La notizia è ancora tenuta sotto un riserbo assoluto e, se confermata, sarebbe clamorosa: in questi giorni
si starebbe consumando il divorzio fra la Mini e la Prodrive, la struttura inglese di David Richards.
I rapporti sono ai minimi storici: ha destato molta sensazione come non si sia dato risalto al secondo posto di Dani Sordo al Rally di Montecarlo, dove la Casa inglese controllata dalla BMW tornava dopo gli indimenticabili successi degli Anni '60.
Se escludiamo il "marziano" Sebastien Loeb sulla Citroen DS3 WRC è stata l'attesa Mini John Cooper Works WRC a mettersi in evidenza, eppure l'impresa di Dani Sordo non ha avuto l'eco che si sarebbe meritata.
Stando alle indiscrezioni
la BMW ne ha piene le tasche del comportamento di David Richards, un imprenditore scaltro che ha una struttura tecnica molto efficiente come la Prodrive, ma dove tutto si misura in... sterline, facendosi strapagare anche l'aria che si respira.
L'iscrizione Mini al mondiale è arrivata solo all'ultimo, a dimostrazione di una situazione assai poco tranquilla che si respira a Oxford da tempo. Non c'è sintonia fra la Casa inglese e la squadra rally, al punto che ad ogni appuntamento iridato ci sarà una vettura in "vendita" per completare la copertura dei costi.
Richards, fra l'altro, proprio nel Principato
ha ufficializzato di lasciare il ruolo di team principal a Dave Wilcock, quasi a voler "raffreddare" gli animi troppo bollenti, ma poi non si è risparmiato un duro attacco alla BMW:
"Il budget stanziato per il DTM dai tedeschi è venti volte superiore a quello definito per il mondiale rally. Purtroppo non siamo troppo ascoltati a Monaco di Baviera e l'adesione tardiva della Ford a sostenere il campionato ha ulteriormente complicato i piani. Sta di fatto che il progetto del nuovo motore è in ritardo".
Ecco che emerge il bubbone: alla BMW sono consapevoli che senza il promesso sviluppo tecnico della Prodrive sarà impossibile sfidare ad armi pari Loeb e la Citroen, anche se la Mini John Cooper Works WRC ha mostrato un potenziale molto interessante che va solo adeguatamente sviluppato.
E ci sarebbero anche ragioni politiche ad aver allontanato Mini da Richards, per cui i responsabili della BMW starebbero valutando l'idea di rompere con la Prodrive e affidare il programma rally ad un'altra struttura, supportandola con gli investimenti necessari per conquistare i risultati che ad Oxford ambiscono.
La Casa bavarese, delusa dalla gestione inglese, potrebbe lanciare uno sguardo in Italia dove ha legami molto forti. La Roal di Roberto Ravaglia è una delle squadre ufficiali che hanno corso nel mondiale turismo e nella Superstars, mentre nel campionato Superbike la BMW Motorrad Italia ottiene risultati sempre migliori rispetto alle stesse moto ufficiali.
Ecco perché ci sono degli emissari tedeschi che stanno sondando quali potrebbero essere le strutture in grado di gestire un impegno così prestigioso, ma anche gravoso. Nei prossimi giorni ne sapremo di più...
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