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La Porsche 919 è cambiata al 66 per cento

La vettura campione del mondo è stata riprogettata nelle zone non limitate dai nuovi regolamenti, molto restrittivi in campo aerodinamico. Curiosa la disposizione degli specchietti, inseriti nei passaruota, e delle masse radianti

Porsche 919 Hybrid 2017

Porsche 919 Hybrid 2017

Porsche Motorsport

Porsche 919 Hybrid 2017
Porsche 919 Hybrid 2017
Porsche 919 Hybrid 2017
Porsche 919 Hybrid 2017
Porsche 919 Hybrid 2017
Porsche 919 Hybrid 2017

Come era stato anticipato la  Porsche 919 Hybrid edizione 2017 rappresenta un'evoluzione estrema del concetto ispiratore della vettura che ha vinto le ultime due edizioni della serie iridata. A Monza è stata presentata in veste definitiva per quanto riguarda le piste a basso carico aerodinamico, quindi in configurazione Le Mans, con le quali la Casa di Weissach inizierà la stagione. Una successiva evoluzione, la seconda delle due ammesse dalla FIA, sarà mostrata non prima della 6 Ore del Nurburgring in luglio, dove invece verrà richiesto il massico carico aerodinamico possibile.

Sono state molte le direttrici sulle quali si è mosso il reparto ricerca e sviluppo della Porsche nel costruire la nuova 919. La scocca e la meccanica sono, per regolamento, le stesse dell'anno passato ma tutto il resto è apparso ottimizzato, quasi miniaturizzato, per assicurare alla vettura un'altra volta ancora quella supremazia tecnologica che rischia di essere messa sotto pressione dalla Toyota. Nonostante i vertici della Casa minimizzino gli interventi la vettura è nuova al 66 per cento e considerando che la meccanica deve restare immutata così come la scocca è chiaro che tutto il resto sia stato cambiato.

Sconfiggere il pick up, grande nemico nel 2016

A livello aerodinamico il primo scopo degli ingegneri è stato quello di ovviare al fastidioso fenomeno del pick-up palesatosi su alcune piste l'anno passato. Oltre a creare disturbi aerodinamici, influiva sul consumo delle gomme. Ecco quindi una inversione di tendenza rispetto al 2016 sul fronte della zona anteriore, con un muso differente da quello della Toyota dove si ricerca la perdita di carico dovuta all'innalzamento dello splitter attraverso un disegno che solo in apparenza è più semplice di quello dei rivali giapponesi. La Porsche 919 Hybrid usa di fatto un profilo alare svirgolato verso il basso mentre nella zona inferiore si trova la seconda ala che ha un andamento discendente ai lati. Lo spazio tra le due zone assicura il passaggio dell'aria. 

Confrontando la vettura con la TS050 Hybrid si può notare  una visione aerodinamica diversa, anche per i rispettivi ingombri motoristici e dei relativi alloggiamenti. La Porsche appare più armonica, rotonda e raccordata con alcune finezze estreme che riprendono concetti visti per esempio qualche anno fa sull'Audi. Gli specchietti retrovisori, per esempio, sono alloggiati all'intero dei passaruota. Il pericolo di turbolenze è scongiurato dalla custodia esterna che fa parte del passaruota stesso.

Questo serve come elemento aerodinamico per indirizzare i flussi verso le pance, che salgono in una sorta di effetto sella. All'interno c'è tutta la zona radiante, riprogettata da zero anche come alloggiamento in ossequio proprio al fatto che l'unica zona nella quale gli aerodinamici possono prendersi delle libertà in materia di interpretazione dei regolamenti è quella che parte alla fine dell'asse anteriore e corre lungo la vettura. Qui, come in Toyota, dovrebbero essere celate le grandi novità aerodinamiche sul fronte dei flussi e del loro indirizzamento.

Anche in Porsche si è lavorato sulle propulsioni. Il quattro cilindri termico, a differenza del Toyota, è rimasto immutato ma i tecnici hanno cercato di ottimizzare il suo funzionamento. Grande lavoro è stato fatto sul sistema ibrido e la gestione delle power unit, oltre che sulla delicatezza nel trattare le gomme, che essendo limitate nel numero, dovranno essere gestite in modo molto diverso rispetto alle ultime stagioni. Secondo i tecnici di Weissach a Monza non verranno cercati tempi particolari ma si lavorerà nel prologo sui particolari per mettere definitivamente a punto la vettura in vista della 6 Ore di Silverstone di Pasqua.

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