Zurlinden: "Porsche non si ferma, pronti a correre in 15 giorni"
Il Direttore Motorsport della Casa di Weissach fa il punto della situazione in questo periodo di sosta, confermando che non vengono fatti tagli di personale e stipendi, per prepararsi al meglio alla ripresa dei campionati.
Pascal Zurlinden, Porsche Motorsport
Porsche Motorsport
Il lavoro di Porsche Motorsport non si ferma e, per quanto è possibile fare in questo momento di sosta forzata causa pandemia di Coronavirus, si va avanti per cercare di migliorare ed essere pronti alla ripresa.
Questo è ciò che Pascal Zurlinden, Direttore del Motorsport della Casa di Weissach, ha affermato in una tavola rotonda coi media, spiegando oltretutto che in Germania si sta affrontando questo periodo di crisi con tutta serenità e con l'intero staff all'opera.
"Sappiamo benissimo che si arriverà ad un momento di tensione, ma non verranno fatti tagli ai programmi del motorsport - spiega il manager francese - Porsche è sempre stata presente a Le Mans dal 1951, sia come team clienti che come squadra ufficiale. E al momento non vi è alcun motivo per cui tutto ciò debba cambiare. Tutti i progetti vanno avanti, lo sviluppo non si ferma, né per quanto riguarda la produzione di auto stradali e né nelle corse".
"In ogni reparto almeno alcune persone sono completamente impegnate. Abbiamo ancora circa 50 persone a Weissach perché la maggior parte dei dipendenti può lavorare da casa. Questo vale per quasi tutti gli ingegneri. Non è così facile farlo quando tutti lavorano contemporaneamente da remoto, ma è una sfida che abbiamo praticamente già superato".
Nello specifico, la primissima categoria sulla quale Porsche si è ritrovata a fare i conti con i problemi di Covid-19 è la Formula E, che ha cancellato eventi e poi sospeso per due mesi il campionato in cui si era alla stagione di debutto.
"Abbiamo ancora molto da imparare in tutti i campi e ora abbiamo una pausa che possiamo sfruttare come vantaggio per migliorare analizzando ogni dato. In Formula E, ad esempio, si rischia di rimetterci molto perché il nostro obiettivo era accumulare esperienza nelle varie corse del calendario, visto che non sono ammessi test in mezzo alla stagione. Ci stiamo dando da fare nelle simulazioni e torneremo più forti e preparati, questo è certo".
Molto importante per il team tedesco è mantenere anche i ruoi e il numero di persone impegnate nel reparto corse e produzione, per non rimanere poi scoperti alla ripresa delle attività a tutti gli effetti.
"Non sono previsti licenziamenti o tagli agli stipendi, alla fine siamo una famiglia e stiamo tutti insieme. Molti piloti Porsche hanno già impegni importanti fissati per la seconda metà dell'anno, ci sono tantissime gare e dobbiamo solo attendere l'evolversi della situazione".
"Ma per mantenere il nostro budget sotto controllo, e siccome le persone hanno poco da fare, sia dal punto di vista delle corse clienti che nel reparto ufficiale, beneficiamo degli aiuti da parte del governo per uscire da questa crisi. D'altra parte, se un campionato clienti non va avanti, il nostro lavoro diminuisce, anche perché non si possono nemmeno spedire i materiali in alcuni paesi".
"La differenza tra le persone che operano nel motorsport e quelle della produzione di serie è che l'attenzione è sicuramente focalizzata sul rispetto delle scadenze per le auto stradali. Al momento non siamo così efficienti come quando siamo sul luogo di lavoro, per cui dobbiamo pensare prima a quell'aspetto".
Ancora non si sa quando si potrà ricominciare a pieno ritmo, in particolar modo quando i campionati vari avranno via libera per riaccendere i motori dei bolidi da corsa in giro per il mondo.
"Non possiamo fare previsioni, si vive alla giornata e ci si fida di quello che il governo dice. Se tutti i confini verranno riaperti e se il traffico aereo aumenterà, e può disputarsi un evento, saremo pronti nuovamente a correre in pista in un paio di settimane. E' una situazione in continua evoluzione, per questo parliamo ogni giorno coi responsabili delle piste e dei campionati".
"Sono in contatto con tutti i manager di Ferrari, Aston Martin, Corvette, BMW e via dicendo, ci scambiamo sempre idee per capire come si comportano anche loro e questo rende davvero efficace il coordinamento e la cooperazione tra noi. E' una situazione particolare, di cambiamento, stiamo facendo tutto tramite videoconferenze. Ma impari molto, capisci come utilizzare correttamente i sistemi e internet, cosa che normalmente non fai. E questo cambierà il modo di lavorare non solo in Porsche, ma in generale nel mondo".
Informazioni aggiuntive di Sven Haidinger
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