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Ferrari, Coletta: "Con questo BoP siamo arrivati alla soglia limite"

Il direttore di Ferrari Competizioni GT e Corse Clienti non si lamenta ma ha già visto delle criticità che potrebbero compromettere l'equilibrio tra le GTE. E spiega i motivi per cui il campionato sarà più difficile dei precedenti

Antonello Coletta, Direttore per le competizioni GT e Corse Clienti, Ferrari

Antonello Coletta, Direttore per le competizioni GT e Corse Clienti, Ferrari

#71 AF Corse Ferrari 488 GTE EVO: Davide Rigon, Sam Bird
#71 AF Corse Ferrari 488 GTE EVO: Davide Rigon, Sam Bird
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE EVO: Alessandro Pier Guidi, James Calado
Alessandro Pier Guidi, AF Corse
#81 BMW Team MTEK BMW M8 GTE
#82 BMW Team MTEK BMW M8 GTE: Augusto Farfus, Antonio Felix da Costa, Alexander Sims, Tom Blomqvist
#81 BMW Team MTEK BMW M8 GTE: Martin Tomczyk, Nicky Catsburg, Philipp Eng
#97 Aston Martin Racing Aston Martin Vantage AMR: Alex Lynn, Maxime Martin, Jonathan Adams
#95 Aston Martin Racing Aston Martin Vantage AMR: Marco Sorensen, Nicki Thiim, Darren Turner
#95 Aston Martin Racing Aston Martin Vantage AMR: Marco Sorensen, Nicki Thiim, Darren Turner
#95 Aston Martin Racing Aston Martin Vantage AMR
#92 Porsche GT Team Porsche 911 RSR: Michael Christensen, Kevin Estre
#91 Porsche GT Team Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Gianmaria Bruni
#67 Ford Chip Ganassi Racing Ford GT
#66 Ford Chip Ganassi Racing Ford GT: Stefan Mücke, Olivier Pla, Billy Johnson
#67 Ford Chip Ganassi Racing Ford GT: Andy Priaulx, Harry Tincknell
Antonio Giovinazzi, Ferrari
#51 Spirit of Race Ferrari 488 GT3: Daniel Serra
#9 Onroak Automotive Ligier LMP2: Luis Felipe Derani

Il prologo del Paul Ricard non rappresentava per la Ferrari un appuntamento fondamentale per mostrare le prestazioni della 488 GTE Evo. Non c’era in programma né una prova di durata, che avverrà prima di Le Mans all’autodromo di Monza, né tantomeno di spingere al massimo la vettura.

Eppure qualche preoccupazione sembra esserci: il BoP volenti o nolenti ha assegnato alla vettura campione del mondo un peso notevole, 1280 kg, il maggiore in assoluto tra tutte le GTE, una bassa pressione di sovralimentazione ai regimi intermedi-solo Aston Martin e Ford ne hanno meno- e una capacità di 92 litri contro i 98 litri di BMW, Aston Martin e Porsche, che è anche la più leggera tra tutte, 1242kg. Il che potrebbe portare la Ferrari a rivivere una stagione simile a quella del 2016, quando proprio il peso causò perdita di equilibrio sulla 488, con conseguenti problemi di sfruttamento di gomme e di prestazioni.

Il prologo, si sa, non è mai indicativo al cento per cento. Da ciò che si è visto le Porsche RSR sembrano essere di un altro pianeta rispetto a tutte le concorrenti. L’unica che è riuscita ad avvicinarsi alle perfomance delle vetture di Weissach è stata la Ford ma con gravi problemi alle gomme, con le nuove Aston Martin Vantage e le BMW M8 che invece hanno voluto simulare e per ovvie ragioni non hanno mai raggiunto prestazioni di livello assoluto. Eppure anche in casa BMW, dietro i no comment ufficiali, il malcelato pessimismo sul BoP assegnato alle M8 bavaresi campeggia. E se si lamentano i tedeschi figurarsi al Cavallino. Da uomo di esperienza Antonello Coletta , direttore di Ferrari Competizioni GT e Ferrari Corse Clienti, non si sbilancia ma avverte:

