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Di Grassi: " Vincente senza aver girato nelle prove"

Il brasiliano dell'Audi ha percorso solo 8 giri nelle libere ma è stato il pilota che ha preso il via della corsa percorrendo un doppio stint. E svela che per mandare in crisi le LMP1 basta un sensore surriscaldato

#8 Audi Sport Team Joest Audi R18 e-tron quattro: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis

#8 Audi Sport Team Joest Audi R18 e-tron quattro: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis

Vision Sport Agency

Non si fa pregare Lucas Di Grassi a ridere sulla propria carriera nel WEC: 20 corse senza affermazioni. La prima non poteva che arrivare da quella più folle tra tutte:" Abbiamo avuto talmente tanta sfortuna prima, che non poteva che finire in questo modo. Ora ho rotto il ghiaccio e mi auguro sia la prima affermazione di una lunga serie".

C'è anche il fatto che sei il pilota che prima di oggi aveva guidato meno la nuova R18...
"Guidato meno? Qui a Spa ho percorso solo quattro giri ( in realtà 8 ndr) nelle prove di ieri mattina. Non ho qualificato la vettura e sono partito in corsa. Immagina la preoccupazione. Però ho fatto i miei due stint, sono stati buoni, credo di essere stato il pilota più veloce tra quelli dell'Audi, e ho consegnato la R18 a Loic Duval. Diciamo che oggi non avevamo il passo per la prestazione monstre, per vincere se le condizioni fossero state normali. Ma in endurance per arrivare primi bisogna avere l'affidabilità ed è quello che ci è capitato. Siamo stati fuori dai guai e tenuto il nostro ritmo. È stata la chiave per la vittoria".

Dopo le prove parlavi di un progetto, quello della R18, che doveva essere ottimizzato nei piccoli particolari. Cosa hai imparato da questa corsa?
"Vedi il problema è che tutti i costruttori  stanno spingendo sulla tecnologia e questo porta al limite non solo le prestazioni ma anche l'affidabilità. Guarda per esempio ciò che è accaduto a Silverstone: a concludere la corsa sono state solo tre LMP1. Una ha avuto un incidente, una Toyota qualche guaio, noi siamo rimasti bloccati in pista.  Alla fine la stessa storia si è ripetuta a Spa. Le Mans da questo aspetto sarà molto interessante perché tutti quanti dovremo cambiare registro".

La tua vettura poi era quella fino ad oggi che aveva avuto i maggiori problemi...
"Beh di Silverstone si sa; qui a Spa non abbiamo girato nelle seconde libere che erano fondamentali. Nei test invece le cose hanno sempre funzionato a meraviglia. Sembrava una situazione incomprensibile".

Basta un sensore surriscaldato per mandare in tilt tutti i sistemi

"Il pilota di fronte ai guai tecnici non può nulla: deve solo guidare, cercare di andare forte e stare lontano dai guai, evitando contatti o situazioni a rischio. Ma con queste vetture così evolute può capitare che ti ritiri per un problema stupido. Un sensore che non funziona e che coinvolge l'uso di un altro. O il surriscaldamento causa il tilt di altre piccole cose. Sono le macchine moderne. Guasti del genere ti obbligano in prova a smontare tutta la vettura e a interrompere l'attività. Sono molto complesse e bisogna avere anche tutto l'apparato di dati per ottimizzare i vari sistemi. Insomma con le LMP1 si lavora davvero tanto per arrivare a far marciare le cose. Se per esempio la telemetria non funziona correttamente, mancano le informazioni tra pista e box. In pratica gli ingegneri non sanno cosa fai e cosa sta accadendo alla macchina e quindi tutto l'apparato va in crisi".

Non vi converrebbe fare un passo indietro quindi?
"No, perché se lo fai c'è qualcuno che in automatico andrà più forte di te. E se andrà più forte vincerà. Quindi a Le Mans sarà il trionfo della tecnologia che significa avere la prestazione ma allo stesso tempo una vettura che funzioni e non si rompa. È il fascino delle corse di durata dove non esiste l'opzione di andare indietro con la tecnologia".

Dove preparerete Le Mans?
"Penso ci siano dei test ad Aragon e poi uno di simulazione della corsa al Paul Ricard".

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