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Messico, 2° Ora: dietro le Porsche il vuoto

Impressionante dominio delle 919 Hybrid che hanno un vantaggio abissale sulle due Toyota TS050 in una corsa che non sta offrendo emozioni. Bello il duello tra Ferrari e Aston Martin per la leadership in GTE PRO

#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley

#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley

JEP / Motorsport Images

La 6 Ore di Città del Messico parla la lingua della Porsche: nelle prime due ore le 919 Hybrid di Brendon Hartley e di Nick Tandy hanno creato il vuoto alle spalle e non si vede come le Toyota TS050 di Sebastien Buemi e di Mike Conway possano recuperare uno svantaggio di quasi 40" dal duo della Casa di Weissach. È vero che le previsioni meteo danno la possibilità di acquazzoni nelle ultime due ore ma è altrettanto vero che le due Porsche sembrano inattaccabili su tutti i fronti. La gara, quindi, non ha avuto storia; a livello spettacolare per il momento è la meno interessante dell'anno persino tra le LMP2, dove l'Oreca-Rebellion di Senna-Prost ha un notevole margine su quella di Lynn e Rusinov.

Diversa la situazione in GTE PRO: il duello tra la Ferrari di Bird-Rigon e l'Aston Martin Vantage di Sorensen-Thiim è in piena evoluzione con la vettura italiana che comunque fin dall'inizio ha mantenuto il comando, lasciandolo solo alla conclusione della prima ora quando le gomme usurate hanno rallentato Sam Bird e poi riprendendolo grazie a una perfetta strategia dei box.

Hartley e Tandy si involano al via

La corsa parte con Hartley e Tandy che si involano e a poco a poco infliggono distacchi pesantissimi alle due Toyota con Conway che ha la meglio su Buemi. In LMP2 si assiste a uno dei rari sorpassi della prima ora: Bruno Senna infatti infila il poleman Lapierre e da quel momento si mette a fare corsa solitaria con la Oreca G Drive di Lynn staccatissima davanti alla Alpine di Lapierre.

In una gara che non regala alcuna emozione l'unico brivido dei primi quaranta minuti viene dalla Ferrari 488 di Mok che dapprima si tocca con Flohr che lo stava superando e successivamente non si avvede del doppiaggio che sta subendo da parte delle due Porsche RSR di Christensen e Lietz e chiude due volte il danese spendendolo in testa coda. Al pilota del Clearwater viene comminato un drive through e subito dopo un'altra penalizzazione per aver superato il limite di velocità ai box.

In GTE PRO la Ferrari di Bird e l'Aston Martin di Sorensen duellano. Nei primi trenta minuti il britannico mantiene agevolmente il comando sul danese ma verso la conclusione dell'ora l'usura delle gomme-la Ferrari ha mantenuto lo stesse delle qualifiche- inizia a danneggiare la 488 dell'AF Corse. Bird e Sorensen danno vita a lotta senza quartiere ma alla fine il pilota del team italiano è costretto ad alzare bandiera bianca. Dalle prime posizioni invece è sparita la seconda Vantage di Turner per problemi ai freni che la tengono ai box per 15 giri. L'inglese riprenderà la via della pista per poi tornare ai box. Dietro Vantage e Ferrari ci sono le due Ford, la Porsche di Lietz, la 488 di Pier Guidi e la Porsche di Christensen. In GTE AM Lamy ha ben presto avuto ragione di Ried. I due hanno comunque un buon margine sulla terza: la Porsche di Barker.

I box AF riportano al comando Rigon

I primi pit stop sono inaugurati dalle LMP2. La situazione di classifica non cambia per i primi tre con Prost davanti a Lynn e a Jarvis ma a rimetterci è l'Alpine che fermandosi più tardi rimanda in pista Menezes al quinto posto.

Dopo la prima fase di soste delle LMP1- tutte in doppio stint con Conway,Hartley,Buemi, Tandy a fermarsi nell'ordine- la gara vede una classifica inaterata con Hartley che ha ben 29" di vantaggio su Conway e 32 su Buemi al 52. giro, ovvero dopo un'ora e diciotto di corsa. Tandy, ottimo, guarda le spalle al compagno di team con un distacco al secondo posto di 1"5.

Ottima la prestazione ai box dell'AF Corse che riesce a riportare la Ferrari 488 GTE sulla quale è salito Davide Rigon al comando ai danni della Aston Martin sulla quale Thiim ha sostituito Sorensen. Ma il vantaggio resta minimo, 2"2.

Chi va nei guai, nella seconda ora, è il capoclassifica iridato della LMP2 Oliver Jarvis che si ferma a 20'dalla conclusione della frazione riportando la vettura in garage. I meccanici del DC Racing si mettono a lavorare sull'avantreno. Nello stesso momento l'Oreca di Vaxiviere rifila una sportellata alla Toyota di Buemi ma le due vetture non sembrano avere subìto danni importanti e riprendono la loro corsa. Al francese viene esposta la bandiera bianco nera di preavviso. Poco dopo però si ferma per far controllare la vettura.

La seconda ora si conclude con i primi cambi gomme delle LMP1 che si fermano nello stesso ordine della frazione precedente: Conway cede il volante a Lopez, Hartley a Bamber, Buemi a Nakajima e Tandy a Lotterer. Ma proprio la 919 Hybrid numero 1 potrebbe incappare in una probabile penalizzazione per aver superato il limite di velocità in pista.

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