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Intervista

Di Grassi: "Il futuro del WEC deve passare dall'abbattimento dei costi"

Lucas Di Grassi, autore della pole position, spiega perché non ritiene più realistica l'attuale normativa tecnica. E lancia la sua idea: spazio alla massima libertà sull'ibrido ma montato su vetture con telai e aerodinamica standard

Lucas di Grassi, Audi Sport Team Joest

Lucas di Grassi, Audi Sport Team Joest

Audi Communications Motorsport

Polesitters: #8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
Lucas di Grassi, Audi Sport Team Joest
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis

L'uomo che ha regalato all'Audi l'ultima pole position di una storia gloriosa ha gioito ma in modo controllato per il suo giro record. Ciò che Lucas Di Grassi ha dentro è qualcosa che va al di là del risultato delle qualifiche. Con Motorsport.com il pilota brasiliano preferisce parlare di cosa è stato e di cosa potrà essere il mondo dell'endurance senza la presenza dell'Audi.

"Finisce un'epoca che non ritornerà mai al livello attuale, perché con tre costruttori di questo calibro sarà molto difficile mantenere la tensione che c'è oggi. Tra dieci o vent'anni, guardandoci indietro, credo che ricorderemo questa come un'età dell'oro dell'endurance. E finisce anche per me una storia che dura ormai da quattro stagioni. Quattro edizioni della 24 Ore di Le Mans, tre podi, tre mondiali WEC disputati e di fronte ho la nuova sfida della Formula E con Audi, dove in questi ultimi due anni siamo andati bene ma ancora non siamo a livello della Renault che ha un miglior pacchetto complessivo e anche maggior esperienza nella categoria".

Cosa ti hanno insegnato questi anni con Audi nel WEC ?
"Credo di essere diventato un pilota migliore rispetto ai tempi in cui gareggiavo in Formula 1. Ho imparato tantissimo in tre stagioni: a gestire le situazioni critiche nel traffico, a comprendere certe problematiche tecniche. Sono decisamente più completo di un tempo: ho maggiore esperienza, cho maggiore competenza tecnica. Però voglio confidarti una cosa: per me l'esperienza nel WEC e nelle corse di durata non si concluderà qui in Bahrain. Voglio ritornare, disputare la 24 Ore di Le Mans o altre gare lunghe negli Stati Uniti, come Daytona. Insomma io non mi ritiro"

C'è rabbia da parte di voi piloti nello scoprire che Audi se ne va dal WEC proprio nel momento in cui ha ritrovato la competitività?
"Beh si. Io sono arrivato nel WEC e in Audi nel momento peggiore e più difficile. Nel 2014 la Toyota ha dominato il campionato, nel 2015 è stata la volta della Porsche e quest'anno sappiamo tutti come è andata. Abbiamo vissuto momenti difficili, critici però nel 2016 la R18 a poco a poco ha compiuto progressi. Da subito si è dimostrata una vettura molto veloce ma ora penso che sul fronte della prestazione pura sia in assoluto la migliore del lotto. È una pena veder fermare il programma WEC e sono molto triste anche se bisogna accettarlo: questa è la vita".

Come vedi il futuro del WEC e delle LMP1 in particolare?
"Sono due le direttrici che devono guidare gli organizzatori. La prima è conoscere quello che i costruttori avevano pensato in previsione del 2018. La seconda come si possono abbassare i costi per attrarre nuovi ingressi. Dal mio punto di vista una categoria totalmente libera, dal telaio, alle gomme, ai motori, al sistema ibrido  oggi come oggi non è più realistica. È troppo costosa. Non hai alcun tipo di ritorno. Le Mans è importante ma l'investimento poi non porta reali vantaggi. Nella mia visione delle cose bisogna creare una categoria che sia il più standard possibile ma con tecnologia che sia rilevante e utile per l'uso che poi dovrà essere fatto sulle vetture stradali. In questo modo i costruttori potrebbero investire soltanto in una cosa utile. Penso a una sorta di GT ibrida o di un nuovo modo di approccio delle LMP1: una LMP2 ingrandita con telaio fisso, aerodinamica fissa e senza evoluzioni, ma con il sistema ibrido libero. In questo modo la LMP1 potrebbe sopravvivere;in caso contrario prevedo si vada incontro a un periodo di grossa difficoltà perché i costi ormai sono diventati eccessivi".

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