Dopo due anni di apprendistato nel
Mondiale Endurance FIA sembra essere finalmente arrivato il momento della
Toyota, che a
Spa-Francorchamps ha infilato la seconda vittoria consecutiva dopo quella nel round di apertura di Silverstone.
Tra le altre cose, è stata la
TS040 Hybrid di Lapierre/Buemi/Davidson, quindi la stessa che si era imposta in Gran Bretagna, a concedere il bis. Nelle prime fasi è stata la
Porsche 919 Hybrid #14 (Dumas/Jani/Lieb) a comandare le operazioni dopo aver preso il via dalla pole position, ma la svolta è arrivata nella seconda ora, con il sorpasso che si è materializzato in fase di pit stop.
Buemi è rimasto in abitacolo, mantenendo le stesse gomme dello stint precedente, mentre
Lieb ha preso il posto di
Jani sulla
919, che ha calzato anche un treno di gomme nuove. Nonostante sulla carta questo potesse essere un vantaggio, in realtà in pista
Buemi è riuscito ad incrementare il suo vantaggio, portandolo dai 9" che aveva subito dopo la sosta fino a 18".
Un margine che è aumentato anche dopo l'inversione di strategia del pit stop successivo, nel quale è stata la
Porsche a rimanere con le stesse gomme. Quando il volante è passato nelle mani di
Dumas, infatti, la
919 viaggiava ormai distanziata di circa 50" e poi un problema con il sistema ibrido ha mandato definitivamente in fumo i sogni di gloria dell'equipaggio numero 14, che alla fine si è dovuto accontentare del quarto posto.
A questo punto per la
Toyota è stato semplice amministrare il suo vantaggio e presentarsi sul traguardo con un margine di 1'13" nei confronti dell'
Audi R18 e-tron quattro #1, quella di
di Grassi/Duval/Kristensen, che ha ereditato la seconda posizione e, anzi, ha dovuto badare soprattutto ad arginare il rientro dell'altra
Toyota di Wurz/Sarrazin/Nakajima, che ha chiuso terza e solo 7" più indietro.
Detto del quarto posto della
Porsche, in quinta e sesta posizione ci sono le altre due
Audi, che hanno faticato parecchio a trovare il giusto ritmo, come testimoniato dal fatto che non sono riuscite neppure ad approfittare dei guai dell'equipaggio che le precedeva, che per i suoi problemi al sistema ibrido ha perso oltre un minuto. Comunque alla fine si è piazzata quinta la #2 di
Fassler/Lotterer/Treluyer, precedendo di un giro la vettura in configurazione Le Mans di
Albuquerque/Bonanomi.
Con la seconda
Porsche di Bernhard/Webber/Hartley fuori dai giochi, in settima posizione si è arrampicata la
Rebellion R-One affidata all'equipaggio
Prost/Heidfeld/Beche, che però ha dimostrato di essere ancora piuttosto acerba, chiudendo con un passivo di ben 10 giri nel confronto con i vincitori.
Per quanto riguarda la classe
LMP2, ad imporsi è stata la
Morgan-Nissan della
G-Drive Racing con
Pla/Rusinov/Canal, che si è portata al comando nella seconda ora, dopo che nelle prime fasi erano stati i poleman della
KCMG a prendere la leadership. Alla fine i vincitori hanno chiuso con un margine di circa un minuto sulla
Zytek-Nissan della
Jota Sport affidata a
Tincknell/Dolan/Gené.
Il "Balance of Performance" introdotto questa settimana sembra aver giovato parecchio alla
Ferrari, con le
458 della
AF Corse che si sono portate a casa il primo ed il terzo posto nel raggruppamento
Pro. Quella di
Gimmi Bruni e Toni Vilander è stata una vittoria agevole, visto che solo per una breve parentesi gli è passata davanti l'
Aston Martin di Turner/Mucke/Senna, approfittando di una migliore gestione degli pneumatici che gli consentiva di completare dei doppi stint.
Alla lunga però il passo del campione del mondo in carica e del suo compagno ha avuto il sopravvento e alla fine si sono imposti con un vantaggio di un giro sulla
Porsche della Manthey affidata a
Pilet/Bergmeister. Terzo gradino del podio poi per l'altra
458 di Calado/Rigon, che hanno chiuso pochi secondi più indietro. La festa della
AF Corse poi non si è fermata qui, perchè in
GTE-Am c'è stato il successo dell'equipaggio
Perez-Companc/Cioci/Venturi.
FIA WEC - Spa-Francorchamps - Gara
Top Comments