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Le Mans, 15° ora: la rivelazione è Bamber

Il neozelandese della Porsche ha effettuato degli stint perfetti e mantiene il comando. Risale la Ferrari in GTEPRO

Albeggia su Le Mans e sul duello a distanza che antepone la Porsche 919 di Earl Bamber all’Audi R18 e tron Quattro di guidata nella notte sia da Lotterer sia da Treluyer: le due vetture continuano a scambiarsi la posizione di comando in virtù delle differenti strategie in fatto di soste. La sorpresa giunge proprio dal pilota neozelandese che dopo avere rilevato il sedile dai suoi compagni di guida Hulkenberg e Tandy spinge con costanza ed effettua il miglior crono fino ad ora della vettura in 3’18”596. L’Audi, dal canto suo, riesce a restare nello stesso giro del capoclassifica e a prendere il comando ogni qual volta la bianca Porsche si ferma. Ma proprio nell’ultima sosta che chiude la fase notturna Treluyer che guida la vettura di Ingolstadt si ritrova Bamber di fatto attaccato una volta che questo ha effettuato il proprio pit. Segno che battere la Porsche sarà comunque difficile.

Decisamente più staccati sono la seconda Audi che Marco Bonanomi-Filipe Albuquerque e René Rast hanno issato ormai stabilmente al terzo posto, con un vantaggio maggiore di un minuto sulla Porsche “ penalizzata “ di Hartley che allo scoccare dell’ora cede la guida a Mark Webber.


Tutti le altre LMP1 sembrano invece tagliate da qualsiasi discorso di vittoria. Troppo il distacco accumulato dall’Audi di Duval-Di Grassi-Jarvis e dalla Porsche di Jani-Lieb-Dumas mentre peggio ancora va alle due Toyota che girano con regolarità ma non riescono mai a fornire un acuto degno del titolo iridato che rappresentano.

È invece apertissima la lotta in GTEPRO, dove la classifica subisce uno scossone. L’Aston Martin Vantage di Fernando Rees, fino ad allora in lotta per il comando con la Corvette ufficiale si tocca con l’Oreca di Tristan Gommendy, in quel momento in odore di podio in LMP2 dietro all’imprendibile vettura di Lapierre. Il pilota brasiliano rientra ai box con il frontale danneggiato e virtualmente per lui e i suoi compagni, il bravo Stanaway e Lauda, la corsa è finita. Ma anche in casa statunitense le cose non vanno perfettamente, perché la gialla C7R è anch’essa ferma per cambiare le pastiglie dei freni. Risultato: Jimmy Bruni dopo una splendida rimonta si ritrova al comando con un vantaggio esiguo su Gavin-Taylor-Milner, mentre al terzo posto sale la Porsche di Lietz-Christensen-Bergmeister sempre ben gestita dali box del team Manthey.

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