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Fiorio: "Mannucci? Un ds nell'abitacolo!"

L'ex capo della squadra corse Lancia ricorda il navigatore di Munari come un punto di riferimento

Fiorio:
Cesare Fiorio non sapeva niente. È in Puglia lontano dal mondo delle corse dove ha acquistato un terreno e un casale: è diventato l'assessore al marketing territoriale e promozione sportiva di Ceglie Messapica in provincia di Brindisi. Gli abbiamo dato noi la notizia ed è rimasto sbigottito. Un breve silenzio che ha spiegato più di tante inutili parole. Ha appreso della scomparsa di Mario Mannucci dalla nostra telefonata. Cesare riordina le idee che si mescolano con le emozioni e i ricordi. Chissà se sgorga anche una lacrima. La voce tradisce una certa emozione, anche se il ruolo del... capo è quello di non perdere mai il controllo. E Fiorio era indiscutibilmente il Capo per Mario Mannucci. Il manager piemontese aveva intuito quale era il talento di quel rallista che correva da pilota con la moglie: Fiorio lo aveva trasformato nel navigatore. “Non ero preparato alla brutta notiza – ammette Fiorio – Mario è stato un esempio di bella figura. L'ho sempre considerato una colonna portante della Squadra Corse Lancia e un amico. Una persona di assoluta affidabilità, capace di zero errori in un mondo dove anche i più bravi commettevano degli sbagli. Era un elemento moderatore nelle volte non rare in cui si creava della tensione. Mannucci aveva il potere di mantenere la calma nei momenti più difficili e riusciva a tenere tutti tranquilli”. Per Munari un co-pilota non può vincere un rally, ma può essere determinante per evitare di perderlo... “Questo è un giudizio che si può chiudere alla singola gara. Certo è il pilota che ci deve mettere la prestazione, ma la mia visione cambia se allarghiamo l'analisi ad una stagione o ad un sodalizio. Non voglio togliere niente a Sandro che è stato un campione indiscutibile che ha vinto tantissimo dando lustro alla Lancia, ma una figura come quella di Mario Mannucci è stata molto importante. Il Maestro non si limitava a leggere le note o a timbrare la tabella al controllo orario: è stato un uomo capace di dare tranquillità al pilota e alla squadra specie nelle fasi più critiche”. Mannucci è stato il primo italiano a interpretare il ruolo del navigatore con il piglio del professionista... “Mario aveva una visione completa della gara: non gli sfuggiva niente della logistica delle assistenze, della gestione della corsa. La sua pacatezza bilanciava gli scatti di Sandro e dava equilibrio all'equipaggio che sapeva esprimere il massimo potenziale. Mannucci l'ho considerato un direttore sportivo aggiunto, anzi Munari aveva il “suo” direttore sportivo in abitacolo”.

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