Nakajima: "Questa non è la nostra pista ideale"

Mentre in casa Audi si è soddisfatti di quello che è stato fatto in qualifica, in Toyota a tenere alto l'onore del team campione del mondo è stato Kazuki Nakajima che si è preso la soddisfazione di aver ottenuto un tempo migliore del proprio compagno di guida Anthony Davidson. L'ex pilota della Williams non si è nascosto dopo le prove e  ha fatto una disamina molto pragmatica e ottimistica della situazione di quella che alla vigilia veniva considerata la squadra da battere e che invece sembra essere in leggero ritardo sulla concorrenza.

Kazuki quale è il reale stato di forma della Toyota dopo questo primo responso ufficiale e i poco felici test del Le Castellet?
"Dunque, mi hai anche accennato ai test del Le Castellet. Ebbene là qualche problemino l'abbiamo avuto, perché non riuscivamo a competere con le prestazioni della Porsche e non volevamo peraltro andare al cento per cento. E anche ieri, nelle libere, abbiamo impostato tutto il lavoro sia nei confronti delle qualifiche per ottenere il massimo sia della gara. Devo dire che oggi sono riuscito a esprimere il cento per cento della vettura e quindi mi ritengo soddisfatto. Certo non lo ero dopo i test del Ricard perché il distacco subito era notevole. Oggi non sappiamo esattamente come saremo in corsa ma penso di essere onesto nell'affermare che potremo lottare con le rivali in tutti i sensi. I tempi sul giro sono molto vicini. E poi c'è da considerare che Silverstone non è la nostra pista, non è almeno quella dove la Toyota riesce a esprimersi nel modo migliore. Vincere sarà difficile ma lottare possibile".

In quali settori dovete migliorare la TS040 Hybrid che è forse la vettura meno cambiata rispetto alle altre?
"La vettura, a livello esteriore, appare molto simile a quella campione del mondo nel 2014 perché di fatto le regole non sono cambiate.Però i miglioramenti ci sono stati. Abbiamo un effetto suolo notevole e allo stesso tempo pochissima resistenza sul dritto. A livello aerodinamico lo sforzo è stato notevole anche se non si vede. Poi ci sono nuove sospensioni, modifiche alla trasmissione. Devi tenere conto che abbiamo abbassato di tanti secondi la nostra pole position dell'anno passato. Ma è certo che gli altri costruttori hanno migliorato in modo esponenziale e quindi la battaglia ora si gioca sui decimi di secondo e sui particolari. È chiaro che dobbiamo migliorare ogni minimo particolare della vettura ma credo che Toyota sia sulla strada giusta".

Hai detto che Silverstone non è la vostra pista ideale. Dove riuscirete a esprimere il massimo del potenziale?
"L'anno scorso siamo stati velocissimi a Spa e a Le Mans, quindi spero sia così anche nel 2015. Poi andremo bene a Shangai e al Fuji. Direi che ci sono poche piste dove potremmo essere in difficoltà"

Per i giapponesi Le Mans è un sogno a volte irrealizzabile, se si pensa agli sforzi che le varie Case hanno fatto per vincere la classica più famosa del mondo. Pensi che l'obiettivo reale di Toyota sia quello di issare la bandiera giapponese sul podio più alto della 24 Ore?
"Guarda sia Le Mans sia il mondiale sono importanti. Ma è chiaro che dopo essersi aggiudicati il titolo iridato la 24 Ore rappresenti il target finale del programma. Però devo confessarti una cosa:dato che l'anno scorso non facevo parte del team me piacerebbe vincere il mondiale. Se poi arrivano le due vittorie tanto meglio".