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Nurburgring: è ancora trionfo Porsche

Doppietta per le 919 di Bernhard-Webber-Hartley e Jani-Lieb-Dumas

Podio: vincitori Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley, Porsche Team, secondo posto Romain Dum

Foto di: XPB Images

Il vincitore della gara Mark Webber, Porsche Team
Il vincitore della gara Mark Webber, Porsche Team con il compagno di squadra Timo Bernhard
Il vincitore della gara Mark Webber, Porsche Team con il compagno di squadra Timo Bernhard
Podio: vincitori Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley, Porsche Team, secondo posto Romain Dum
Podio: vincitori Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley, Porsche Team, secondo posto Romain Dum

È finita con una doppietta. Un secco, micidiale uno-due che per la seconda volta la Porsche ha rifilato ai cugini dell'Audi. Hanno vinto Bernhard-Hartley-Webber, l'equipaggio sicuramente più fortunato perché di fatto non ha mai incontrato problemi di sorta per tutto l'arco di una corsa che nella parte iniziale era stata dominata dalla vettura gemella, scattata dalla pole position, di Jani-Lieb-Dumas. Ma le penalizzazioni ricevute per aver infranto la regola del consumo istantaneo, a causa di un sensore mal funzionante,  hanno appesantito di ben 1'35" la gara del trio che grazie a uno stupefacente Neel Jani e al costante Marc Lieb ha poi riacciuffato un podio che a metà corsa sembrava insperato.

Sempre fuori dal gioco per la vittoria le due Audi R18 e tron Quattro, giunte al Nurburgring con molte speranze dopo la sconfitta di Le Mans. Purtroppo per Ingolstadt le prestazioni delle due 919 anche sul passo di gara sono sembrate inavvicinabili. Dipende di certo dal grande lavoro che in Porsche hanno svolto nel corso dell'estate sul fronte della guidabilità e dell'aerodinamica della propria vettura.

La corsa è stata la meno combattuta della stagione, almeno nelle classi più importanti. In LMP2 è apparso da subito chiaro il dominio della Oreca di Nick Tandy-Howson-Bradley con il britannico caricato a molla dopo le ultime affermazioni a Le Mans e negli Usa. Diverso ciò che è accaduto in GT, con la Ferrari di Calado-Rigon molto competitiva ma penalizzata da un contatto ricevuto dalla Porsche di Makowiecki, poi penalizzato dalla direzione corsa ma solo sul finire di gara. Con Bruni out fin dalla prima ora-il romano e Vilander hanno comunque tagliato il traguardo- la vittoria, strameritata, è stata della Porsche di Lietz-Christensen che sono stati bravissimi, regolari mentre in GTE AM in extremis hanno vinto Shaytar-Basov-Bertolini, bissando anche loro il successo di Le Mans.

Nell'ultima ora poche sono state le emozioni. Con Hartley al comando, Lieb ha sostituito Jani, che era risalito grazie alle soste delle due Audi, e ha mantenuto il secondo posto mentre Di Grassi, proprio sul finale, ha lasciato via libera-ragion di stato e di campionato- a Lotterer per il terzo posto che consente al tedesco a Faessler e a Treluyer di mantenere il conando nella classifica piloti, cosa che invece non sta accadendo all'Audi in quella costruttori. C'è stata poi la esposizione della penalità alla Porsche di Makowiecki-Pilet che però non ha impedito ai due di mantenere il secondo posto in GTE PRO davanti alla Ferrari dei bravissimi Calado-Rigon e dietro ai compagni LIetz-Christensen

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