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24 Ore di Le Mans, Qualifica 3: nessuno attacca le 919

Confermati i tempi della prima sessione. Pole, secondo e terzo posto per le Porsche

Chi si attendeva il colpo a sorpresa è rimasto deluso: il miglior tempo ottenuto nelle qualifiche di mercoledi sera da parte di Neel Jani non è mai stato messo in discussione da nessuno, nè tantomeno dai suoi compagni di squadra in Porsche. Così la griglia di partenza della 24 Ore di Le Mans è di fatto rimasta la stessa, per quanto riguarda i primi tre posti, espressa nella giornata di mercoledi. Bandiere rosse a ripetizione, l'ultima sessione anticipata di mezzora ma interrotta sul più bello per trenta minuti, hanno costretto tutti quanti a verificare il passo di gara, il consumo delle gomme e quanti stint si potranno effettuare, in condizioni meteo normali come avvenuto oggi, con lo stesso treno.

Tre 919 ai primi tre posti era un risultato ampiamente previsto. Non però la facilità con la quale tutti e tre gli equipaggi di Weissach non sono mai stati impensieriti dai rivali. Anche sul passo di gara a Le Mans le Porsche sembrano essere in condizioni ottimali visto che Mark Webber, con la vettura numero 17 che scatterà dalla seconda pozione sabato pomeriggio, ha inanellato una lunghissima serie di tornate, simulando con buoni tempi una parte di corsa. Stessa cosa anche per Marc Lieb. In totale la Porsche 919 di comando di Jani-Lieb-Dumas ha percorso nella terza sessione 35 tornate con 5 soste. 30 invece ne hanno raggiunte la già citata 919 di Webber-Bernhard-Hartley, con 4 soste, e 25 la terza, la numero 19, di Tandy-Hulkenberg-Bamber con 3 soste.

Ma attenzione anche in terra di Francia alle Audi. Era risaputo che sulla prestazione pura le R18 e-tron Quattro non potessero rivaleggiare con le 919. Però la vettura di punta, che partirà al quinto posto dopo che Lotterer ha migliorato per ben due volte il tempo ottenuto da Faessler ieri, ha percorso 34 tornate con 4 soste con un passo velocissimo soprattutto in condizioni di traffico elevato.

Piuttosto a preoccupare lo squadrone di Ingolstadt, oltre naturalmente la velocità di base delle Porsche, sono le condizioni meteo. In caso di pioggia, infatti, sembra che la R18 proprio per la sua configurazione aerodinamica abbia qualche problema a scaricare la potenza. In pratica per la raffinatezza della sua realizzazione, studiata per ottenere le massime velocità, quando l'asfalto diventa viscido si alleggerisce il retrotreno con notevoli problemi di guidabilità e di temperature delle gomme. Un problema che si era già manifestato alla 6 Ore di Spa-Francorchamps nelle prime prove libere. È questo il punto sul quale si sta lavorando nel team tedesco e che per tutti i piloti rappresenta un punto interrogativo e un fattore di preoccupazione più di quello oggettivo rappresentato dalla prestazioni formidabili delle Porsche 919.

Stabile, anche nel turno conclusivo, la situazione della Toyota che non ha migliorato i tempi del giorno precedente e che anzi è quasi più vicina alla Rebellion di Heidfeld-Beche-Prost che alle Audi. I piloti del team campione del mondo dicono che si sono preparati soprattutto per la corsa ma le uniche chances che le TS040 Hybrid sembrano possedere sono legate alle condizioni meteo, perché la pioggia per l'equilibrio di massima della vettura e per l'erogazione della sua potenza, sembra essere il terreno di caccia ideale.

Le poche novità delle ultime qualifiche hanno riguardato la conquista della piazza d'onore in LMP2 da parte della Ligier della G Drive di Bird-Rusinov-Canal che si è avvicinata alla Oreca di Lapierre, superando in extremis le due anziane Gibson del Greaves Motorsport e del team Jota mentre ancora in ritardo sono state le due BR01 e la Ligier che sembrava di punta, quella di Vanthoor-Estre-Cumming, che sono stati rallentati dal traffico mentre cercavamo di migliorare la loro settima posizione di classe.

