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Austin, 1° Ora: le lepri sono le 919

Dominio di Webber ma Jani ha faticato nel contenere la prima Audi di Di Grassi

#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley

Foto di: Porsche AG

#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
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#13 Rebellion Racing Rebellion R-One: Dominik Kraihamer, Daniel Abt, Alexandre Imperatori
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18 e-tron quattro: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
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#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
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#18 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb

Con Jim Hall, il geniale inventore della Chaparrall nelle vesti di starter dei due giri di lancio, prende il via la corsa più calda della stagione. La temperatura dell'asfalto supera abbondantemente i 44 gradi. La direzione ha proibito, al contrario dei colleghi dell'Imsa, lo sfruttamento delle abbondanti zone di asfalto che si trovano oltre le curve. Quindi c'è la teorica possibilità che non si possa sfruttare tutto il grip lasciato dalle gomme del campionato Tudor che ha gareggiato in mattinata.

Al via Jani e Webber mantengono le posizioni, ma dopo poche curve l'australiano riceve il via libera dallo svizzero, mentre parte male Lotterer che si vede superato dalla Toyota di Buemi che sale al quarto posto dietro a Di Grassi. Il ritmo delle 919 è subito impressionante: al secondo giro Webber è già sull' 1'48". Dietro già si annuncia grande battaglia tra le GT con la Porsche di Makowiecki che supera l'Aston Martin di Turner, partito al terzo posto. Mossa imitata al quarto passaggio daRichard Lietz, mentre le due Ferrari procedono attaccate addirittura alla Porsche GTE AM di Patrick Long. In LMP2 Bird è davanti al compagno Yacaman sulla Ligier della G Drive mentre tra le GTE AM ottimi i primi giri di Ruberti che porta la Corvette del Larbre Competition al terzo posto dietro la Vantage di Hall.

Webber continua con la serie dei suoi giri veloci. Infrange anche la barriera dell 1'48", ottenendo al 5. passaggio 1'47"716. Lotterer, intanto, si è sbarazzato dopo un breve duello di Buemi e procede staccato di quattro secondi dietro al compagno Di Grassi  che a sua volta accusa 5" di gap dalla Porsche scattata in pole position. Male vanno le cose all'Aston Martin di Pedro Lamy, che è ultimo ed è partito in ritardo e si è già fermato.

La situazione tra i primi non cambia: la corsa è lunga, fa caldo ma la sorpresa sono le Ferrari. Bruni cerca di attaccare Long in tutti i modi, gli lampeggia anche per avvertirlo che gareggiano in classi differenti ma lo statunitense resiste e allunga sempre le staccate. Il romano  riesce nell'impresa al 7. passaggio alla staccata dell'ultima curva ma di fatto ha perso 15' buoni per andare ad acciuffare le tre Aston che si trovano davanti e le due Porsche 991.

All'ottavo giro una grande staccata di Ruberti alla prima curva porta il veronese al secondo posto tra le GTE AM. Dietro di lui, il giro successivo, salgono anche le Ferrari di Perrodo e quella di Shaytar con Hall che precipita dietro loro. Il russo compagno di Bertolini dimostra i propri miglioramenti passando anche il francese e portandosi al terzo posto. In LMP2 c'è molta vivacità: Dalziel, sulla Ligier "americana" della Extreme passa l'esemplare della G Drive di Yacam e si porta a ridosso di quella di Bird. Ma attenzione a Lapierre che partito ultimo di categoria ha già portato l'Oreca esclusa dai tempi di qualifica al quarto posto.

Siamo quasi al giro di boa della prima ora: le Porsche di Webber e Jani si districano tra i doppiati, seguiti da Di Grassi che procede, come nelle previsioni, con regolarità da mezzofondista ed è riuscito ad avvicinarsi alla 919 partita dalla pole di Neel Jani: ora il suo distacco è di appena 3"6 che si riduce ancora di più. Dietro al brasiliano sta arrivando di gran carriera Lotterer e nemmeno la Toyota di Buemi è lontana. Ma stupiscono le prestazioni, in negativo, della 919 di Jani che inizia a faticare e gira tre secondi più lenta di quella di Webber. Problemi in vista?

No, questione di doppiaggi, ma resta il fatto che le Audi qui sembrano consistenti e non perdono poi troppo quando trovano la pista libera davanti a loro. Si prevedeva una corsa complessa e complessa è per tutti quanti.

Intanto in LMP2 Lapierre è già secondo mentre in GTE PRO Bruni è risalito al terzo posto con un distacco di 14"6 secondi da Makowiecki e Lietz ma davanti a tutte le Aston Martin. Rigon, invece, ha qualche problema in più: cerca di passare in un colpo solo sia Rees sia Turner ma arriva lungo alla curva 12 e blocca le ruote. Per lui è tutto da rifare. A ventidue minuti dalla conclusione dell'ora entra ai box e viene portata in garage la Rebellion di Kraihamer.

I primi pit stop avvengono a 15' dalla fine dell'ora: si ferma per primo Lotterer che cede l'Audi a Treluyer.  Poi Di Grassi che viene sostituito da Jarvis. Tra i poschisti il primo ad effettuare il pit stop, due giri dopo il brasiliano, è Jani: al suo posto sale Lieb. Una tornata dopo, siamo a quattro minuti dalla conclusione dell'ora è la volta di Webber. L'australiano viene sostituito da Hartley e le posizioni di testa non cambiano con le due Porsche al comando, le due Audi al terzo e quarto posto e le due Toyota, le ultime a fermarsi quinta e sesta.

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