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Richelmi: "Devo imparare a gestire meglio la tensione"

Stephane Richelmi con Lapierre e Menezes ha regalato all'Alpine la prima vittoria dell'anno in LMP2. Il monegasco spiega che il mondo del WEC è molto più difficile e duro di quanto pensasse prima del suo debutto

Stéphane Richelmi, Signatech

Stéphane Richelmi, Signatech

Vision Sport Agency

#36 Signatech Alpine A460: Gustavo Menezes, Nicolas Lapierre, Stéphane Richelmi
#36 Signatech Alpine A460: Gustavo Menezes, Nicolas Lapierre, Stéphane Richelmi
#36 Signatech Alpine A460: Gustavo Menezes, Nicolas Lapierre, Stéphane Richelmi
#36 Signatech Alpine A460: Gustavo Menezes, Nicolas Lapierre, Stéphane Richelmi
#36 Signatech Alpine A460: Gustavo Menezes, Nicolas Lapierre, Stéphane Richelmi

Stephane Richelmi ha debuttato nel WEC nella prima corsa di Silverstone. A Spa-Francorchamps per il giovane monegasco, già vice campione italiano di Formula 3 e protagonista in GP2 fino a due stagioni orsono, è arrivata la prima affermazione in LMP2 al volante dell'Alpine che divide con il velocissimo Nicolas Lapierre e con l'americanino Gustavo Menezes, un altro che sa il fatto suo nonostante la pochissima esperienza specifica con le ruote coperte. Una vittoria maturata in sostanza nelle fasi iniziali ma che poi ha rischiato di essere vanificata per l'incredibile serie di colpi di scena che hanno caratterizzato anche la corsa della classe minore dei prototipi.

"È stata una vittoria direi molto sudata e difficile. Prima dell'ingresso della safety car per l'incidente di Muecke avevamo quasi un minuto di vantaggio sui secondi. Cosi Nico (Nicolas Lapierre ndr) è stato costretto a tirare come un pazzo per riaprire il gap. Poi Mehri ha ricevuto un drive through e in contemporanea anche l'altra Alpine ha avuto un problema ed è dovuta rientrare ai box per la sostituzione. Nicolas doveva fare il rifornimento e ha dovuto aspettare. Avevo il cuore che batteva duecendo battiti al minuto ma alla fine è andata bene. Le 6 Ore sembrano lunghissime ma nella pratica ti posso assicurare che sono difficilissime perché si lotta fino alla fine con il coltello tra i denti".

Come hai adattato l'ottica del formulista a questo genere di competizioni?
"Mi ha aiutato molto l'esperienza dell'anno passato nel Blancpain, però la tensione nel WEC è diversa e molto più alta. Già un'ora prima del via sei totalmente preso dalla corsa che dovrà partire. Anche oggi non ho mai mollato l'attenzione, non c'è stato nemmeno il tempo per andare in bagno. Smesso il mio turno sono restato incollato allo schermo per vedere cosa accadeva. E mi sembra che di cose ne siano successe. Diciamo che devo ancora imparare a gestire questo genere di tensione. Per Le Mans è il mio obiettivo: imparare a rilassarmi perché quella sarà una corsa quattro volte più dura di questa".

Sarà la tua prima 24 Ore di Le Mans. Come stai vivendo questa vigilia?
"La fortuna è che abbiamo un mese per prepararla al meglio e la vittoria di oggi è davvero molto importante. Primo perché abbiamo rotto il ghiaccio e  secondo perché ci dà la sicurezza di essere protagonisti della categoria anche se, lo confermo, sarà durissima".

Là dovreste godere del vantaggio nei confronti delle Ligier di una maggiore velocità di punta, se la vostra rivale non cambierà l'aerodinamica...
"Dovrebbe essere così ma in una gara del genere la prestazione secca su un giro singolo ha un'importanza molto relativa. E poi in LMP2 le prestazioni sono molto simili, si è tutti uno vicini all'altro dall'inizio alla fine. Poi mettiamo capita che dobbiamo mettere più ala per avere una maggiore stabilità in curva. È da vedere, Le Mans è molto particolare. Invece per quanto riguarda le altre corse del WEC credo che la nostra vettura possa avere un vantaggio costante sulle Ligier".

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