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Esclusivo: la Hyundai ammette la voglia di rally!

Lo conferma il CEO coreano, Mong Koo Chung, che prende tempo due anni per debuttare con il team ufficiale

Hyundai Motor ha deciso di entrare nel motorsport in maniera ufficiale. Le anticipazioni di OmniCorse.it del 6 giugno scorso hanno trovato conferma nelle parole del presidente e CEO, Mong Koo Chung, di fronte ai giurati di InterAutoNews che recentemente gli hanno conferito il premio "World Top Manager 2011". La Casa coreana potrebbe debuttare con la i20, cavallo di battaglia della casa coreana del Segmento B e quindi vversaria diretta di DS3, Fiesta e Polo. DATECI DUE O TRE ANNI… ”È vero – ha esordito il numero uno della Casa coreana– ci stiamo guardando intorno. Abbiamo avuto richieste per entrare sia in Formula 1 sia nel mondiale Rally e le stiamo valutando. Entro breve prenderemo una decisione e ritengo che entro 2-3 anni ci vedrete in azione nel Motorsport”. IL RICHIAMO DEL MONDIALE RALLY Chung non ha precisato quale sarà l'assetto organizzativo né quanto ingenti saranno gli investimenti con i quali Hyundai affronterà le competizioni, ma di sicuro la farà in modo ufficiale ed è parso inoltre di capire che saranno proprio i rally il primo terreno sul quale il gruppo coreano vorrà misurarsi per un duplice obiettivo: dare alla propria immagine un connotato diverso, dopo aver sfruttato il calcio per diffondere i due marchi, e infine mettere sul campo tutto il patrimonio tecnologico, sia per dimostrarne il potenziale sia per metterlo alla frusta nelle condizioni di utilizzo più aspre prima di applicarlo alle vetture di serie. VINCERE NON SOLO NEI CONCESSIONARI Hyundai e Kia già prendono parte a competizioni in Nordamerica. La prima partecipa all'US Rallycross Championship con una Veloster con motore 4 cilindri turbo da 500 CV a trazione integrale, nel Formula Drift Series con la Genesis Coupé con motore V6 4.1 turbo da 550 CV e nella Pikes Peak con il prototipo Genesis PM580 dotato dello stesso propulsore portato a 750 CV. Kia, invece, sembra privilegiare la pista e partecipa al Pirelli World Challenge con la sua Optima e in altri campionati minori dove le prime vittorie sono arrivate già lo scorso anno. Sfidare però a livello globale i grandi marchi europei che, grazie alle recenti evoluzioni dei regolamenti, si stanno riavvicinando alle corse su strada e pista, è cosa assai più complicata e rischiosa. L’argomento però stuzzica molto Mong Koo Chung e gli altri membri del consiglio di amministrazione i quali si mostrano cauti, ma in realtà scalpitano per dimostrare che Hyundai Motor non sa vincere solo sui mercati, ma anche sui campi di gara.

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