Shanghai: Webber e Jani prevedono una corsa difficile
Soprattutto lo svizzero si lamenta dell'assetto che porta le gomme a raccogliere detriti e a mettere in crisi il set up
Foto di: Jose Mario Dias
È un bel dilemma la messa a punto per la pista di Shanghai. Il lungo rettifilo che poi conduce alle ultime due curve prima della retta finale può permettere di prendere un certo vantaggio ma allo stesso tempo tutte le altre zone dell'autodromo cinese richiedono carico e dispendio delle gomme in appoggio. Si tratta quindi di uno degli impianti "rompicapo" per i tecnici che qui si sono trovati, almeno nella prima giornata di prove libere della 6 Ore di Shanghai, anche con il problema di dover risolvere il problema palesatosi su alcune vetture, in specie quella che Neel Jani ha portato al secondo posto dopo una simulazione di un long run. "C'era un sacco di sporcizia sul tracciato che le gomme puntualmente raccoglievano, mandando in crisi il bilanciamento della macchina. Sarà questo il maggior problema di questo week end e quello sul quale stiamo ponendo maggiore attenzione. Ho percorso 30 giri con lo stesso treno di pneumatici. All'inizio avevo un ottimo grip che però non sono riuscito a sfruttare completamente, poi ho iniziato a raccogliere detriti e il bilanciamento è cambiato. Stiamo riflettendo sul da farsi".
Incredibilmente i compagni di Jani sulla Porsche 919 Hybrid numero 18, quella che con Mark Webber ha registrato il miglior tempo della giornata non hanno accennato al problema : "Dopo una prima sosta- ha commentato Timo Bernhard- sono riuscito a inanellare 35 giri di seguito e rispetto alle prove del mattino la vettura sembrava essere su un altro pianeta, segno che il lavoro svolto nel primo turno sul set up andava nella direzione giusta".
A fargli eco è l'autore è stato Mark Webber, che 1'45"111 ha fissato il nuovo primato ufficioso delle LMP1 in versione ibrida sulla pista cinese, circa due secondi più basso dell'1'47"036 fatto registrare nell'edizione 2014 della corsa cinese da Neel Jani, autore della pole position. "Io e Brendon Hartley abbiamo girato poco, appena Timo ha concluso il proprio long run. La vettura è molto più veloce di quella dell'anno passato, abbiamo migliorato in molti settori ma credo che sarà una corsa molto difficile perché l'Audi ha dimostrato oggi di essere vicinissima e molto forte".
Silenzioso e riflessivo come sempre Marc Lieb che ha guidato negli ultimi minuti delle seconde libere la 919 che divide con Jani e con un deluso Romain Dumas, che si è lamentato delle poche tornate che gli sono state concesse e del fatto che quando è entrato in pista abbia trovato un eccessivo traffico che gli ha impedito di ottenere una prestazione significativa. " Alla guida la nostra 919 sembra andare bene- ha invece detto Lieb- ma siamo costantemente più lenti della gemella e non riusciamo a comprendere il motivo. Dobbiamo trovare la giusta soluzione e soprattutto capire il perché e dove accusiamo lo svantaggio".
Insomma lavori in corso in casa Porsche, nonostante le premesse positive per la corsa che, salvo sorprese, dovrebbe assicurare alla Casa di Weissach il titolo mondiale costruttori, dato l'ampio margine, ben 53 punti, sui rivali di Ingolstadt.
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