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Analisi: Ogier scappa nel Mondiale anche grazie al regolamento che critica

Sébastien Ogier non vince da 4 rally e a ogni riordino si lamenta del regolamento, che gli impone di partire davanti a tutti nelle stage delle prime due tappe. I numeri, però, dicono che il vantaggio sui rivali aumenta anche senza successi.

Sébastien Ogier, Volkswagen Motorsport

Sébastien Ogier, Volkswagen Motorsport

Red Bull Content Pool

Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Volkswagen Motorsport, Jost Capito, Volkswagen Motorsport Director
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Jari-Matti Latvala, Miikka Anttila, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Julien Ingrassia, Volkswagen Polo WRC, Volkswagen Motorsport
Sébastien Ogier, Volkswagen Motorsport
Sebastien Ogier e Jost Capito, Volkswagen Motorsport

Da quattro gare a questa parte Sébastien Ogier canta e suona sempre il medesimo ritornello. Il regolamento riguardo l'ordine di partenza dei piloti in ogni stage decisa in base alla classifica del Mondiale è stato inserito nel 2015 per cercare di attenuare lo strapotere del francese e della Volkswagen, avvicinando le prestazioni tra le vetture e rendendo più incerto lo svolgimento di ogni rally.

La nuova norma sembra funzionare soprattutto in questa stagione. Dopo due vittorie iniziali di Ogier a Monte-Carlo e in Svezia, ci sono stati ben 4 vincitori differenti in altrettante gare. Latvala ha vinto in Messico, Paddon (Hyundai) in Argentina, Meeke (DS3) in Portogallo e ora Neuville (Hyundai) in Italia. 3 case che hanno centrato una vittoria nella medesima stagione non si vedeva da anni.

Nel frattempo, Ogier è a secco di successi da quattro gare e le lamentele del campione di Gap si fanno sempre più insistenti. Anche al termine della prima tappa del Rally Italia Sardegna, il "Cannibale 2.0" ha dichiarato: "Per andare forte scattando per primo in ogni speciale sullo sterrato devi prenderti dei rischi per cercare di perdere meno secondi possibili da chi invece parte dietro di te. . Lottare con chi scatta dalla sesta all'ottava posizione in ogni speciale? E' sempre la stessa storia ed è impossibile farlo. Devo solo rimanere nel mio target e centrare solo quello che è davvero possibile portare a casa".

Ogier è sempre più primo nel Mondiale

Le critiche al regolamento di Ogier sono condivisibili. Essere il più forte non può passare come un elemento penalizzante, ma deve continuare a essere la discriminante positiva per chi possiede il talento e la costanza nel proprio lavoro. Detto questo, non si possono ignorare i numeri di Sébastien raccolti a partire dalla terza gara del Mondiale corrente, ovvero dal primo rally in cui non è più riuscito a vincere.

Dopo il Rally di Svezia, in cui ha conquistato la seconda vittoria stagionale, Ogier poteva vantare un bottino di 23 punti sul secondo in graduatoria, che allora era il compagno di squadra Andreas Mikkelsen. Ora, dopo 4 rally senza vittorie, Séb è ancora primo, ma davanti di ben 54 punti (più di due gare di vantaggio) rispetto a Daniel Sordo, il quale, nel frattempo, ha scalzato dalla posizione d'onore il norvegese della Volkswagen.

Cinque vincitori differenti, ma Ogier è il più costante

Nei primi sei rally dell'anno i vincitori sono stati ben 5. Una svolta rispetto alle ultime stagioni, dove vigeva la legge del "Cannibale 2.0" della Volkswagen. La nuova regola è stata introdotta chiaramente per limitare il francese ma, a conti fatti, ha diminuito solamente il numero di successi dell'erede designato di Loeb.

Come abbiamo potuto apprezzare dai numeri, Ogier ha progressivamente aumentato il proprio vantaggio sugli inseguitori anche senza portare a casa nessun successo negli ultimi 4 rally e questo perché il regolamento, per quanto poco condivisibile, ha prodotto un gran numero di vincitori ma non un rivale capace di mettere i bastoni tra le ruote a Ogier, già lanciato verso il quarto titolo mondiale consecutivo della carriera.

Ogier vuole il record di vittorie di Loeb

Ogier ha spesso affermato di aver già raggiunto da tempo i suoi obiettivi, ovvero vincere prima un titolo mondiale piloti nel WRC e poi confermarsi, perché il secondo è sempre più difficile del primo. E' la verità, certo, ma non è tutto. La fame di vittorie non è mai stata esternata a dovere, ma probabilmente il trentenne ha un altro obiettivo, oltre i titoli mondiali che sta collezionando da tre anni a questa parte: il record di vittorie che appartiene a Sébastien Loeb.

Il nove volte iridato, ora impegnato nel RallyCross e nella preparazione della Dakar 2017, ha centrato ben 78 successi, mentre Ogier insegue a 34. La distanza è considerevole ma avrebbe potuto ridursi drasticamente in poco tempo senza la regola legata all'ordine di partenza inserita all'inizio del 2015 (che penalizza soprattutto nei rally su terra). Questo sembra infastidire molto Ogier e le sue continue critiche rivolte alla Federazione ne sono un chiaro esempio. Tutti i piloti del WRC, però, dovranno farsene una ragione, perché per questa stagione non cambierà nulla e, a meno di scossoni a oggi imprevedibili, anche il prossimo anno sarà la stessa storia...

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