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La colonna di Nico Müller: “Orgoglioso dei primi punti mondiali nel Rallycross!”

Nel nuovo appuntamento scritto con i lettori di Motorsport.com, il giovane bernese spiega la positiva avventura nel mondo del RX e le principali differenze col DTM. “Ho superato le più ampie aspettative”.

Nico Müller, EKS, Audi S1 EKS RX Quattro

Nico Müller, EKS, Audi S1 EKS RX Quattro

FIA World Rallycross

Nico Müller

Nico Müller è un pilota automobilistico svizzero, nato a Thun il 25 febbraio 1992. Nel 2012 e 2013 ha preso parte alla Formula Renault 3.5. A partire dalla stagione 2014 è pilota ufficiale Audi nel DTM.

#1 Belgian Audi Club Team WRT Audi R8 LMS: Antonio Garcia, Nico Müller, René Rast
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team WRT and Edoardo Mortara, Akka ASP
#1 Audi Sport Team WRT Audi R8 LMS: Antonio Garcia, Nico Müller, René Rast
#1 Audi Sport Team WRT Audi R8 LMS: Antonio Garcia, Nico Müller, René Rast
#1 Audi Sport Team WRT Audi R8 LMS: Antonio Garcia, Nico Müller, René Rast
#1 Audi Sport Team WRT Audi R8 LMS: Antonio Garcia, Nico Müller, René Rast
#1 Audi Sport Team WRT Audi R8 LMS: Antonio Garcia, Nico Müller, René Rast
#1 Audi Sport Team WRT Audi R8 LMS: Antonio Garcia, Nico Müller, René Rast
#1 Audi Sport Team WRT Audi R8 LMS: Antonio Garcia, Nico Müller, René Rast
#1 Audi Sport Team WRT Audi R8 LMS: Antonio Garcia, Nico Müller, René Rast
#1 Audi Sport Team WRT Audi R8 LMS: Antonio Garcia, Nico Müller, René Rast
#1 Audi Sport Team WRT Audi R8 LMS: Antonio Garcia, Nico Müller, René Rast
#1 Audi Sport Team WRT Audi R8 LMS: Antonio Garcia, Nico Müller, René Rast
#1 Audi Sport Team WRT Audi R8 LMS: Antonio Garcia, Nico Müller, René Rast
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
The car of Nico Müller, EKS, Audi S1 EKS RX Quattro
Nico Müller, EKS, Audi S1 EKS RX Quattro
Nico Müller, EKS, Audi S1 EKS RX Quattro
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM dopo l'incidente con Timo Glock, BMW Team
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, Audi Sport Team Abt Sportsline, Audi RS 5 DTM
Nico Müller, EKS, Audi S1 EKS RX Quattro

Nella mia ultima colonna specificai che era giunta l’ora di cominciare a pretendere qualcosa in più da me stesso. Da quel momento, non sono ancora riuscito ad alzare un trofeo, ma le sensazioni positive di poterlo fare rimangono ottime. 

Questo grazie anche all’esperienza nel FIA World Rallycross Championship, importante torneo nel quale, dopo l’esordio in Francia, ho avuto il privilegio di pilotare ancora un’Audi S1 EKS RX Quattro del compagno e amico Mattias Ekström in Lettonia, marcando la seconda presenza nella serie mondiale.

 

Guidare in circuiti veloci come quelli del DTM non lo è stesso di farlo in tracciati a superficie mista come nel WRX. A Riga, quindi, ho avuto l’occasione di mettere in atto quanto imparato nella prima corsa a Lohéac. Nell’ambito di un campionato suggestivo quale il Rallycross, diventa fondamentale distinguere quando occorre prendersi dei rischi in più e quando conta maggiormente essere “puliti”.

Sensazioni speciali al fianco delle stelle RX

Il sorprendente accesso alle finali ha superato ampiamente le mie aspettative. Risulta difficile spiegarvi a parole le sensazioni che ho provato nel competere con campioni e specialisti del Rallycross come Sébastien Loeb, Mattias Ekström e il neo campione Johan Kristoffersen.  

