Da sterrato ad asfalto: Skoda stravolge l'assetto in 75 minuti
Venerdì speciali su sterrato, oggi su asfalto. Vi raccontiamo come Skoda Motorsport ovvia a questo mutamento di fondo al Service, cambiando l'assetto delle Fabia R5 Evo.
Foto di: Fulvio Cavicchi
La velocità lungo le strade di Salou è decisamente cambiata, questa mattina, dato che dopo le sei speciali su terra di ieri, ad ovest del Parco Assistenza, la competizione si è spostata oggi ad est, tra i boschi e le colline di Montblanc. Ed ora si va decisamente più forte, dato che le ruote non sono più artigliate per aggrapparsi alla terra, bensì devono dare quel minimo di grip senza rallentare la velocità massima che si raggiunge sull’asfalto.
Che debba totalmente cambiare la guida del pilota è ovvio, ma anche la macchina deve adattarsi al massimo al nuovo fondo. Insomma, le squadre devono davvero cambiarla da cima a fondo per permettere ai loro conduttori di rendere al massimo. Ma per farlo hanno davvero poco tempo. E con poco si intende appena settantacinque minuti!
Ieri sera, al calar del buio, le vetture sono tornate al parcheggio di ParcAventura, ed hanno spento i motori in parco chiuso. Poi, dopo le varie verifiche, hanno marciato una alla volta sino alla propria tenda, dove è partito il cronometro.
Il team Škoda Motorsport disponeva di due grandi schermi piatti posizionati davanti a ciascuna vettura, con ben visibile il tempo rimanente a disposizione. Appena arrivate, le macchine sono subito state alzate e sono partiti i controlli e gli smontaggi.
Le ruote artigliate sono state le prime a salutare, così da permettere di armeggiare su portamozzi, ammortizzatori e dischi freno. Poi sono stati i paraurti quelli che hanno fatto seguito, intanto che i ragazzi del team si sono gettati sotto la Fabia R5 Evo per curarsi sulle sospensioni, che erano il punto focale dell’operazione.
Due intere sospensioni anteriori e posteriori aspettavano già pronte sul camion, quindi si è lavorato tirando via tutto il blocco “da terra” e andando a montare quello “da asfalto”. E che differenza vedere i pezzi affiancati! Sia la lunghezza della corsa dell’ammortizzatore che la dimensione del disco freno erano davvero diverse, ovviamente ben più corta la prima, vista l’assenza di salti, e molto più grande il secondo, vista le velocità superiori previste per oggi.
Tolti anche i flap di gomma dietro le ruote che bloccano tutta la polvere sollevata, dato che ogni inutile grammo in più può rallentare. A pensarci a mente fredda è qualcosa di ovvio, ma vedere la cura e l’attenzione con cui tutto questo viene fatto senza dimenticare nulla mentre si sta lottando contro il cronometro è comunque qualcosa che colpisce.
La cosa curiosa è stato vedere come, nella corsa contro il tempo per controllare che tutto fosse a posto e non si venissero a creare poi problemi nella seconda tappa, e nel sostituire tutto il sostituibile, c’è stata anche l’attenzione di pulire con cura tutta la macchina. Con un meccanico incaricato proprio a quello che, con straccio e spruzzino, si è passato prima la carrozzeria (i loghi si devono ovviamente vedere bene) e poi anche tutto l’interno dei passaruota, il vano motore, il fondo… così che i colleghi potessero poi lavorare meglio.
Alla fine il lavoro è stato completato senza problemi, e difatti le due vetture sono scese in strada pronte a rendere il massimo. E le tre doppiette ottenute nelle tre prove speciali della mattinata stanno a dimostrarlo!
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