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L'orizzonte è perduto?

Le continue voci sull'abbandono dell'Audi, la scomparsa di fatto delle LMP1 private, pongono l'ambiente del WEC di fronte a un futuro che sembra indecifrabile. Intanto la Porsche si avvicina al secondo titolo costruttori

#6 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid: Stéphane Sarrazin, Mike Conway, Kamui Kobayashi, #1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley

Foto di: Toyota Racing

#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley, #6 Toyota Racing To
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Archiviata la 6 Ore del Fuji con la prima vittoria della Toyota restano solo due corse alla conclusione del WEC. In realtà l'affermazione della 050 Hybrid-Hybrid ha aggiunto un po'di pepe a una serie che fino a ieri aveva visto il dominio incontrastato, a livello di risultati e meno sul fronte delle prestazioni pure, della Porsche 919 che in ogni caso è destinata a replicare la vittoria tra i costruttori e che continua ad avere un margine di sufficiente tranquillità in quella dei piloti, visto che il terzetto formato da Nell Jani, Marc Lieb e Romain Dumas, pur non esaltando, ha ancora 23 punti di vantaggio su Kobayashi-Conway-Sarrazin e 28, 5 sull'equipaggio di punta dell' Audi R18 formato da Loic Duval, Oliver Jarvis e Lucas Di Grassi. Su questo fronte si accentra l'interesse principale delle prossime due trasferte in Cina, il 5 novembre, e in Bahrain, il 19 dello stesso mese. In teoria il distacco degli avversari è ampiamente colmabile ma in pratica l' impresa è di difficile attuazione, perché i due terzetti saranno costretti a rubarsi punti vicendevolmente e al trio della Casa di Weissach basterà continuare a non prendere rischi per raggranellare quello spazio sufficiente per laurearsi campioni iridati. A patto che le loro prestazioni migliorino sensibilmente, perché dal Messico in poi c'è sempre stato qualcosa che non ha funzionato sulla loro vettura in materia di bilanciamento.

L'equipaggio della Signatech-Alpine verso il Trofeo LMP2

Più chiara invece la situazione in LMP2: il secondo posto ottenuto al Fuji da Senna-Albuquerque-Gonzalez di fatto ha tarpato le ali ai ragazzi della RGR by Morand, consegnando un robusto margine di sicurezza ai dominatori della stagione Lapierre-Richelmi-Menezes che grazie alla terza posizione giapponese hanno ben 38 punti di superiorità. Ai piloti della Signatech Alpine, quindi, basterà un risultato positivo in Cina per laurearsi con anticipo vincitori del Trofeo per i piloti della categoria. Sul fronte delle GTE la situazione è più ingarbugliata: sedate le increbili perfomance delle Aston Martin Vantage, che dal Messico in poi avevano volato, Ford e Ferrari sono tornare a recitare il ruolo da protagoniste assolute, rimescolando quindi le carte nella classifica della Coppa per i piloti. Sorensen e Thiim mantengono un piccolo margine, dieci punti, su Davide Rigon e Sam Bird ma da Darren Turner, che è a quota 104, fino a Gimmi Bruni-James Calado e Olivier Pla-Stefan Muecke tutti hanno l'opportunità di concorrere per il primo posto. Tutto dipenderà dal BoP che al Fuji ha cambiato un'altra volta ancora le carte in tavola. In Giappone contro le Ford GT c'è stato poco da fare sul fronte della prestazione secca. La Ferrari si è trovata in difficoltà nel tratto veloce, pagando anche quattro decimi al giro nel primo settore. Questa cronica mancanza di velocità massima alla fine sta penalizzando le vetture dell'AF Corse che, restando questo BoP, solo in Bahrain potrebbe godere dei favori del pronostico.

Il destino dell'Audi condiziona il futuro

Ma al di là dei risultati sportivi ad incuriosire e preoccupare nel WEC sono le voci e alcune contraddizioni che prima o poi si sapeva avrebbero dispiegato i propri effetti negativi. Sul fronte dei << rumours >> non è positivo il continuo bla bla che sta circondando l'avventura dell'Audi nella serie iridata. Poco prima della corsa giapponese una rivista tedesca ha pubblicato la notizia, poi ribattuta da altre fonti di informazione,  di un ritiro della Casa di Ingolstadt dal WEC a partire dal 2018, ovvero con l'entrata in vigore dei nuovi regolamenti che obbligheranno i costruttori a realizzare vetture nuove di zecca. Come apparso su it.motorsport.com c'è stato un tentativo di smentita  da parte di Wolfgang Ullrich il che, indirettamente, sembra confermare il clima di incertezza che regna all'interno del gruppo VW, alle prese con una profonda ristrutturazione e con correnti interne al consiglio di amministrazione che hanno diverse vedute in materia di investimenti nel motorsport. La realtà dei fatti dice che il WEC di fatto propone un autentico << cartello >> di Case costruttrici. Porsche, Audi e Toyota lavorano assieme, anche con qualche scontro, per stilare le linee regolamentari in materia tecnica. Tutte e tre le Case stanno già operando per i progetti delle vetture 2018. Se una di loro dovesse scomparire crollerebbe tutta l'impalcatura stessa del WEC perché , nell'orizzonte immediato, non si vedono eventuali nuovi arrivi nella massima categoria, il cui investimento gestionale, ricordiamolo, non è molto dissimile da quello che spende un team di buona levatura nel mondiale di Formula 1. Per il WEC sarebbe un colpo durissimo. Non assorbibile, nonostante la buona volontà degli organizzatori. È per questo che conoscere la verità il prima possibile aiuterebbe, nel caso peggiore, gli stessi uomini dell'ACO e della FIA nel disegnare scenari alternativi.

Esplode la contraddizione delle LMP1 private

Differente il discorso legato alla contraddizione della LMP1 privati che in sostanza dal 2017 scomparirà. La decisione della Rebellion di passare in LMP2 ha fatto esplodere il controsenso di una sotto classe che è servita soltanto a riempire gli schieramenti ma che dal punto di vista prettamente agonistico ha avuto ben poco significato nelle ultime stagioni. Le LMP1 private sono rimaste in un limbo, in una zona cuscinetto tra le sorelle maggiori e quelle minori, che le nuove normative riguardanti le LMP2, motore unico e telai solo di quattro costruttori, di fatto hanno cancellato. Offrire maggiori potenzialità ai privati, tipo ala mobile, dimensioni a favore dell'aerodinamica, non è servito perché il gioco non vale la pena. Troppa la differenza di prestazioni con le vetture ibride e troppo poca quella con le LMP2 che dalla sua avrà anche il vantaggio di poter gareggiare ovunque, compresa l'appetibile serie statunitense Imsa. Di fatto una delle due classi dei prototipi era un di più. Ed ora non si vede, in attesa delle decisioni della SMP che avrebbe la potenzialità e la vettura per salire di classe, chi e come, ad eccezione della ByKolles, avrà l'intenzione di colmare il vuoto lasciato dall'efficiente e professionale team elevetico.

 

 

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