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De Chaunac: "Con Rebellion puntiamo alla 24 Ore di Le Mans del 2019"

Hughes de Chaunac, patron di Oreca e gestore in pista delle Toyota, spiega il perché della collaborazione con il team elvetico e quali sono gli obiettivi: ottenere un grande risultato nella classicissima dell'anno prossimo

Huges de Chaunac, Toyota Gazoo Racing

Huges de Chaunac, Toyota Gazoo Racing

Nikolaz Godet / Motorsport.com

#1 Rebellion Racing Rebellion R-13: Andre Lotterer, Neel Jani, Bruno Senna, Mathias Beche, Gustavo Menezes, Thomas Laurent
#1 Rebellion Racing Rebellion R13
#1 Rebellion Racing Rebellion R13
Rebellion R-13
Rebellion R-13
#1 Rebellion Racing Rebellion R-13: Andre Lotterer, Neel Jani, Bruno Senna, Mathias Beche, Gustavo Menezes, Thomas Laurent
Bruno Senna, Rebellion Racing

Padrino di un’intera generazione di piloti francesi fin dagli Anni’70, da Laffite a Prost, da Dalmas a Alesi, Hughes de Chaunac è uno degli uomini cardine del WEC e dell’automobilismo mondiale. La sua Oreca a poco a poco è diventata una vera e propria engineering che collabora con molti marchi importanti e una Casa che da quando si è messa in proprio, all’indomani della collaborazione con Dallara, sta dominando il mercato delle LMP2 e ha realizzato per la Rebellion, la R13 LMP1 che è stata vista in azione la prima volta proprio al prologo del Paul Ricard. In più de Chaunac è il manager che gestisce l’attività in pista della Toyota, ovvero una se non la maggiore rivale della Rebellion nella superstagione 2018-19 del WEC.

“Non c’è nessun conflitto di interesse. Fin dall’inizio ho messo in chiaro che le due situazione sarebbero state separate. Per Toyota c’è una collaborazione con Oreca per mettere in pista e gestire le vetture sui campi di gara. Con Rebellion siamo partner e costruttori della LMP1. C’è una netta divisione di ruoli e di persone. Oreca è coinvolta con Rebellion in quanto abbiamo realizzato la loro vettura e in quanto costruttori ci impegniamo nello sviluppo e nell’ottimizzazione della stessa. D’altronde si è trattato di una scelta obbligata: quando l’ACO ha comunicato il cambio di regolamento ci siamo chiesti perché non costruire una vettura della classe maggiore dopo avere ottenuto tanti successi e titoli con le LMP2”.

A proposito qual è la sua opinione sui regolamenti 2018-19?
“Non posso dire molto, perché al momento siamo focalizzati sulla crescita della Rebellion. Come ho spiegato in altre sedi il nostro obiettivo è quello di diventare i migliori tra coloro i quali dispongono di LMP1 a motori endotermici e per farlo ci sarà da lavorare duramente. Potrebbero esistere delle ottime possibilità di puntare a un grande risultato alla 24 Ore di Le Mans ma non credo che questo possa avvenire nel 2018. È troppo presto e siamo nati da pochissimo. Quindi vorremmo migliorare a poco a poco, arrivando al top per l’edizione del 2019, quella che chiuderà la superstagione del WEC”.

Perché la scelta, condivisa con Dragonspeed che usa telai BR Dallara, del motore aspirato Gibson piuttosto che uno sovralimentato?
“Dal nostro punto di vista è stata una scelta automatica perché l’ACO ci ha garantito un perfetto rapporto di equivalenza con i propulsori turbocompressi. La relazione con Gibson si è cementata con la LMP2. Ci conosciamo talmente bene che non c’è stato bisogno nemmeno di scegliere: Gibson come fornitore di motore era una scelta scontata”.

Quali differenze tra l’impostare una LMP2 e una LMP1. Siete partiti dalla pagina bianca o avete sfruttato l’esperienza con la classe inferiore?
“Non potevamo partire dal foglio bianco. Avevamo appena sei mesi di tempo per costruire una nuova vettura. Normalmente per impostare da zero una LMP1 e poi portare il progetto a compimenti si impiega un anno e quattro mesi. La missione sarebbe stata impossibile. Così abbiamo evoluto il concetto della LMP2, ottimizzandolo per la classe superiore. Le differenze tra le due classi esistono ma non superano il 50 per cento. Così abbiamo tenuto il buono della LMP2 ma tutto il resto, il 50 per cento appunto, è totalmente nuovo anche perché diversi sono i componenti della vettura, le sue parti. Abbiamo gareggiato contro il tempo ma ci siamo riusciti. Ora la Rebellion è finalmente in pista e questi del Ricard sono i primi autentici test che svolgiamo. Per questo non stiamo a guardare la prestazione assoluta ma preferiamo con i nostri piloti sgrossarla di modo da essere pronti per la 6 Ore di Spa-Francorchamps”.

Pensa che l’Oreca possa realizzare una miniserie di LMP1 da vendere ad altre squadre in futuro?
“No. Il rapporto con Rebellion per il momento è in esclusiva e quindi non ci saranno altre Oreca in giro. Preferiamo così perché concentrandoci su una squadra sola possiamo offrire il nostro massimo e ugualmente portare all’apice lo sviluppo della vettura. Dopo questa superstagione vedremo cosa succederà. Non bisogna dimenticare, infatti, che all’orizzonte si profila un cambio regolamentare a partire dal 2020".

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