Grande è stato Jimmy Bruni che ha riportato la 458 GTEPRO nella piazza d'onore dietro all'Aston di Stanaway-Rees-MacDowall, quasi imitato dal trio Calado-Rigon-Beretta che ha portato la seconda Ferrari a centrare il quarto tempo del turno.Ma come sempre accade la lotta tra le GTEPRO sarà equilibrata perché le Porsche sul passo di gara sono molto temibili e le Corvette di fatto non hanno girato dopo l'incidente occorso a Magnussen nel tardo pomeriggio. La seconda vettura statunitense, infatti, è stata ferma ai box per un lunghissimo periodo percorrendo solo sette giri e chiudendo quindi con l'ultimo tempo di classe. Proprio alla conclusione delle prove il team ha deciso di ritirare dalla corsa la bella C7R incidentata perché non riparabile e quindi si presenterà al via della corsa con solo l'esemplare di Millner-Gavin-Taylor.

In GTEAM, infine, c'è stata la conferma dell'Aston di Lamy-DallaLana-Lauda davanti alla Ferrari di Collard-Aguas-Perrodo. Bertolini si è confermato con Basov e Shaytar al terzo posto davanti alla Viper di Bleekemolen-Keating-Miller, che ha migliorato e alla Porsche di Long-Seefried e Dempsey. Ottavi sono Cressoni-Gianmaria-Mann mentre la Corvette di Ruberti-Roda-Poulsen ha proseguito ad avere problemi e non è andata oltre la decima posizione.

La cronaca della sessione:subito a migliorare è la 458 GTEPRO che Jimmy Bruni porta a sfiorare la pole position nella propria classe a nemmeno un decimo dall’Aston del trio Stanaway-Rees-MacDowall, che mercoledi aveva ottenuto il miglior tempo. Buona anche la risalita di James Calado che si inserisce con la seconda 458 al quarto posto parziale.

In testa alla corsa, intanto, i giochi sembrano essere fatti. La Porsche, che rispetto all’Audi ha girato poco nella prima ora e mezza di prove, inanella lunghi stint con i propri piloti tenendo un passo in prospettiva gara molto interessante sul piede dei 3’22”-3’23”, di circa un secondo e mezzo più rapido della media dei piloti Audi, tra i quali migliora Marco Bonanomi portando il limite della R18 e-tron Quattro a 3’20”997. Bene va anche Lotterer che si migliora ancora facendo scendere il tempo dell’Audi numero 7 a 3’20”566.

Ma subito dopo, quando sono appena passate le 23 va a fuoco per un problema al motore la GT3 RSR Porsche dell’inglese Kapadia, che già mercoledi era stata afflitta da una lunga serie di problemi. Siamo in pieno rettifilo poco prima della staccata di Mulsanne e l’olio lasciato in quella zona costringe ancora una volta la direzione a esporre la bandiera rossa. Si riprende alle 23,30 ma l’interruzione spezza sia il ritmo sia il programma che tutti avevano in mente.

Appena ripartiti si insabbia tra la discesa della Chapelle e la esse de la Foret si insabbia l’Aston Martin di Marco Soresen ma l’impressione è che nessuno voglia tentare la ricerca del tempo. La pole resta saldamente nelle mani, ma non c’erano dubbi, della Porsche 919 di Neel Jani-Marc Lieb-Romain Dumas davanti alle vetture gemelle, la numero 17 e la numero 19. Dietro a loro le tre Audi, con quella di punta di Faessler-Treluyer e Lotterer che recupera grazie a quest’ultima sessione una posizione. Le Nissan migliorano leggermente ma sono dietro a tutte le altre LMP1 staccatissime e soprattutto dando l’impressione di essere molto complesse da guidare. Per il miglior equipaggio della Casa giapponese la soddisfazione di avere avvicinato il tempo della CLM del team byKolles per merito di Harry Ticknell.
L’ultimo brivido lo offre l’Aston Martin di Nygaard, quinta in GTEPro che va a sbattere di lato alla virage Porsche.

 

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