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WEC | Gomme fredde, FIA irremovibile: "Anche altri non scaldano"

Il caos scatenato dal divieto di pre-riscaldare i pneumatici, con conseguente polemica che monta sempre più, ha finalmente mosso la Federazione a dire la sua: difesa la scelta in nome della sostenibilità, non si tirano conclusioni sugli incidenti senza averli prima analizzati a dovere.

#7 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 - Hybrid: Mike Conway, Kamui Kobayashi, Jose Maria Lopez

Foto di: Toyota

La FIA ha finalmente dato una risposta dopo le critiche sempre più insistenti e rabbiose che il paddock del FIA World Endurance Championship le ha mosso riguardo la scelta di vietare il pre-riscaldamento dei pneumatici per la stagione 2023.

Fin dalla prima gara disputata a Sebring la novità ha messo in difficoltà parecchi protagonisti della massima serie endurance, costretti ad entrare in pista a gomme fredde non potendo utilizzare termocoperte o forni per le loro Michelin (Classi Hypercar e LMGTE AM) o Goodyear (LMP2).

Come Motorsport.com aveva ampiamente illustrato in un approfondimento dopo la gara di Portimao disputata a metà aprile, il problema era stato riscontrato da tutti e non solo dai piloti meno esperti come quelli dotati di licenza Bronze.

A Spa-Francorchamps i guai si sono moltiplicati visto che le temperature non hanno mai raggiunto oltre i 15°C circa e addirittura in gara le condizioni meteo hanno visto un peggioramento, con pioggia e umido ad inizio della 6h e vento freddo (8-10°C).

Questo ha causato parecchi testacoda e momenti di pericolo, ma il più altisonante è stato sicuramente l'incidente avuto da Antonio Fuoco, andato a muro appena uscito dai box con la sua Ferrari 499P scatenando inevitabilmente l'ira del Responsabile delle Attività Sportive GT di Maranello, Antonello Coletta, che nel post-gara ha tuonato anche in vista di ciò che potrebbe accadere alla 24h di Le Mans.

A questo va aggiunto anche lo sfogo di Kamui Kobayashi avvenuto il giorno prima, quando Brendon Hartley ha perso nello stesso modo la sua Toyota mentre si apprestava a lanciarsi per effettuare i suoi giri veloci di Qualifica ad inizio sessione.

#50 AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco

#50 AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco

Photo by: Eurosport

Marek Nawarecki, Direttore FIA delle gare in circuito, ha rimarcato la posizione della Federazione Internazionale sottolineando l'importanza a livello ambientale di questa novità.

"Togliere il pre-riscaldamento delle gomme era una mossa più che necessaria dal punto di vista della sostenibilità e che la Commissione Endurance della FIA ha appoggiato come percorso a lungo termine dal punto di vista dei pneumatici", commenta Nawarecki.

"E' importante ricordare che già da un certo numero di anni ci sono diversi campionati nel motorsport di tutto il mondo, fra cui serie endurance, che non utilizzano più i metodi per riscaldare le gomme".

Oltre ai sopracitati episodi di Fuoco ed Hartley, anche James Calado era incappato in un incidente a gomme fredde a Sebring distruggendo la sua 499P, mentre una marea di concorrenti di Classe LMGTE AM - per lo più Bronze - sono incappati in piroette ed uscite di pista per lo stesso motivo.

Tutte situazioni che di fatto hanno causato non solo potenziali pericoli in pista, ma anche danni e riparazioni (e di conseguenza spese) per i team coinvolti, come quello avvenuto nelle Libere 2 di Spa tra Diego Alessi e Thomas Flohr, quando il romano si è trovato davanti lo svizzero che procedeva lentissimo e con prudenza al Raidillon in uscita dai box, senza riuscire ad evitare l'impatto.

Senza contare che qualcuno nemmeno è riuscito a correre, come nel caso di PJ Hyett, tradito in qualifica e franato nel muro con ritiro della sua Porsche da parte di Project 1-AO dalla gara belga.

Questi sono solo alcuni esempi e l'elenco in realtà potrebbe aumentare, ma Nawarecki e soci per ora restano irremovibili e non vogliono sentire ragioni o scuse.

“La natura di ogni incidente è differente e ogni caso dovrà essere analizzato prima di arrivare a qualsiasi conclusione".

Per ora, dunque, non sembrano esserci spiragli di un dietrofront, anche solo per la 24h di Le Mans, che notoriamente si disputa in un ambiente non proprio caldo e anche con gli ulteriori rischi che pone la notte.

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