 

Come avrete potuto leggere su Motorsport.com, ho chiuso al sesto posto il fine settimana in Lettonia. È chiaramente un risultato assai soddisfacente, ma vi erano i presupposti per spingerci ancora più in là. Soltanto un guasto alla radio per le comunicazioni mi ha impedito di ottenere un piazzamento migliore.

C’è però un record di cui vado, e andrò per sempre, particolarmente fiero. Essere diventato il primo pilota svizzero ad aver ottenuto dei punti nel FIA World Rallycross Championship è qualcosa di emozionante. A maggior ragione se pensiamo che i miei avversari guidano da anni bolidi RX da quasi 600 cavalli, mentre per me era la seconda volta in carriera!

Però non è stato così facile…

Chi pensa che possa essere semplice guidare una vettura da Rallycross si sbaglia di grosso: è tutto il contrario! Fortunatamente, sono riuscito a rovesciare la situazione facendo risaltare una delle mie qualità: quella di adattarmi rapidamente a nuove situazioni.

Nel DTM c’è bisogno di un set-up curato al dettaglio per godere del massimo potenziale della vettura. Anche un aspetto apparentemente insignificante può risultare determinante.

Nel campionato Rallycross, invece, occorre essere più analitici a gara in corso invece che nei box. Prima affronti una curva con superficie asfaltata, pochi secondi dopo una sterrata e via dicendo. Trovo che bisogna essere bravi a leggere la corsa anziché veloci, per sfondare in quel campionato. A Riga, per esempio, ha piovuto a intermittenza. Il fondo del tracciato cambiava quindi in continuazione: lascio a voi il compito di percepire quanto fosse realmente difficile percorrerlo.

 

Nel DTM, il risultato è figlio di un’attenta analisi dei dati e del lavoro svolto al simulatore. Con una Supercar RX, invece, c’è più “creatività” per il pilota: ecco quindi che emerge l’estro personale.

Un’altra grande differenza tra il DTM e il Rallycross è la durata della corsa. Nel campionato teutonico si guida per un’ora o quasi, mentre in RX si fanno circa 10 giri completi. Nel primo è più elevato lo sforzo fisico, mentre il secondo ti porta via più energie mentali. 

A livello di divertimento, naturalmente, trovo che i due campionati siano sullo stesso identico livello. Sono felicissimo di aver potuto aggiungere questa fantastica esperienza al mio bagaglio. Credo di potermi definire un pilota più completo, adesso. Se dovesse presentarsi l’occasione di riprovarci, non la rifiuterò sicuramente.

Hockenheim: quante emozioni positive…

Dopo l’esperienza con il team di Mattias, sono nuovamente concentrato per le ultime due corse del DTM a Spielberg e Hockenheim. Purtroppo, il mio bilancio non è positivissimo. La seconda vittoria tarda ad arrivare e anche un piazzamento sul podio è difficilmente raggiungibile.

Ci sono molti motivi per i quali non ci sono ancora riuscito, tuttavia il quarto posto di Zandvoort è un ottimo risultato in questa fase della stagione. Al Nürburgring, per esempio, ero il più veloce, ma una scelta di pneumatici errata mi ha trascinato fino all’undicesimo rango.

 

In ogni caso, tutti sanno che sono un tipo che non molla e che le sfide mi stimolano sempre. Ora che il Balance of Performance è stato abolito, possiamo finalmente concentrarci esclusivamente sulla corsa vera e propria.

Zeltweg e l’Hockenheimring sono due appuntamenti che aspetto sempre con ansia. Con l’ultima corsa ho sempre avuto un feeling particolare: fu lì che centrai la mia prima pole position e il primo podio nel 2016, mentre nella primavera scorsa sono stato il più veloce tra i piloti Audi Sport in qualifica.

Spero che l’esperienza nel Rallycross possa spingermi verso una prestazione di livello anche nel DTM, anche per regalare qualche soddisfazione ai circa 60 tifosi che giungeranno dalla Svizzera. A loro dico anticipatamente ‘grazie per il supporto’. Ci vediamo in Germania!

 

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