Diventano sempre più forti le voci di
un possibile ritorno della Cina nel calendario del Mondiale Rally, di cui aveva fatto parte in una sola occasione nel 1999, quando fu vinto da Didier Auriol.
Della composizione della stagione 2014
se ne parlerà il 24 maggio, in occasione della riunione della Commissione WRC, e potenzialmente potrebbe essere ratificato dal
World Motor Sport Council un mese dopo.
La conferma arriva dalla viva voce di
Michele Mouton, responsabile del WRC, che ha confermato che "
ci stiamo lavorando per la prossima stagione."
Questo però preoccupa
le Case costruttrici che se da un lato sono interessate ad un mercato in grande espansione come quello del mercato asiatico,
dall'altro sono preoccupate da logistica e costi. I motivi li spiega
Yves Matton, gran capo della squadra ufficiale Citroen: "
Ci metterebbero tre giorni i camion per arrivare, e sarebbe molto costoso. non vogliamo andare fin laggiù e spendere tutti quei soldi per un rally nel mezzo del nulla. Essere in una piccola città può andare bene, ma essere in una grande città sarebbe meglio."
Gli fa eco
Jost Capito, che parla a nome della nuova entrata Volkswagen: "
Se vogliamo la Cina ed altri rally, dobbiamo essere sicuri che rispettino gli standard del WRC e questo al momento non lo vedo. Non dobbiamo andare in Cina ad ogni costo. Se il livello della gara non è a quello del WRC, non andiamoci. Non c'è molto di sbagliato da modificare all'attuale calendario. Si, abbiamo bisogno di più gare fuori dall'Europa, ma devono seguire i giusti standard e qualità, altrimenti finirebbero solo con abbassare tutto il campionato. Se tu vai in un un nuovo paese e questo è ad un livello basso, questo svaluta tutta la serie; la gente guarderà e penserà 'c'è questa merda dappertutto?' "
Ma
la Mouton ha ribadito che la Commissione non permetterebbe ad eventi di livello sotto lo standard di entrare in calendario: "
Se inseriamo una gara a calendario, è perché riteniamo che abbia tutte le infrastrutture , altrimenti non avrebbe senso"
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