“In effetti con questo BoP iniziale qualche difficolta c’è. Non è tanto questione di prestazione quanto di affidabilità perché su alcune piste iniziamo ad avere criticità nell’impianto frenante e anche le gomme ne stanno risentendo. In accordo con Michelin abbiamo fatto presente il fatto in Federazione non in modo egoistico sia chiaro. Quello che oggi è il nostro problema in un domani potrebbe essere di un altro costruttore. È un tema caldo che è sul tavolo di discussione anche con i nostri concorrenti. Per quanto ci riguarda stiamo arrivando alla soglia limite oltre cui è impensabile andare”.

"La superseason eliminerà le tattiche del passato"

“Ogni stagione ha le proprie criticità. Ne abbiamo vissute alcune che parevano difficili e che poi si sono rivelate ottime e viceversa. Innanzitutto la superseason è un campionato atipico, perché dura un anno e mezzo. Il lavoro è diluito nel tempo, ci sono due 24 Ore di Le Mans, un nuovo sistema di punteggio. È insomma un campionato diverso dai precedenti. Dovrà essere interpretato e capito e imporrà agli organi competenti una gestione ottimale. È ciò che stiamo chiedendo: non si tratta soltanto di una questione di BoP ma generale. Sono tutti temi che già dal prologo sono sul tavolo. Ma ho fiducia nella capacità di analisi degli organizzatori”.

Le varie differenze di punteggi potrebbero modificare la gestione sportiva del campionato da parte delle squadre?
“In tanti anni di WEC si è visto che ogni costruttore ha una propria metodologia di gestione del campionato. Spesso capita che alcuni avversari partano molto cauti prima di Le Mans a tal punto da far sembrare la corsa di Spa-Francorchamps un prologo vero e proprio. Noi invece ci siamo sempre differenziati: abbiamo cercato e cercheremo di fare il nostro massimo ovunque perché corriamo per vincere. È una questione anche di rispetto nei confronti degli spettatori e di chi segue il WEC. Questo spesso non ha pagato perché siamo arrivati a Le Mans in condizioni sfavorevoli in materia di BoP. È avvenuto, ad esempio, nel 2017, dove siamo andati in grandi difficoltà e non siamo mai stati competitivi proprio a causa di decisioni che hanno penalizzato la Ferrari. La cosa positiva è che con il tempo questo tipo di situazione verrà sanato, perché ora prima di Le Mans abbiamo solo una corsa ma già nel 2019 la gara che precederà la classica francese non consentirà a nessuno di applicare le tattiche del passato. Sarà la penultima di un campionato speriamo ancora in discussione. Personalmente poi sono convinto che se si ha la possibilità di cogliere un buon risultato non la si debba sprecare perché non si sa mai cosa potrebbe accadere l’indomani”.

"IL B.o.P. per Le Mans non deve diventare una roulette russa"

“Non trovo contradditorio avere un BoP differente per Le Mans. È una corsa a se stante, più lunga, massacrante, disputata su un circuito che ha specificità non replicabili. Ci si partecipa con vetture con omologhe che si usano solo là. Ci può stare, quindi, un BoP esclusivo per la 24 Ore. Il problema è che nella pratica ci si trova di fronte a una situazione da roulette russa. Si spara un colpo e si spera che non ti centri. Perché ognuno anche in prova e in qualifica non mette mai in mostra le proprie prestazioni reali. Si va al prologo che precede l'evento e tutti quanti non danno il meglio; lo stesso accade in qualifica. Poi in gara escono i valori reali e in certi frangenti si vedono prestazioni quasi imbarazzanti".

