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Incidente a Pietro Fittipaldi: le cause nell'elettronica

L'impatto è avvenuto a oltre 180kmh con una decelerazione in pochi decimi di 100kmh. Le fratture agli arti al pilota brasiliano sono state causate da un cerchione che ha sfondato la scocca. Possibile il blocco del power steering.

Pietro Fittipaldi, Dragonspeed BR Engineering BR1 suffers a huge crash

Foto di: YouTube screen grab

#10 Dragonspeed BR Engineering BR1: Henrik Hedman, Ben Hanley, Pietro Fittipaldi
#10 Dragonspeed BR Engineering BR1: Henrik Hedman, Ben Hanley, Pietro Fittipaldi
#10 Dragonspeed BR Engineering BR1: Henrik Hedman, Ben Hanley, Pietro Fittipaldi

L'impatto della BR1-Gisbon di Pietro Fittipaldi contro le barriere dell''Eau Rouge è avvenuto a 188kmh. I dati di telemetria che il team e la Dallara sono riusciti per il momento a scaricare indicano che la vettura era entrata nella micidiale esse in salita della pista belga a 280kmh.

 

All'improvviso è avvenuto qualcosa di grave e il pilota brasiliano si è trovato senza direzionalità impattando alla fine della curva, con un angolo disgraziato. Le conseguenze potevano essere peggiori: ora il nipote del campione del mondo si trova ricoverato a Liegi con fratture a tibia e perone di entrambe le gambe.

Il motivo è da ricercarsi nel cerchio anteriore sinistro che è entrato nella scocca perché i bracci della sospensione si sono impuntati facendo appunto leva sul particolare. Secondo l'ingegnere Luca Pignacca della Dallara se da un lato questo ha provocato le ferite, dall'altro ha di fatto salvato la vita al giovane campione della WSR 3.5, grazie appunto alle norme FIA che anche in LMP1 hanno introdotto le strutture d'assorbimento d'urto laterale e l'impossibilità del distacco totale delle ruote.

Quanto alle cause ancora nulla di certo si può dire. Il dato di fatto è che il problema è stato di natura elettronica e non meccanica. Potrebbe essere il sistema di gestione del power steering o qualcosa di simile. La certezza è che all'improvviso la vettura, in pieno appoggio, si è bloccata e che Pietro nulla ha potuto per controllarla.

"Contiamo-ha commentato Pignacca- di riuscire attraverso il relitto della vettura ad analizzare in profondità quanto è avvenuto, anche se non è semplice".

Nell'impatto la scocca della BR1 si è rotta, proprio a causa del cerchione.  Se da un lato questo potrebbe essere un dato preoccupante, dall'altro significa che il telaio ha scaricato l'energia cinetica limitando i danni al pilota dovuti alla profonda decelerazione e all'angolo di impatto.

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