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Intervista

Caldarelli: "Lamborghini LMDh l'ennesima sfida con poco tempo"

Il pilota abruzzese di Lamborghini è stato nominato per sviluppare e guidare il nuovo prototipo in arrivo nel 2024, per il quale metterà a disposizione le sue qualità sportive ed umane accumulate in una carriera da giramondo, dove culture e approcci differenti di mischiano alla passione per i motori.

Andrea Caldarelli, Pilota Lamborghini Factory

Andrea Caldarelli, Pilota Lamborghini Factory

Lamborghini S.p.A.

Mente aperta, cuore da corsa: potremmo utilizzare queste due definizioni per dire chi è Andrea Caldarelli, in procinto di affrontare una nuova avventura con Lamborghini Squadra Corse.

Nel 2024 l'abruzzese salirà assieme a Mirko Bortolotti sul nuovo prototipo LMDh della Casa di Sant'Agata Bolognese e la scelta - come per il trentino - poteva sembrare scontata, ma in realtà nel motorsport non è sempre così.

La caratteristica principale del 32enne è aver avuto l'attitudine di aprirsi a varie culture e campionati, girando il mondo e imparando qualcosa di nuovo sempre, senza paura e con la voglia di mettersi in gioco in continuazione, sia da pilota che dirigendo una squadra.

Motorsport.com ha incontrato Caldarelli nel fine settimana della 24h di Spa-Francorchamps, dove era in azione con il team K-Pax Racing, e assieme ad altri giornalisti abbiamo potuto fare il punto odierno dei suoi impegni che lo vedono protagonista nel GT World Challenge America e ora nominato per lo sviluppo della LMDh dal marchio del Toro.

#6 Orange1 KPAX Racing Lamborghini Huracan GT3 Evo: Andrea Caldarelli

#6 Orange1 KPAX Racing Lamborghini Huracan GT3 Evo: Andrea Caldarelli

Photo by: SRO

A Spa con una squadra americana: che sfida è stata?
"In America il livello e lo stile di gare sono completamente differenti rispetto all'Europa e ad una 24h come quella di Spa. L'unica cosa che siamo riusciti a preparare in questi anni sono assetti e procedure. Sono contento che siamo stati competitivi fin da subito, con il supporto di Lamborghini Squadra Corse. Di fatto siamo un team ibrido, misto di personale. Eravamo un po' spaventati all'inizio perché ci presentavamo con solo due giorni di test svolti a giugno, ma credo sia andata bene".

Europa, Giappone e ora America: cosa hai dovuto adattare delle tue abitudini come metodo di lavoro?
"Le culture sono molto diverse e di conseguenze la gare e i team, quindi devi cambiare l'approccio. E' stato un percorso che ho voluto fare e ho chiesto apposta perché avevo curiosità di conoscere nuove persone e culture, prendendo il meglio da chi avrei incontrato".

Qual è stata la cosa più difficile?
"All'inizio è stato proprio l'approccio alle gare, in Europa anche le Prove Libere sono subito da svolgere al massimo, mentre in America sono più tranquilli e razionali, senza avere urgenza di mettere la macchina davanti. E' più metodico come lavoro".

#6 Orange1 KPAX Racing Lamborghini Huracan GT3 Evo: Jordan Pepper, Andrea Caldarelli, Marco Mapelli

#6 Orange1 KPAX Racing Lamborghini Huracan GT3 Evo: Jordan Pepper, Andrea Caldarelli, Marco Mapelli

Photo by: SRO

L'idea di correre negli Stati Uniti quando nasce?
"Nel 2017 avevo vinto l'Endurance Cup del GT World Challenge, nel 2018 non era andata come speravamo, mentre nel 2019 ci siamo imposti in tutti i campionati. Avevo bisogno di nuovi stimoli, differenti. Nel 2020 ho vinto Daytona e mi sarebbe piaciuto proseguire, ma non c'erano le condizioni per farlo. Lamborghini conosceva le mie intenzioni, appena si è presentata l'opportunità mi hanno sostenuto".

Ti manca la doppia veste di Team Principal e pilota, cosa che facevi con il FFF Racing Team?
"In parte, ma quando metto il casco l'importante è sempre salire in macchina e non pensare cosa succede attorno a te. Ovviamente dopo la vittoria del 2019 team e struttura si sono molto ingranditi, quindi è diventato anche più difficile. Diciamo che quel brivido di fare entrambe le cose un po' manca, ma un giorno so che il mio talento si esaurirà e quindi mi dedicherò al muretto".

Tornando alla metodologia di lavoro, cosa ti sei portato a Spa dall'America?
"Un esempio immediato è il lavoro sulle gomme. In due anni abbiamo cercato di capire come avere le stesse temperature e pressioni. Quest'anno fa molto la differenza questo aspetto, siamo convinti di aver trovato ottime soluzioni dopo tanto lavoro. Inoltre l'avere più persone nel team aiuta, in America siamo circa 30 persone per due macchine, mentre a Spa eravamo in 30 per una soltanto. E' positivo, ma anche pericoloso perché rischi di creare confusione. In America ci tengono ad essere molto ben strutturati e organizzati. A Spa era difficile fare previsioni di risultati, siamo partiti sapendo che eravamo ben strutturati e bilanciati con la macchina".

