24 Ore di Le Mans: prove libere. Webber se la ride
L'australiano eredita il miglior tempo dopo l'annullamento del crono di Dumas per taglio di curva
Alternanza di asciutto e bagnato;temperature all'asfalto mai superiori ai 20,5 gradi; due bandiere rosse, vari regimi di neutralizzazioni; un miglior tempo assoluto, ottenuto da Romain Dumas con 3'21"164 annullato per un taglio di pista al raccordo e rilievi cronometrici più alti del prologo del 31 maggio. Questo in sintesi il resoconto della sessione di prove libere che hanno preceduto le prime qualifiche di una 24 Ore di Le Mans che si annuncia non solo più competitiva tra quelle delle ultime edizioni ma soprattutto molto complessa per via di un meteo che sembra confermare la forte possibilità di continui cambiamenti nel corso soprattutto della gara, a partire dalla notte di sabato.
L'antipasto lo ha offerto proprio questa prima sessione, nella quale alla fine il tempo più veloce è stato quello ottenuto dalla Porsche 919 di Mark Webber con 3'21"376 alla conclusione di una serie nella quale il pilota australiano era sceso in progressione dapprima sotto la barriera dei 3'22" spingendosi poi a 3'21"796 e poi a 3'21"362. Qualche minuto più tardi un incidente alla virage Porsche causato dalla Oreca del Murphy Prototypes di Mark Patterson, pilota indenne, ha costretto i commissari sportivi a sospendere per ben 46' la sessione facendola riprendere pochi minuti prima delle 19. È stato allora che ha ripreso soprattutto a piovere tra Arnage e la virage Porsche e si pensava che nessuno potesse insidiare il tempo dell'ex pilota di Formula 1. Invece ci ha pensato proprio Dumas, con la 919 numero 18, a piazzare 3'21"164, più lento comunque di quasi un decimo rispetto al rilievo fatto registrare nel prologo dal compagno di squadra Hartley a dimostrazione delle oggettive difficoltà delle condizioni del circuito.
Poi il 36imo giro della Porsche 919 numero 18 è stato messo sotto investigazione dai commissari sportivi che lo hanno tolto al pilota francese, facendo retrocere la sua vettura al terzo posto dietro anche all'Audi R18 e-tron Quattro che Loic Duval ha portato a 3'21"950, anche lui subito dopo l'ultima ripartenza.
Nessuno, comunque, ha vissuto prove tranquille. La terza Porsche, la numero 19, guidata da Earl Bamber si è insabbiata alla prima variante, la Forza Motorsport, dopo avere preso troppo violentemente un cordolo. Nessun danno ma tempo perso per il debuttante di Weissach che comunque, in fatto di svarioni, è in buona compagnia. Nei primissimi minuti, per esempio, è finito dritto ad Arnage Sebastien Buemi, tradito dall'asfalto viscido e dalle gomme fredde. Poco dopo, protagonista della prima bandiera rossa, è finita in testacoda alla prima variante la Oreca del team KCMG di Richard Bradley, poi recuperata e portata ai box. Contro le barriere, ma in modo non violento, è finito anche Gary Hirsh con la Gibson del Greaves Motorsport riuscendo comunque a rientrare ai box con la vettura danneggiata nell'avantreno.
In LMP1 Porsche e Audi hanno monopolizzato ancora una volta le prime posizioni mentre appare ormai chiaro che la Toyota stia lavorando soprattutto sul passo corsa non potendo competere sul fronte della prestazione pura con le rivali tedesche. Per quanto riguarda le indicazioni nelle altre classi è sicuramente molto interessante la situazione in LMP2 dove il miglior tempo è andato proprio all'Oreca di Lapierre-Bradley-Howson davanti alla Ligier dell'Oak Racing di Estre-Vanthoor-Cumming mentre in GTE, sia tra le Pro sia tra le AM, le Aston Martin Vantage V8 si sono divertite a segnare i migliori tempi con i vincitori della 6 Ore di Spa Stanaway-Rees-MacDowall e Lamy-DallaLana-Lauda davanti alla Corvette di Gavin-Millner-Taylor i primi e alla Porsche di Long-Seefried-Dempsey i secondi.Tra poco la prima sessione ufficiale che si concluderà a mezzanotte, con il meteo che sembra volgere a stabilizzarsi e quindi a consentire di abbassare finalmente i tempi.
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