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Austin, Libere 3: Hartley prenota la pole

Neozelandese più veloce davanti alla seconda 919. Tiene l'Audi. Bel duello tra Porsche e Ferrari tra le GT

#18 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb and #17 Porsche Team Porsche

Foto di: Porsche AG

#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#18 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb and #17 Porsche Team Porsche
Loic Duval, Audi Sport Team Joest
#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley

Secco dominio delle due Porsche 919 anche nella terza sessione di prove libere della 6 Ore delle Americhe. Questa volta a sostituire Timo Bernhard nel ruolo di lepre è stato Brendon Hartley che con 1'46"435 ha stabilito il miiglior tempo davanti alla numero 17 di Marc Lieb-Neel Jani-Romain Dumas e alle due Audi, con l'esemplare di Duval-Di Grassi-Jarvis ancora davanti a quella di punta di Lotterer-Treluyer-Faessler. Con una temperatura all'asfalto di 31,5 gradi e atmosferica di 28 ma con una notevole percentuale di umidità queste prove sono state caratterizzate dalla pista scivolosa. Non sono stati rari gli errori di guida, molti lunghi per esempio alla staccata dell'ultima curva, e per una decina di minuti c'è stata una bandiera rossa, dovuta a una uscita di Dempsey che poi ha dechappato un pneumatico, causata dal viscido presente alla curva 11, fondamentale perché è quella che immette nella parte più veloce della pista.

Risultante confermate, quindi, per quanto riguarda le LMP1: le Porsche anche ad Austin sembrano godere di quel vantaggio che ha permesso alle 919 di dominare la 6 Ore del Nurburgring. Ma sul passo gara l'Audi, soprattutto quella più "fresca" del trio in terza posizione resta sempre un avversario temibile. C'è anche da considerare che temperature e meteo cambieranno radicalmente quando, alle 18,15 ora locale-le nostre 1,15- la classe maggiore scenderà in pista per le qualifiche.

Più confusa la situazione tra le LMP2, dove in mattinata, è spuntata l'Alpine del trio Panciatici-Capillaire-Chatin che è rimasta al comando dall'inizio alla fine per essere avvicinata solo nel finale dalla grande favorita Oreca di Nicolas Lapierre. Ma la sensazione è che tutto questo verrà ribaltato nelle qualifiche definitive, quando sia il team KCMG, sia G Drive e Morand tireranno fuori gli artigli. In crisi, invece, appare la Gibson del Strakka Racing che anche oggi non è riuscita ad inserirsi tra i primi.

Sarà molto bella, anche, la lotta tra le GTE PRO, dove le Porsche sembrano ben reggere il ritmo delle due Ferrari di punta. Oggi la prima delle RSR del team Manthey, quella affidata a Makowieck e Pilet,ha ottenuto il miglior tempo e la seconda, con Christensen-Lietz il terzo. Tutte molto costanti. Probabile che la corsa si deciderà soprattutto sulla gestione della tattica ai box e suile soste. Di sicuro dopo i cambiamenti al BOP avvenuti dopo Le Mans le vetture di Weissach hanno ricevuto una bella iniezione di fiducia e qui, altra pista strutturalmente adatta alle loro caratteristiche, saranno un osso duro da battere. Per il resto situazione molto fluida, che verrà risolta solo nel corso delle qualifiche del pomeriggio, con le Aston Martin, prima tra le AM con Lamy e Dalla Lana, in leggero avvicinamento, forse non sufficiente per tentare di reinserirsi nel gioco del campionato.

Scattano le terze libere del week end e le Porsche in pochi giri inziano a spingere. Parte Bernhard sull'esemplare che ha vinto al Nurburgring mentre Lieb è sulla seconda vettura che divide con Jani e Dumas. Quando i piloti vengono sostituiti Brendon Hartley impiega un paio di tornate per sfondare la barriera dell'1'47" e scendere a 1'46"435 seguito a Lieb, distaccato di quattro decimi. La sessione però viene fermata: alla curva 11 l'asfalto è scivoloso. Dechappa una gomma posteriore, la sinistra, la 991 RSR di Dempsey che riesce a rientrare ai box. Dopo una pausa forzata di una decina di minuti la Porsche fa risalire sulla 919 numero 18 Bernhard tenendo sull'altra vettura Lieb. A migliorare nella fase centrale della sessione è l'Audi di Duval-Di Grassi-Jarvis che si porta al terzo posto con 1'47"436.

In LMP2 procedono con grande regolarità l'Alpine di Panciatici e la Morgan di Webb che sono davanti all'Oreca di Bradley. Le Ligier della G Drive e dell'Extreme, invece, sembrano nascondersi mentre in GTE PRO la Porsche ufficiale di Makowiecki-Pilet e la 458 di Bruni hanno sfondato il muro dei 2'06, con la 991 che si è spinta a 2'05"234. Lontane, ad oltre un secondo, sono tutte le Aston Martin che in questa fase hanno almeno la soddisfazione di vedere la Vantage GTE AM di Lamy al primo posto di classe.

La sessione procede spedita verso la conclusione con poche emozioni: una la regala Lotterer che va in testa coda all'uscita della prima curva. Nessuno riesce a migliorarsi, se non la Oreca di Lapierre che sale al secondo posto tra le LMP2 e la Porsche di Christensen che conquista la terza posizione tra le GTE PRO dietro alla vettura gemella e alla Ferrari di Bruni-Vilander. Nella categoria migliora Stanaway che avvicina la Vantage ai tempi delle rivali, mentre tra le AM sale al secondo posto la Corvette di Ruberti, che dimostra di essere in netto progresso dopo le sfortunate esibizioni delle prime tre gare del campionato.

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