#6 Orange1 KPAX Racing Lamborghini Huracan GT3 Evo: Jordan Pepper, Andrea Caldarelli, Marco Mapelli

#6 Orange1 KPAX Racing Lamborghini Huracan GT3 Evo: Jordan Pepper, Andrea Caldarelli, Marco Mapelli

Photo by: SRO

Ora si apre un nuovo capitolo, la LMDh: come ti senti?
"E' in parte una novità per me, nel 2012-2013 ho fatto il collaudatore nei test per la Toyota LMP1, quindi è passato tanto tempo e le cose sono cambiate molto. Però sono molto contento dell'avventura che mi aspetta".

Rispolveri un altro stile di guida più vicino alle monoposto, che ben conosci?
"Sì, giusto. Soprattutto dopo i miei 8 anni trascorsi in Giappone nel Super GT, che si avvicina molto alla guida di un prototipo; anzi, rispetto alle LMP2 di oggi sono anche più veloci. Come stile di guida sono simili, quindi pian piano mi riabituerò rispolverando quelle tecniche al volante".

La LMDh Lamborghini arriverà nel 2024, pensi che abbiate la giusta quantità di tempo per provare e capire tutto?
"Nel motorsport il tempo non è mai abbastanza! Ma sappiamo che abbiamo una data di riferimento per portare a termine i lavori, c'è più o meno un anno di tempo per sviluppare la macchina da zero. Chiaro che avessimo avuto 4 anni sarebbe stato più semplice, ma credo che il tempo a disposizione sia alla fine quello giusto. Saremo magari limitati su alcune scelte, come la struttura dell'abitacolo e cose simili. Dobbiamo farcela e basta".

Andrea Caldarelli, Pilota Lamborghini Factory, Giorgio Sanna, Head of Lamborghini Motorsport, Mirko Bortolotti, Pilota Lamborghini Factory

Andrea Caldarelli, Pilota Lamborghini Factory, Giorgio Sanna, Head of Lamborghini Motorsport, Mirko Bortolotti, Pilota Lamborghini Factory

Photo by: Lamborghini S.p.A.

Come stagione d'esordio ti poni un obiettivo?
"La filosofia di Lamborghini è sempre stata quella di presentarsi competitivi e vincere subito. E' stato così nel GT3 e l'approccio non cambierà con la LMDh. Siamo in una categoria che diventerà la regina dell'endurance, per certi aspetti anche al di sopra della Formula 1. Stiamo vedendo che tutti i Costruttori stanno puntando forte su di essa e quindi non si possono contare variabili. E poi sono gare endurance, quindi l'affidabilità ha una priorità importante".

In questo percorso hai in programma qualche uscita coi prototipi?
"Qualcosa del genere probabilmente si farà, ci stiamo lavorando. Ma al momento non ho idea di cosa farò, con chi e quando".

Farai sia WEC che IMSA con la LMDh?
"Al momento non è ancora stato definito, faremo sicuramente i due campionati, ma la formazione di piloti e i team sono ancora da decidere. Mi piacerebbe avere un equipaggio tutto italiano".

E con il GT continuerai?
"Il GT3 è sempre stato fondamentale nei programmi di Lamborghini, è una categoria che mi ha dato tanto e che mi diverte ancora un sacco, quindi non voglio abbandonarla. Mi piace e voglio continuare a farla".

#6 Orange1 KPAX Racing Lamborghini Huracan GT3 Evo: Andrea Caldarelli

#6 Orange1 KPAX Racing Lamborghini Huracan GT3 Evo: Andrea Caldarelli

Photo by: SRO

A proposito di GT: come vedi Valentino Rossi in questo campionato?
"Credo che come primo anno in questa categoria abbia scelto la stagione più difficile del GT World Challenge di sempre! Abbiamo visto nei test invernali che comunque velocità e talento non gli mancano. Ma ci sono oltre 20 equipaggi di piloti ufficiali che conoscono benissimo le macchine, quindi sinceramente non mi aspettavo niente di più di quello che sta facendo. E' una serie molto dura, sono curioso di vedere come andrà nella seconda parte di stagione, soprattutto perché dopo il weekend di Spa la tua mente cambia".

Per concludere, tu che sei appassionato della serie giapponese 'Dragon Ball', se avessi le 7 Sfere del Drago che desiderio esprimeresti a Shenron per l'avventura in LMDh?
"Bella domanda! (pausa e ride, ndR) Chiederei un maestro come Roshi, il Genio delle Tartarughe di Mare. Avere una guida è importante, sempre!"

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