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Lieb: "La vera Le Mans inizierà all'alba di domenica"

Il tedesco della Porsche in pole prevede una 24 Ore tiratissima e una lotta equilibrata con le Audi

QUESTA VOLTA toccherà al suo compagno di team Neel Jani, autore della pole position, partire per la corsa ma il ruolo di Marc Lieb è fondamentale all'interno dell'abitacolo della Porsche 919 numero 18. Il tedesco è infatti l'equilibratore delle differenti caratteristiche dei suoi compagni, grazie anche alla sua sensibilità meccanica. Non per niente è stato proprio Lieb il pilota che nella giornata di giovedi ha percorso più giri rispetto ai suoi compagni di guida ed è stato Lieb, a Spa-Francorchamps, a effettuare gli stint più lunghi.

"Direi che è stata una sessione molto indicativa che mi da fiducia. Non tanto per la pole position, che è un fattore importante ma che poi viene dimenticata subito, quanto per la costanza dei tempi sul passo gara. È evidente che le differenze di prestazioni tra noi e gli altri in corsa saranno ben diverse e credo che le prime ore saranno molto indicative, proponendo una battaglia dura con le Audi".

Le previsioni meteo sono ancora incerte e cambiano di continuo. Nell'eventualità di pioggia avrete la possibilità di intervenire sul set up della 919?
"No. Non c'è la possibilità materiale per modificare in modo profondo l'assetto meccanico della vettura. Si perderebbe troppo tempo ai box, superiore a quello che perderemmo restando sul tracciato. Interventi del genere sarebbero giustificabili solo se ci fosse la certezza di pioggia per almeno otto, dodici ore. Allora si, avrebbero un senso".

Avete studiato una strategia per le prime ore oppure farete corsa libera?
"L'obiettivo è quello di restare tutti e tre nel gruppo di comando cercando di comprendere quale ritmo possano tenere le Audi. Ma sono discorsi ipotetici che saranno vagliati quando la corsa partirà. Io so che sarà durissima e che come sempre la vera competizione inizierà domenica all'alba, quando la situazione di tutti sarà più chiara".

Pensi che anche la Toyota possa rientrare nel discorso vittoria?
"Saranno sicuramente più veloci che nelle qualifiche. Abbiamo già compreso che il loro ritmo è buono e ci siamo stupiti del fatto che siano andati in prova più piano dell'anno scorso. Ma in gara scommetto che ritroveranno la competitività. I tempi medi lo dimostrano".

Hai già gareggiato a Le Mans con le GT3 RSR della GTEPRO. Cambia parecchio la guida al volante di una LMP1?
"C'è una grande differenza soprattutto nella velocità con la quale si percorrono le curve. Per il resto lo stile di guida è simile. In GT qui a Le Mans la concentrazione è massima a causa dei doppiaggi. Sei sempre con un occhio sul circuito e un altro sullo specchietto retrovisore per cercare di non intralciare i più veloci. Con le LMP1 il discorso si ribalta; lo sforzo psicologico massimo risiede nel cercare di sapere quando, dove e come districarti dal traffico. È la difficoltà delle gare endurance che a Le Mans si ingigantisce".

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