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Di Grassi: "Penalizzati dall'EoP"

Lucas Di Grassi indica nel rapporto di equivalenza la causa della sconfitta dell'Audi: le R18 devono imbarcare meno carburante delle rivali e quindi sono costrette a effettuare un numero maggiore di soste ai box. Deluso anche Loic Duval

Podio LMP1: al secondo posto #8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver

Vision Sport Agency

#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi

È sata grande l'amarezza dei piloti Audi alla conclusione della 6 Ore del Fuji. Il secondo posto finale di Loic Duval-Lucas Di Grassi- Oliver Jarvis, oltre a restringere le possibilità di vittoria nel mondiale conduttori WEC del trio ha lasciato un sapore amaro perchè le prestazioni giapponesi della bella e avveniristica R18 sono state ancora una volta superiori alla concorrenza. Come era già accaduto nelle due ultime corse di settembre a Città del Messico e a Austin. Ma l'essere veloci sul giro secco e sul ritmo di gara evidentemente non è bastato nemmeno ai piedi del monte sacro dei giapponesi, riproponendo un male antico del pacchetto di Ingolstadt.

"Il vero fatto- ha commentato Lucas Di Grassi alla conclusione della 6 Ore- è che l'Audi continua a pagare il rapporto di equivalenza con Porsche e Toyota. Essendo costretti a utilizzare una capacità di carburante inferiore- ndr l'Audi può imbarcare al massimo 49,9 litri a differenza delle rivali il cui limite è di 62,5 litri- è gioco forza essere obbligati a effettuare un maggior numero di soste ai box. Ovvero a dover percorrere in media due giri in meno della Porsche ad ogni stint. Questo ci da perdenti sul fronte strategico ad ogni corsa. In Giappone la situazione non è stata differente. Avevamo pianificato circa sette stint per noi e ci  attendevamo uno stint allungato, ovvero uno e mezzo della Porsche nelle fasi finali della 6 Ore. Per tutta la seconda parte di corsa la nostra strategia, che è stata perfetta, si basava su quanto avrebbero fatto i piloti della 919. Così siamo rimasti molto sorpresi del doppio stint della Toyota. È stato quello determinante per il risultato finale ma noi non abbiamo sbagliato nulla. Abbiamo fatto ciò che dovevamo e avevamo pianificato".

Juettner: "Le pole non ci portano bene"

Loic Duval, l'eroe dell'ultima ora al Fuji, e protagonista di una splendida rimonta ai danni della Toyota vincitrice di Kobayashi che ha tenuto il risultato finale in bilico fino all'ultima tornata, è apparso il più sconsolato tra tutti nel terzetto dei piloti dell'Audi : "Non possiamo certo essere contenti di come è andata. È un secondo posto che ha un sapore molto doloroso per noi. Ancora una volta avevamo dimostrato di possedere il miglior pacchetto in assoluto eppure non abbiamo portato a casa la vittoria. Non ci sono stati errori né nella nostra condotta di guida né sul fronte della strategia di corsa. Abbiamo spinto al massimo, fino al nostro limite  senza risparmiarci, duellando in mezzo a un traffico notevole. Avrei voluto superare Kamui all'ultima tornata. Sarebbe stato eccezionale e sorprendente per tutti tranne che per quelli della Toyota. Purtroppo non è andata così". E tra i delusi del team di Ingolstadt c'è stato anche il direttore del team Joest Ralf Juettner: "È esasperante. Non stiamo vincendo nessuna corsa in questo periodo e le pole position in sequenza sembrano non offrirci nessun aiuto sul fronte della fortuna. Qui siamo stati superiori e solo il traffico alla fine ha impedito a Loic Duval di completare la propria rimonta con il risultato che ci siamo dovuti accontentare del secondo posto. Come unica consolazione siamo arrivati davanti alla Porsche ma non è bastato".

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