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Le Mans, 7° ora: l'Audi come un rullo compressore

L'ora si conclude con Rast che passa al comando. Webber è secondo ma la Porsche sembra in difficoltà

Inizia la settima ora e la differenza tra la Porsche di comando e l’Audi di Treluyer si assottiglia sempre di più. D’altronde la differenza di ritmo tra i due piloti è sensibile. Non passano quindi che pochi minuti dallo scoccare della sesta ora che Webber si ritrova il francese negli specchietti. Non cerca nemmeno di opporre resistenza e viene infilato in pieno rettifilo.

Due tornate dopo Webber si ferma per la settima sosta della propria vettura e resta in abitacolo per proseguire il proprio stint. Dopo il giro di rilancio ottiene 3’25”491 che gli permette di risuperare Treluyer, che si ferma per il proprio ottavo pit stop scambiando il sedile con Marcel Faessler che quindi fa il suo debutto in corsa. Albuquerque ritorna in testa, girando in modo molto costante sul piede dei 3’22” che sembra essere il rilievo medio che Audi riesce a tenere facilmente a differenza delle Porsche che hanno tempi oscillante tra i 3’23” e i 3’25”. E quando qualcuno dei porschisti si spinge ad abbassare i propri rilievi ecco che l’Audi ristabilisce le distanze come al 99 passaggio quando il portoghese sulla R18-e tron Quattro che divide con Bonanomi e Rast, che guiderà nel turno notturno, si spinge sui 3’20”, guadagnando ulteriori secondi su Webber, la cui Porsche è sotto investigazione da parte dei commissari perché sembra abbia superato un concorrente più lente in regime di bandiere gialle.

Per il momento la corsa ha già proposto quattro differenti equipaggi al comando e anche se su Le Mans sta calando la sera la situazione è molto più equilibrata di quanto ci si potesse attendere alla vigilia.

Nelle altre classi l’Oreca-Nissan della KCMG di Howson-Lapierre-Bradley ha già un bel vantaggio sulla vettura gemella schierata dal team Thiriet, quella che ha vinto due settimane fa la corsa Elms a Imola con Thiriet-Gommendy- Badey secondi davanti alla Alpine della Signatech di Paul Loup Chatin-Capillaire-Panciatici dalle cui parti sta arrivando a spron battuto la Ligier della G Drive di Bird-Canal-Rusinov. Buona la corsa della Morgan di Pierre Ragues mentre la prima delle BR01, che usano gomme Michelin e non Dunlop, è quella di Minassian-Mediani-Markozov. Dopo essersi insabbiata invece ha ripreso, ma attardata , la Ligier che godeva dei favori del pronostico alla vigilia:quella di Vanthoor-Estre-Cumming che pur viaggiando molto forte ormai è troppo attardata per sperare di rientrare nei piani nobili della classifica.

La GTEPRO sembra invece essere un affare privato tra l’Aston Martin e la Crovette. Per il gioco delle soste la Corvette di Gavin-Taylor-Millner si alterna al comando con la Vantage di Rees-Stanaway e MacDowall che è salito in vettura proprio in questa ora. La Porsche superstite è quarta e può sperare in eventuali errori degli avversari, come del resto Bruni-Fisichella-Vilander. Peccato che invece sulla seconda 458 si sia perduto del tempo per sostituire il motorino d'avviamento. Quando Calado ritorna in pista è il più veloce, ma staccatissimo.L’Aston Martin è un rullo compressore anche in GTEAM con Lamy-DallaLana-Lauda davanti alla Ferrari di Bertolini-Basov-Shakhtar e all’altra Ferrari di Collard-Aguas-Perrodo.

Come è avvenuto anche nelle ore precedenti, sul finale dei sessanta minuti, per via del gioco delle soste, la Porsche di Webber ritorna in testa con Faessler che, come alla sesta ora, rosicchia alla rossa 919 numero 17 quasi un secondo medio al giro. Terzo è Rast, che ha rilevato Albuquerque, quarto è risalito Romain Dumas che ha approfittato della sosta di Hulkenberg, salito provvisoriamente al terzo posto dopo un bel duello con Rast e poi fermatosi per il proprio ottavo pit stop. Ma poi la classifica si ribalta ancora;quando Webber si ferma al 110.giro Rast ritorna in testa, perché anche Faessler si è fermato per rifornire.

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