"Quando si assegna un BoP specifico  dovrebbe esserci l’interpretazione dei dati. L’anno scorso abbiamo girato forte di notte con il fresco quando gli altri gestivano. Nel momento in cui è spuntato il caldo eravamo lontanissimi. La nostra non era una prestazione frutto del passo gara ma il nostro limite  che non potevamo certo mantenere. Un limite sufficientemente distante per impedirci di essere in corsa per le posizioni da podio. Gli altri giocavano: per loro girare sui nostri tempi era un semplice mantenimento di ritmo e quando decidevano di spingere per davvero scendevano con grande facilità da quei rilievi".

"Ciò che mi auguro per il 2018 è che la lettura dei dati sia  pragmatica, frutto di analisi e non che si basi su un singolo episodio. Mi aspetto a Le Mans un BoP  equo. La stessa riflessione va applicata anche ai consumi: abbiamo saputo con concreta certezza che alcuni nostri competitor avevano nel 2017 la possibilità di effettuare un giro in più di quelli dichiarati. Sono cose che spero non si ripetano, proprio per consentire un autentico equilibrio di valori e una sana competizione”.

A proposito di Le Mans avrete una terza vettura e aggiunto piloti di grande valore, ad iniziare da Giovinazzi. Come dire Ferrari non è qui per fare passerella
“Intanto la terza vettura è importante, anche in considerazione che altri si presenteranno con squadroni. Nel momento in cui abbiamo operato la scelta ci siamo rivolti a chi consideravamo adatto allo scopo. In primis ad Antonio: è pilota Ferrari, è italiano, ha avuto altre esperienze nel WEC e in Asian Le Mans Series. Conosce questo mondo nonostante sia un formulista. Daniel Serra ha gareggiato con una 488 clienti quest’anno, ottenendo due pole position negli Usa e in precedenza aveva corso con altre nostre squadre. In più si porta appresso l’esperienza del WEC con l’Aston Martin dell’anno passato. Pipo Derani lo seguivamo da tempo: abbiamo siglato questo accordo e poi vedremo. Per noi ha un grande talento. Infine Vilander e Molina non hanno bisogno di presentazioni: sono nostri piloti. Di certo avremo tre 488 ben guidate. Il resto si vedrà”.

"Un futuro condiviso e con bassi costi di gestione"

L’anno scorso dopo l’annuncio del ritiro della Porsche dalla LMP1, il WEC sembrava morto. Invece la superstagione 2018-19 smentisce le cassandre. Come giudichi il lavoro dell’ACO?
“Il momento difficile c’è stato, è innegabile dirlo. Ora si tratta di riposizionare il campionato. La GTE è in piena salute, perché si è aggiunto un costruttore e altri hanno intenzione di entrarvi nel futuro. Nella LMP2 a Le Mans ci saranno molte vetture e nel WEC il numero è stabile  mentre in LMP1 sono arrivate squadre nuove. Gli organizzatori sono stati bravi. Adesso sono fondamentali le riflessioni che si stanno facendo circa il futuro. La direzione sembra giusta: si sta puntando a diminuire i costi e creare vetture attrattive sia per il pubblico sia per i tanti costruttori che vogliono avvicinarsi alla serie iridata. Non bisognerà però cadere nella tentazione di realizzare mezzi dagli alti costi di gestione. Ho fiducia perché se si rispetteranno queste linee guida, il WEC, superata la fase di transizione, sarà molto più importante di quanto si possa pensare”

Come Ferrari siete favorevoli a una categoria di prototipi GT come si paventava qualche mese fa?
“Si sta parlando di molte cose e di tante idee e al tavolo c’è quasi la generalità dei costruttori. Tutti sono interessati al futuro del WEC perché vogliono comprendere come sarà. Quando si tireranno le somme ognuno di noi andrà nelle rispettive aziende a spiegare le caratteristiche della serie e delle vetture e a cercare il consenso. Là verranno prese le decisioni”.

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