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La Toyota a basso carico ha raggiunto i 347,3kmh. Ma al Ricard non paga

Mike Conway ha ottenuto fino ad ora il miglior tempo con la vettura in configurazione high downforce, più lenta di quasi 32kmh sul rettifilo della Toyota in versione Le Mans. Qualche problema alle gomme lo sta ponendo l'asfalto

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Sébastien Buemi, Mike Conway

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Sébastien Buemi, Mike Conway

JEP / Motorsport Images

#11 SMP Racing BR Engineering BR1: Stéphane Sarrazin, Egor Orudzhev, Matevos Isaakyan
#17 SMP Racing BR Engineering BR1: Stéphane Sarrazin, Egor Orudzhev, Matevos Isaakyan
#7 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Mike Conway, Alexander Wurz, Jose Maria Lopez, Sébastien Buemi, Anthony Davidson
#1 Rebellion Racing Rebellion R-13: Andre Lotterer, Neel Jani, Bruno Senna, Mathias Beche, Gustavo Menezes, Thomas Laurent
Toyota Gazoo Racing detail

Tutte le LMP1 presenti al Ricard per il prologo si sono presentate in varie configurazioni. L’autodromo francese, nonostante il lungo rettifilo del Mistral, ha però bisogno di un certo carico aerodinamico, senza il quale staccare un tempo di rilievo assoluto diventa difficile. Le Toyota TS050 lo dimostrano: l’esemplare che è sceso a 1’32”662 pilotato nel pomeriggio da Mike Conway, la numero 8, era in versione alto carico. La sua velocità massima è stata di 315,8 contro i 347, 3 kmh ottenuti dallo stesso Conway in mattinata al volante della numero 7, quella che sta svolgendo anche la sessione notturna, che invece girava a basso carico. La differenza di tempo tra le due è stata sensibile:1”993.

In casa SMP BR1 Dallara si è optato per il minor carico possibile: non a caso sia Isaakyan sia Aleshin sono stati i più rapidi sul dritto con 339,6kmh e 338,6kmh dopo la Toyota numero 7. Il terzo esemplare, con l'aspirato Gibson schierato dalla DragonSpeed, era invece in configurazione da alto carico e non ha superato i 307,7kmh con Ben Hanley. Nel caso delle belle vetture realizzate dalla Dallara la differenza di tempo è stata però minima, perché Hanley e successivamente van der Zande, che prima delle 18 aveva percorso solo tre giri, si sono avvicinati-poco più di un decimo- ai rilievi delle vetture del team russo, gestito dalla ART.

Quanto al resto c’è da segnalare che le nuove gomme Michelin hanno incontrato sia per quanto riguarda le LMP1 sia le GTE un pessimo alleato nell’asfalto molto abrasivo del Paul Ricard. Tutti, chi più chi meno, infatti hanno avuto problemi di eccesivo consumo, causato appunto dalla recente riasfaltatura della pista provenzale. Le gomme della Toyota sono di fatto di stretta derivazione di quelle dell’anno passato. Diverso il caso delle LMP1 endotermiche per le quali la Michelin ha studiato coperture dedicate con particolare attenzione a quelle anteriori, dotate di carcasse e mescole di nuova progettazione. Buone infine le prestazioni Michelin in LMP2. La Casa transalpina ha fornito l'Oreca della Dragonspeed, per il momento davanti a tutti con Pastor Maldonado, la Dallara del team Nederland e la Ligier del Larbre Competition.

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