Non ha riservato sorprese il copione della
6 Ore di Spa-Francorchamps, secondo appuntamento del
Mondiale Endurance FIA. Dopo quanto visto a cavallo tra le prove libere e le qualifiche ci si attendeva un dominio delle
Audi e così è stato con le tre
R18 e-tron quattro che hanno monopolizzato le prime tre posizioni, senza venire praticamente mai contrastate seriamente dalle
Toyota.
Ad imporsi è stato l'equipaggio campione del mondo in carica, ovvero quello composto da
Andre Lotterer, Marcel Fassler e Benoit Treluyer, che ha conquistato in rimonta la sua prima affermazione stagionale, invertendosi un po' le parti con la vettura numero 2 di
Kristensen/Duval/McNish che invece aveva vinto a
Silverstone.
Nella seconda ora di gara, subito dopo l'unico periodo di
safety car della corsa, infatti,
Lotterer è stato costretto ad effettuare un pit stop non previsto a causa di una foratura. Una sosta che aveva fatto precipitare la
R18 e-tron quattro numero 1 ad oltre 40" dalla vetta.
Il tedesco però non è un ragazzo arrendevole ed ha iniziato ad impostare la sua gara su un ritmo decisamente aggressivo, venendo poi imitato anche dai compagni
Fassler e Treluyer. In questo modo i campioni in carica non solo hanno superato l'altra vettura in configurazione "standard", ma alla fine l'hanno addirittura distanziata di oltre 1'.
E questo è stato più o meno lo stesso divario che
Kristensen, Duval e McNish hanno rifilato alla
R18 "long-tail", ovvero quella in configurazione da alta velocità, che ha completato il podio con l'equipaggio composto da
Lucas di Grassi, Marc Gené ed Oliver Jarvis. Questa vettura ha ben figurato nelle prime fasi della corsa, ma poi ha finito per perdersi un po' alla distanza.
Come detto, è stata una gara tutt'altro che esaltante invece per gli uomini della
Toyota: la
TS030 Hybrid in configurazione 2013 che è stata portata in gara da
Wurz/Lapierre/Nakajima è stata costretta al ritiro nella quarta ora di gara a causa di un guasto al sistema ibrido. A quel punto l'equipaggio numero 8
(Sarrazin/Davidson/Buemi), che disponeva della vecchia versione della vettura, ha badato soprattutto a tagliare il traguardo, chiudendo con un gap di un giro dalle
Audi.
Ai giapponesi resta se non altro la misera consolazione di aver messo due giri tra loro e la miglior LMP1 privata, che è stata la
Lola-Toyota della Rebellion Racing affidata a Jani/Prost/Heidfeld. Per quanto riguarda la classe
LMP2, nonostante un piccolo brivido nel finale, la vittoria è andata alla
Oreca-Nissan della Pecom Racing (Perez Companc/Minassian/Kaffer), che ha preceduto per appena 12" la
Morgan Nissan della OAK Racing (Pla/Henemeier Hansson/Brundle).
Tra le vetture della categoria
GTE bisogna registrare la doppia vittoria delle
Ferrari, arrivata però in maniera diametralmente opposta: nel raggruppamento Pro, infatti,
Giancarlo Fisichella e Gianmaria Bruni sono giunti al traguardo seguiti molto da vicino dall'
Aston Martin di Senna/Makowiecki/Bell e dalla
458 gemella di Vilander/Kobayashi, tutti racchiusi nello spazio di una decina di secondi. Nel raggruppamento
Am invece il successo della
8 Star Motorsport (Potolicchio/Aguas/Malucelli) è stato senza se e senza ma, con un giro di vantaggio sulla
Aston Martin di Simonsen/Nygaard/Poulsen.
FIA WEC - Spa-Francorchamps - Gara
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