Webber: "Dobbiamo capire cosa non funziona"
L'australiano è preoccupato in vista di Le Mans:troppi problemi di affidabilità stanno affliggendo la 919
È scuro in volto Mark Webber dopo la 6 Ore di Spa. Il terzo posto, agguantato assieme ai suoi compagni Hartley e Bernhard, ha il sapore della beffa per l'australiano che in terra belga ha guidato pochissimo: nessun giro nelle libere di giovedì e pochissimi in quelle del sabato, dove non ha preso parte alle qualifiche. Sa Mark che la Porsche a Spa ha gettato al vento l'occasione di conquistare la vittoria, alla luce soprattutto dei tempi strepitosi fatti registrare in qualifica dalle tre 919 di Weissach. C'è da capire soprattutto cosa non ha funzionato. Forse la strategia?
" Non è un problema di strategia. Su quella siamo a posto. L'Audi ha da sempre il vantaggio di poter prolungare gli stint e di offrire una guida confortevole ai propri piloti. Noi qui eravamo sullo stesso identico piano. Poi sulla nostra vettura c'è stato un piccolo problema alla sospensione posteriore e quello ci ha penalizzato, annullando di fatto tutti gli sforzi. La rimonta che poi abbiamo fatto è stata inutile, perché eravamo tagliati da tempo dai giochi per la vittoria"
Sei preoccupato dei continui piccoli problemi di affidabilità che affligono le vetture, soprattutto la vostra già costretta al ritiro a Silverstone. Tra un mese c'è Le Mans...
" Si è questo, hai ragione. Dobbiamo capire i problemi e risolverli. In fretta. Perché i meccanici lavorano come dannati, i piloti fanno lo stesso, gli ingegneri altrettanto ma alla fine il risultato che desideriamo non arriva. C'è bisogno di migliorare e farlo molto in fretta, perché a Le Mans, per esempio, non possiamo permetterci di perdere per strada le vetture già nelle prime fasi. Abbiamo la forza e il potenziale per riuscire nell'impresa ma ora è necessario prendere atto che non siamo ancora dove vorremmo sul fronte dell'affidabilità".
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