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Rigon: "Questo terzo posto non deve illuderci"

Il veneto è stato autore di un gran sorpasso ai danni di Richard Lietz che gli ha consentito di salire sul podio. Ma non nega di essere stato avvantaggiato dalle safety car e da una perfetta gestione dei pit stop e delle gomme

#71 AF Corse Ferrari 488 GTE EVO: Davide Rigon, Sam Bird

#71 AF Corse Ferrari 488 GTE EVO: Davide Rigon, Sam Bird

Davide Rigon è stato il protagonista assoluto della Ferrari. La rimonta finale del veneto e il suo duello con Richard Lietz hanno animato gli ultimi giri della corsa. Grintoso, cattivo al punto giusto, Davide non ha avuto remore nell’affrontare il rivale austriaco della Porsche e a conquistare un terzo posto che alla vigilia della 6 Ore sembrava un miraggio. Le due 488 GTE evoluzione, infatti, sul piano della prestazione pura nulla hanno avuto da dire nei confronti di Ford GT e di Porsche RSR. Ma l’abile strategia dell’AF Corse, le safety car e la precisione del pilota hanno permesso al team campione del mondo di tornare dal Belgio con una bella soddisfazione. Probabilmente, se non ci fosse stato l’incoveniente ai box di Alessandro Pier Guidi, il bottino ferrarista sarebbe stato migliore.

L’urto tra la 488 del campione iridato e la Porsche RSR di Egidio Perfetti mentre il primo stava riprendendo la via della pit lane e il secondo stava rientrando per il pit stop è stato giudicato dalla direzione corsa che, tornando sui propri passi, ha assolto la crew del pilota piemontese, originariamente imputata di aver fatto partire Pier Guidi prima del dovuto. In realtà le colpe sono state del pilota della vettura tedesca. Ma al di là di questo l’aver rovinato la propria Ferrari e perso molti giri per la riparazione ha impedito a Pier Guidi e a James Calado di rientrare in lizza per le posizioni importanti nella fase conclusiva della corsa.

Davide Rigon ha solo un rammarico: "Mi dispiace avere usato le maniere forti con Richard che è un grande pilota e un amico. Ma a quel punto non potevo fare altrimenti. Il terzo posto era troppo importante per la squadra".

Dopo le prove Pier Guidi diceva che arrivare tra i primi tre sarebbe stato un miracolo. Tu ci sei riuscito...
"Attenzione il podio è arrivato grazie alle safety car e alla strategia perfetta del mio ingegnere. Abbiamo deciso di montare le gomme più dure perché sapevamo che l’unica nostra possibilità sarebbe al massimo arrivata nella seconda parte di gara e non nella prima. Con il doppio stint. All’inizio è stata davvero dura. Pativamo moltissimo. Sono partito con gomme usate ma sono riuscito a stare nel mucchio. Così, risparmiando i pneumatici freschi per il finale, sono andato a riprendere la Porsche e l'ho passata. Non è stato facile perché sul dritto Lietz aveva una velocità migliore della mia. Più di una volta ho affiancato la sua vettura, l’ho superata in accelerazione perché avevo gomme migliori ma poi la vedevo riprendersi la posizione. Ora spero che la FIA e l’ACO possano riequilibrare le forze in campo perché Ford e Porsche sono troppo veloci rispetto a noi, a BMW, che ha un gran motore ma fatica in curva, e alle Aston Martin. Questo podio quindi non deve illuderci. Il nostro passo gara è ottimo ma non basta per puntare alla vittoria".

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