Budar: "Ora in Citroen c'è uno spirito diverso e si lavora assieme"
Il direttore di Citroen Racing racconta il suo insediamento nel team francese e dov'è dovuto intervenire per migliorare una situazione che, sino all'inizio del 2018, era ben lungi dall'essere in linea con le aspettative.
Foto di: Citroen Racing
Pochi giorni prima del Rallye Monte-Carlo, gara d'apertura del Mondiale Rally 2018, Citroen Racing ha subito un vero e proprio scossone, anche se non proprio inatteso. Yves Matton ha lasciato la direzione del reparto sportivo della Casa francese, sostituito poche ore dopo da Pierre Budar.
Dopo una prima gara al di sotto delle aspettative, Citroen ha iniziato a mostrare passi avanti molto consistenti dal punto di vista della competitività della C3. Sull'asfalto le vetture transalpine si sono sempre dimostrate velocissime, ma è su sterrato che è stato fatto il passo avanti più significativo, specialmente sui fondi più scivolosi.
Budar ha parlato a Motorsport.com raccontando il suo insediamento ai vertici di Citroen Racing, dapprima molto rapida perché avvenuta poche ore prima dell'inizio del Rally di Monte-Carlo, poi mirata a dare al team delle priorità per tornare a occupare il ruolo che pensano di dover occupare sia nel WRC che nel motorsport.
"Chiaramente quando ho assunto il nuovo ruolo il team era già fatto e finito", ha dichiarato il manager francese. "Matton stava preparando il Rallye Monte-Carlo. Io ero già qui dal 2015, ma appena una settimana prima del Rallye Monte-Carlo ho preso il posto di Yves, dunque tutto e tutti erano già a Monte-Carlo in attesa che cominciasse il Rally".
"Il mio primo piano d'azione per ciò che riguarda il team è stato comprendere cosa stesse funzionando a dovere e cosa non stesse rendendo secondo le aspettative. Ma anche cosa avremmo potuto migliorare. Ho dovuto anche rafforzare lo spirito del team, farli lavorare assieme. E questa è stata una parte importante per cercare di migliorare".
Il lavoro di Budar non ha riguardato solo i membri del team che lavorano nel Reparto Corse di Satory, ma anche i piloti, che si sono trovati ad avere nuove motivazioni e un'interazione più intensa con gli ingegneri. Questo è risultato fondamentale per portare avanti lo sviluppo della C3, che in Argentina - prima di una sfortunata foratura - aveva già mostrato passi avanti molto importanti, tanto che Meeke si trovava terzo e in piena lotta con Neuville per la seconda posizione. Un risultato impensabile sino a poche settimane fa.
"Nei primi giorni da direttore di Citroen Racing ho anche cercato di mettere i piloti più a loro agio all'interno del team, cercare di avere un efficace relazione tra piloti e ingegneri del team, ma anche tra loro e il management. Questo è stato il mio primo obiettivo quando ho assunto la carica di direttore di Citroen Racing. Ho cercato di infondere un nuovo spirito nel team e far capire dove dovessimo lavorare per migliorare dal punto di vista tecnico. Insomma, cosa dovessimo mettere al primo posto".
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