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Sarrazin: "La BR1 è promettente ma ancora troppo acerba"

Il pilota francese non ha di fatto percorso più di due chilometri in qualifica per un problema al sistema di gestione elettronica del motore. Ma è contento della vettura costruita dalla Dallara qui in versione low downforce

#17 SMP Racing BR Engineering BR1: Stéphane Sarrazin, Egor Orudzhev, Matevos Isaakyan

#17 SMP Racing BR Engineering BR1: Stéphane Sarrazin, Egor Orudzhev, Matevos Isaakyan

JEP / Motorsport Images

I misteri dell’automobilismo sono buffi. Le BR1 a motore AER sono probabilmente le LMP1 endotermiche ad avere compiuto il maggior numero di test nel corso dell’inverno ma proprio nella corsa inaugurale della loro carriera hanno vissuto due giornate storte. Addirittura l’esemplare affidato a Stephane Sarrazin non è riuscito a compiere nemmeno un giro completo in qualifica perché si è bloccato alla fine del rettifilo del Kemmel dopo che era appena uscito dai box. È stata questa la ragione della prima bandiera rossa nelle qualifiche.

“Mi è dispiaciuto perché abbiamo una vettura realmente molto buona, con un grande potenziale. Adesso stiamo verificando cosa abbia determinato lo spegnimento ma all’improvviso mi sono ritrovato senza motore, acceleratore. In pratica tutto e una cosa del genere si era verificata anche nelle prove libere di ieri mattina. Ripeto è un peccato perché ero convinto che si potesse ottenere  una buona posizione sulla griglia di partenza. Ma allo stesso tempo questi  incovenienti fanno parte del percorso di crescita di tutti noi".

"Siamo davvero all'inizio di un'avventura e dobbiamo confrontarci con tre diverse compomenti: la Dallara che realizza vettura; l’AER che fornisce il motore e l’ART Grand Prix che gestisce la squadra.   Ma sulla bontà della BR1 non ci sono dubbi. Abbiamo un potenziale molto elevato. Qui Spa non potevamo certo pretendere di partire in pole position anche perché non siamo in pista con la configurazione aerodinamica adatta. Siamo in versione da basso carico adatto alla 24 Ore di Le Mans e soffriamo nei tratti in cui è richiesto il massimo appoggio. Spesso perdiamo grip per questa ragione. Il nostro obiettivo è Le Mans e quindi abbiamo preferito rischiare con il low downforce proprio in vista della gara più importante dell’anno".

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