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Shanghai, libere 3:Hartley da record

Il neozelandese abbassa di quasi 5 secondi la pole del 2014. Cambio di motore per l'altra Porsche 919

#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley

Foto di: Porsche AG

#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
Sebastien Buemi, Toyota Racing
#1 Toyota Racing Toyota TS040 Hybrid: Sébastien Buemi, Anthony Davidson, Kazuki Nakajima pitstop
#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#1 Toyota Racing Toyota TS040 Hybrid: Sébastien Buemi and Kazuki Nakajima pitstop
#1 Toyota Racing Toyota TS040 Hybrid: Sébastien Buemi, Anthony Davidson, Kazuki Nakajima and #2 Toyo

Anteprima delle qualifiche che si svolgeranno a partire dalle 6,30, per le GTE, e dalle 7 per le LMP, il terzo turno di prove libere della 6 Ore di Shanghai ha visto la Porsche rompere gli indugi e abbassare di quasi cinque secondi il tempo che l'anno scorso aveva consentito a Neel Jani di scattare dalla pole position della corsa.

È stato Brendon Hartley con 1'42"799 alla media di 190,900kmh a portare fin da subito il rilievo cronometrico sotto la barriera del 1'43" in una mattinata parzialmente nuvolosa con la temperatura all'asfalto stabile sui 20 gradi, gli stessi valori incontrati nella giornata precedente.

Per le due Porsche 919 Hybrid solo all'apparenza si è trattato di un fin troppo facile uno-due contro il quale poco hanno potuto i rivali dell'Audi, rimasti distaccati in terza e quarta posizione, dando però l'impressione di occuparsi ancora una volta più del set up per la corsa e la simulazione che della prestazione pura vera e propria. L'esemplare di Jani-Lieb-Dumas ha proseguito a palesare problemi- ufficialmente all'attuatore dell'acceleratore elettronico-  e alla fine è stata presa la decisione di sostituire il propulsore termico, il down sizing V4, che in ogni caso potrà essere usato ancora come ha confermato il direttore tecnico Alexander Hitzinger.

Dietro le quattro vetture tedesche ci sono come da prammatica le Toyota 040 Hybrid e la prima delle LMP1 private, la Rebellion del debuttante in questa stagione Mateo Tuscher di Alexandre Imperatori e Dominik Kraihamer. La Rebellion di punta, affidata a Nicolas Prost-Mathias Beche di fatto non ha provato, rientrando subito ai box per un guasto meccanico.

Più equilibrata, rispetto alla prima giornata, la situazione in GTEPRO con le prestazioni di Ferrari e Porsche molto vicine le une alle altre. Vilander e Bruni, sulla 458 di punta sono stati questa volta i più veloci del lotto con uno choccante 2'02"747, cinque decimi meglio della 991 RSR di Makowiecki-Pilet e della seconda Ferrari, quella di Rigon e Calado, con la Porsche del capoclassifica iridato Richard Lietz, anche qui in coppia con Michael Christensen, in quinta posizione dietro all'Aston Martin di Rees-MacDowall-Stanaway.

Ma per il team Manthey la cattiva notizia è arrivata  a pochi minuti dalla conclusione quando Patrick Pilet è rimasto coinvolto in un incidente con la Ligier di Bird-Canal-Rusinov che ha causato danni alla vettura tedesca, costringendo i meccanici della Porsche ad una corsa contro il tempo per riuscire a portare in qualifica la RSR. Conferma infine per la Ferrari di Bertolini-Shaytar-Basov tra le GTEAM. L'italiano è davanti alla Porsche di Patrick Long e alla prima delle Aston Martin, quella di Lamy-Dalla Lana-Lauda. Quarta la Corvette del team Larbre sulla quale è salito Nicolai Sylvest.

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