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Intervista

Christensen: "Ad Austin abbiamo imparato tantissimo su come usare la RSR"

Michael Christensen secondo con Kevin Estre è soddisfatto di come si sta evolvendo la nuova Porsche che per la prima volta nella stagione ha mostrato un potenziale costante e sfiorato la vittoria in GTE PRO

#92 Porsche Team Porsche 911 RSR: Michael Christensen

#92 Porsche Team Porsche 911 RSR: Michael Christensen

JEP / Motorsport Images

#92 Porsche Team Porsche 911 RSR: Michael Christensen, Kevin Estre
#92 Porsche Team Porsche 911 RSR: Michael Christensen, Kevin Estre
#92 Porsche Team Porsche 911 RSR: Michael Christensen, Kevin Estre
#92 Porsche Team Porsche 911 RSR: Michael Christensen, Kevin Estre

Prima di Austin solo al Nürburgring le Porsche RSR avevano mostrato il potenziale per vincere. Belle, curatissime le vetture di Weissach rischiavano di trasformarsi nella grande delusione del mondiale riservato alle GTE. Eppure grazie alla costanza dei suoi piloti e all'intelligenza di un box che raramente compie errori gli equipaggi della Porsche GT sono ancora in lizza per il titolo mondiale. Ad Austin poi è arrivato il primo squillo di tromba con Michael Christensen e Kevin Estre costantemente veloci e vicinissimi a una vittoria che forse sarebbe stata un regalo della sorte e soprattutto della safety car, il cui ingresso ha messo a repentaglio quello che sembrava essere il dominio ferrarista. Cose che Michael Christensen sa, perché questo ragazzo danese, artefice nel 2015 del successo di Richard Lietz nella serie iridata, è uno dei migliori piloti di GT in circolazione. Un classico pilota Porsche: sa stare al proprio posto sempre, nei momenti felici e in quelli più difficili.

"Oggi è stata la nostra migliore prestazione. Non potevamo chiedere di più. Kevin - ndr Estre - ha compiuto degli stint eccezionali. Da parte mia credo di avere contribuito e la squadra come sempre non ha sbagliato nulla. Avevamo preparato bene la corsa e studiato la strategia migliore che ha funzionato. Alla fine ero davvero a pochissimo dalla Ferrari di Pier Guidi ma c'era poco da fare: la 488 ha ancora qualcosa in più di noi. Siamo sulla strada giusta e questo per noi della Porsche è molto importante".

Pensi che ll caldo vi abbia favorito in qualche modo?
"Mmm. Non lo so. Abbiamo ricevuto un aiuto dalla mescola delle gomme e questo è indubbio. Diciamo che non abbiamo ancora la vettura più velocema siamo rientrati in lizza. Questa è una pista molto complessa, che richiede tanti compromessi. Ci sono curve diverse l'una dall'altra, punti di frenata difficili, moltissimi bumping. Trovare il giusto equilibrio non è semplice".

"Ad Austin tra prove libere e gara abbiamo imparato e scoperto tante cose utili. Questo ci permette d guardare alle prossime corse con un certo ottimismo. Penso che la gara di oggi sia il nostro vero punto di partenza per un ottimo finale".

Fino ad oggi il vostro problema era l'assoluta mancanza del passo gara. Avevate il picco di prestazione per un un solo giro poi mancava la costanza. Da Austin cambia tutto?
"Hai ragione siamo sempre stati poco costanti.  Il fatto è che la RSR è una vettura nuova e quindi ha bisogno di evolversi e del giusto sviluppo. Si lavora tantissimo in prova libera e in qualifica spesso usiamo solo un set di gomme, come accaduto qui. Siamo migliorati da Le Mans, dove eravamo molto competitivi. Da lì in poi è stato un continuo up and down. Bene al Nürburgring,  male in Messico, dove invece i nostri compagni di squadra sono andati forte. Ad Austin la situazione si è capovolta ancora una volta. Stiamo sviluppando e cercare di comprendere una vettura che è al suo primo anno di vita e ho sensazioni molto positive per il resto della stagione".

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