Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera
Intervista

Alessandro Pier Guidi: "Una vittoria frutto del lavoro e della coerenza"

Il campione del mondo GT analizza la carriera e la sua prima fantastica stagione nel WEC. In Cina la corsa più difficile e quella che ha permesso di capire che il mondiale era vicino. E già pensa a come impostare la stagione 2018-19

Alessandro Pier Guidi, AF Corse

Alessandro Pier Guidi, AF Corse

JEP / Motorsport Images

Podio LMGTE Pro: al secondo posto James Calado, Alessandro Pier Guidi, AF Corse
Podio LMGTE Pro: al secondo posto James Calado, Alessandro Pier Guidi, AF Corse
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: James Calado, Alessandro Pier Guidi
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: James Calado, Alessandro Pier Guidi,
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: James Calado, Alessandro Pier Guidi
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: James Calado, Alessandro Pier Guidi,
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: James Calado, Alessandro Pier Guidi
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: James Calado, Alessandro Pier Guidi
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: James Calado, Alessandro Pier Guidi
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: James Calado, Alessandro Pier Guidi
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: James Calado, Alessandro Pier Guidi
Podio GT Pro: al terzo posto James Calado, Alessandro Pier Guidi, AF Corse
James Calado e Alessandro Pier Guidi, AF Corse festeggiano con il team il titolo mondiale
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: James Calado, Alessandro Pier Guidi
Podio GTE Pro: al terzo posto James Calado, Alessandro Pier Guidi, AF Corse
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: James Calado, Alessandro Pier Guidi,

Alessandro Pier Guidi è il primo campione del mondo GT della storia e uno dei pochi italiani che in questi ultimi decenni, nelle varie specialità, può fregiarsi di un vero e proprio alloro iridato. È un tipo particolare il pilota di Tortona. Si potrebbe definire understatement perché non sta mai troppo sotto la luce dei riflettori, non cerca di essere personaggio a tutti i costi e bada molto alla concretezza. Sia nella carriera sia nella vita. È per questo che stupisce subito, a caldo dopo il secondo posto ottenuto con James Calado in Bahrain dietro o...alla pari(l'arrivo è stato in parata) con i compagni Sam Bird e Davide Rigon quando dice: "Sto già pensando a mettere dietro le spalle questo titolo. Ora devo concentrarmi sulla prossima stagione, sui test che dovremo fare, su come impostarla".

Alessandro proviene dal girone dei piloti che si sono fatti da soli, che la pagnotta l'hanno sudata stagione dopo stagione. Quel vivaio numeroso e spesso sconosciuto che l'Italia possiede senza bisogno di figli di papà ma che a volte non riesce mai a emergere, vuoi per scelte di carriera sbagliate, vuoi per cronica mancanza di apoggi finanziari sostanziosi.

Quali fotografie rivedi della tua carriera?
"Ne ho tante. Credo di essermela sudata. Ci ho sempre creduto, anche nei momenti difficili, quando trovare un volante era difficile. Sono state anche fortunato, perché ho incontrato persone che mi hanno aiutato e alla fine è giunto questo titolo, il coronamento dei miei sogni. Ho lavorato tanti anni per vincere  e alla fine ho raggiunto il mio scopo. Ma adesso c'è da programmare la superstagione 2018-19 che non sarà semplice. So che per qualcuno quando sono stato scelto per far parte della Ferrari nel WEC rappresentavo una scommessa. Ma non ho mai badato troppo allo scetticismo. Perché credo nelle mie possibilità e nel lavoro che svolgo tutti i giorni. Amato Ferrari e Antonello Coletta sono gli artefici di quella scelta di inizio anno e quindi sono gli artefici nemmeno indiretti del mio successo"-

Da sempre sei considerato uno dei piloti italiani più veloci ma con poche possibilità per far parte del grande palcoscenico. Hai mai pensato di mollare tutto?
"Magari mi posso essere fatto qualche idea sul fatto che avrei meritato di più. Però vedi alla fine la coerenza paga sempre e tutto si rimette in ordine. Ciò che meriti, se lavori nel modo giusto, alla fine arriva. Senza l'impegno non si ottiene nulla. Ho cercato di dare il massimo in ogni corsa, anche in quelle che per alcuni erano poco importanti o di campionati considerati minori".

Quale è stata la corsa più difficile di questo mondiale?
"Alla fine in diversi modi ce ne sono state parecchie difficoltose. Questa dal punto di vista emotivo non era semplice perché non potevamo certo permetterci di gestire i pochi punti di vantaggio su Porsche e Ford.  Se ripenso al campionato credo che la 6 Ore di Shanghai sia stata la più critica perché io e James siamo riusciti a mantenere la leadership della classifica con un podio nonostante sapessimo che là non godevamo dei favori del pronostico. È stata la chiave di volta della stagione, quella decisiva. Partivamo sapendo di essere in inferiorità e lavorato in prova per cercare di minimizzare lo svantaggio. Essere tornati dalla Cina con un terzo posto e ancora la leadership nel mondiale anche se con soli due punti è stato fondamentale per arrivare in Bahrain con qualche sicurezza in più"

"D'altronde se pensiamo alla nostra stagione abbiamo mancato il podio a Le Mans, che è una gara a parte, e in Messico. Per il resto o abbiamo vinto o siamo arrivati nelle posizioni d'onore. Ragione per cui non penso ci siano dubbi sul fatto che questo titolo sia meritato".

Sono ormai diventati leggendari i tuoi colloqui con i box durante la corsa. Oggi per esempio domandavi che dicessero via radio a un'Aston Martin doppiata di spostarsi. E loro ti hanno risposto che non erano collegati anche con gli altri. Sei sempre così ciarliero?
"No calma, ho chiesto solo di segnalare che c'era questa situazione che spesso i commissari non vedono o non capiscono perché nei doppiaggi tra LMP e GT  tutto è abbastanza chiaro; in quelli di vetture della stessa categoria, invece, accorgersi che chi sta davanti è un doppiato è più difficile. Comunque sì parlo molto. È un modo per esprimere anche me stesso, per essere anche quando guido il ragazzo che è nella vita. E comunque è vero che tra me e il mio ingegnere e chi è ai box c'è un rapporto particolare. D'altronde convivo più con i ragazzi dell'AF che con la mia ragazza e quindi c'è un certo grado di confidenza. Per essere chiaro: è vero quella dell'Aston Martin. Volevo consegnare a James la macchina con un certo vantaggio e perdere anche un secondo per un doppiato mi avrebbe dato fastidio. Quindi ho detto che dovevamo invitare l'Aston  a spostarsi. Ed è vero anche che sono molto diretto nei colloqui via radio. Forse troppo".

La coppia Pier Guidi-Calado ha funzionato alla perfezione, segno che il pilota inglese con te ha trovato il feeling ideale che forse era mancato nel passato. Quale è il tuo giudizio su James?
"È facilissimo condividere la 488 con James. Tra noi si è creato proprio un bel rapporto. Ci divertiamo  fuori assieme e anche dal punto di vista tecnico credo che il nostro stile sia molto simile l'uno all'altro. Prima non ci conoscevamo ma il feeling è stato immediato fin dalle prime prove. James è proprio un gran bravo ragazzo!".

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente In Bahrain vince Toyota. Pier Guidi e Calado campioni del mondo
Articolo successivo Buemi: "Vittoria bellissima e importante ma Porsche ci mancherà"

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera