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Capello: "A Le Mans puntiamo ancora alla vittoria"

Intervista a tutto tondo con Dindo. Duro sulla morte di Sic: "Non accetto di vedere un casco rotolare"

Capello:
La scorsa settimana i nostri "cugini" di OmniAuto.it sono andati in visita agli stabilimenti cinesi dell'Audi e nel corso della loro trasferta asiatica hanno avuto modo di incontrare Dindo Capello. Ne abbiamo approfittato dunque per porre qualche domanda al veterano italiano su diversi temi d'attualità. Il portacolori della Casa di Ingolstadt si appresta ad andare incontro alla sua ultima 24 Ore di Le Mans, gara che in passato ha già vinto per ben tre volte, quindi con lui abbiamo parlato di Mondiale Endurance, ma anche del GT tricolore, che secondo lui sta attraversando un momento di grande crisi. Inoltre Dindo ha detto la sua anche sul tragico incidente di Marco Simoncelli, sollevando molti dubbi sul tema sicurezza in MotoGp. L'ACO e la FIA stanno introducendo della novità regolamentari per provare a rallentare le LMP1 diesel ed aumentare lo spettacolo nel Mondiale Endurance. Si parla di limitazioni delle prestazioni di circa il 7% per i diesel, credi che possa bastare? "Il problema in questo momento non è tanto la prestazione dei diesel o dei benzina. Il problema è chi costruisce le vetture: se già nel 2010 o nel 2011 Audi e Peugeot avessero deciso di correre con dei prototipi a benzina, sarebbero state comunque loro a lottare per la vittoria. Sicuramente il modo più facile per provare ad avvicinare i benzina ai diesel è quello di provare a limitare questi ultimi, ma credo che se una casa decidesse seriamente di puntare sul benzina, questa differenza non sarebbe poi troppa". A Le Mans hai già vinto tre volte, ma nel 2012 avrai ancora una chance: quali sono le aspettative? "Sappiamo che abbiamo i mezzi per poter puntare alla vittoria. Ho la fortuna di poter correre su una delle vetture favorite e questo mi mette in una posizione privilegiata. Per Le Mans però è sempre difficile fare dei pronostici: ho perso delle 24 Ore che sembravano vinte e viceversa, quindi non è facile sbilanciarsi. Però il fatto di sapere di disporre di una vettura tra le più competitive, se non la più competitiva, è già un bel vantaggio". La scorsa settimana la Peugeot ha completato il primo test con la 908 ibrida, l'Audi a che punto è con la ricerca in questo settore? "Diciamo che l'ibrido è il futuro. Nelle corse siamo passati dalla tecnologia FSI a quella TDI e sicuramente il prossimo passaggio sarà questo. E' una strada che va perseguita, anche perchè negli ultimi anni siamo riusciti a trasferire molta tecnologia dalla pista alla produzione e certamente questo è un altro bel banco di prova per migliorare ulteriormente le vetture di serie". Quest'anno hai partecipato anche al Campionato Italiano GT, che è stato vinto proprio dall'Audi. Cosa ci puoi dire sul livello della serie tricolore? "Questa è un po' la nota dolente, perchè io credo che il nostro automobilismo meriti qualcosa di più di quello che abbiamo visto quest'anno. Ho partecipato alla maggior parte delle gare perchè libero da impegni con la R18, però sicuramente la motivazione non era così grande, perchè il livello era quello che era. Certamente ho ricevuto anche qualcosa di positivo perchè guidare una R8 è comunque una cosa bellissima per un pilota: è una macchina vera e con tanti cavalli. Dal punto di vista delle motivazioni però mi ha dato veramente poco". Quali sono i pregi e i difetti della R8 LMS? "Sicuramente la vettura è nata con un buonissimo potenziale, credo però che a livello di "balance of performance" sia stata appesantita troppo rispetto a quelle che sono le sue effettive potenzialità, per cui abbiamo sofferto tantissimo nel 2010 e quest'anno un po' meno, ma anche perchè gli avversari erano veramente pochi. Abbiamo avuto anche qualche problema con le alte temperature, che spesso ci comportano una perdita di prestazioni notevoli, ma contiamo di risolverli nel 2012. Quest'anno rispetto al 2010 abbiamo avuto la fortuna che quando c'è stato molto caldo non c'era troppa umidità, quindi abbiamo patito meno. Ma è una cosa su cui dobbiamo sicuramente lavorare". Quanto contribuiscono le corse allo sviluppo del prodotto di serie? "Audi forse è una delle poche case che effettivamente ha sempre usato le competizioni, ed in particolare la 24 Ore di Le Mans, per trasferire la sua tecnologia dalla pista alle auto di tutti i giorni. Ad esempio il motore FSI è nato sulla R8 a Le Mans, ma oggi lo troviamo su tante auto di serie. Alcune tecnologie TDI sperimentate nelle corse sono state utilizzate nei diesel top gamma stradali. I fari che abbiamo utilizzato quest'anno a Le Mans, che hanno rappresentato un grosso passo avanti rispetto a quelli di cui disponevamo fino al 2010, oggi sono sulla gamma A6, A7 e A8. QUindi c'è tanto trasferimento di tecnologia e credo che da questo punto di vista la nuova frontiera sarà l'ibrido". Al Rally di Monza hai conosciuto Marco Simoncelli, che effetto ti ha fatto la sua morte? "Sono stati sette giorni veramente tristi per il motorsport: prima la morte di Dan Wheldon a Las Vegas, nella Indycar, e poi la settimana dopo quella di Simoncelli. Purtroppo il suo incidente l'ho visto in diretta e speravo che andasse diversamente, ma forse sono stato troppo ottimista. La cosa veramente brutta secondo me è che lui abbia perso il casco e tornando a casa vorrei anche capire se c'è una spiegazione per questo. Nel 2011 vedere un pilota che perde il casco è una cosa che secondo me va indagata, perchè con la tecnologia che abbiamo oggi non credo che sia normale. Capire perchè sia successo credo che sia uno dei punti focali della vicenda. Il motociclismo è uno sport bellissimo, attira tanto pubblico soprattutto in Italia ed in Spagna, ma sulla sicurezza credo che sia ancora molto indietro. Io parlo da spettatore, ma credo che la MotoGp farà un salto qualitativo quando gli organizzatori capiranno che c'è tanto lavoro da fare. La Formula 1 potrà anche essere noiosa, ma a livello di sicurezza la MotoGp ha tanto da imparare dal Circus, perchè io da pilota non accetto di vedere un casco rotolare dopo un incidente".

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