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Bruni e Calado: grinta e tattica per battere le Aston Martin

Gimmi Bruni e James Calado hanno dovuto sudare per avere la meglio sulle velocissime GT britanniche. La mossa vincente è stata anticipare il primo pit e sfruttare le ripartenze. Ora la Ferrari è in testa al mondiale

James Calado, AF Corse

Vision Sport Agency

#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: Gianmaria Bruni, James Calado
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: Gianmaria Bruni, James Calado
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: Gianmaria Bruni, James Calado
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: Gianmaria Bruni, James Calado
#51 AF Corse Ferrari 488 GTE: Gianmaria Bruni, James Calado
#95 Aston Martin Racing Aston Martin Vantage GTE: Marco Sorensen, Nicki Thiim
#95 Aston Martin Racing Aston Martin Vantage GTE: Marco Sorensen, Nicki Thiim
#95 Aston Martin Racing Aston Martin Vantage GTE: Marco Sorensen, Nicki Thiim
#66 Ford Chip Ganassi Racing Team UK Ford GT: Olivier Pla, Stefan Mücke

Alla fine la gioia in casa Ferrari è stata tripla. In primis perché la doppietta riporta la Casa del Cavallino al comando della classifica iridata costruttori, in secondo perché con questa affermazione Gimmi Bruni diventa il pilota ad avere collezionato il maggior numero di vittorie individuali nel WEC e James Calado di bagnare la prima affermazione della carriera ferrarista, fino ad oggi sempre sfuggita. In più Davide Rigon e Sam Bird hanno completato il podio con un secondo posto finale che dopo le infelici scelte di gomme delle qualifiche li aveva costretti a partire dall'ultima posizione dei piloti GTE PRO. Ora sono solo a due punti dalla prima posizione di categoria, dietro a Pla e a Mücke.

"È stata una gara sprint lunga 6 Ore - ha commentato Bruni - Siamo riusciti a fare un set up ottimale soprattutto per la seconda parte dello stint, quello dove le gomme vanno degrandandosi. In quelle condizioni avevamo un vantaggio notevole. Poi quando c'è stata la neutralizzazione ed io ero dietro all'Aston Martin staccato di un secondo e mezzo ho deciso di attaccare. Mi ero accorto nel precedente regime di bandiere gialle che la vettura inglese andava in crisi quando si raffreddavano le gomme e che io guadagnavo qualcosa. Allora mi sono detto: o lo attacco ora o non riesco più a passarlo, perché la Vantage ha una velocità di punta maggiore della nostra. Alla curva 1, alla ripartenza, ho rotto gli indugi. La seconda curva l'abbiamo percorsa appaiati; alla terza mi sono messo all'interno, le due vetture si sono toccate leggermente e sono riuscito a passare al comando. Da quel momento ho iniziato a guadagnare sempre qualcosa giro dopo giro. Alla fine loro sono stati sfortunati perché la loro posizione era il secondo posto e invece hanno raccolto molto meno di quanto meritassero, colpa del pit stop effettuato il giro prima dell'ennesimo full course yellow".

All'inizio hai duellato e tanto anche con la Ford di Muecke e Pla che ti tenevano dietro e sembrava fosse difficile da superare.
"Non volevo prendere rischi eccessivi perché sapevo che la gara sarebbe stata lunga e complicata. Quindi stavo attaccato perchè non volevo perdere il treno. Vedendo che era difficile passare con i box abbiamo deciso di anticipare il primo pit stop per poi permettere a James Calado  con gomme nuove di recuperare il tempo. Una mossa giusta. Mi sono fermato tre giri in anticipo e James ha guadagnato qualcosa come 5" passandoli e salendo al secondo posto. Da lì in poi è stata tutta una rincorsa. Eravamo staccati da Thiim e Sorensen di 11" e a poco a poco abbiamo completato l'opera".

Siete ancora, e lo hai accennato, indietro rispetto ai rivali in fatti di velocità massima. Dovete lavorare su questo fronte guardando alle prossime corse?
"Diciamo che è anche questione di BoP. La Vantage pesa 85kg in meno di noi, la Ford un pelo meno di noi ma un po'più di boost. Però l'Aston Martin come sua caratteristica di base è molto veloce sul dritto ed è chiaro che noi sui rettifili non siamo i migliori".

James Calado ha sprizzato gioia da tutti i pori. Prima del Ring sembrava ci fosse un muro a dividere il pilota britannico dalla prima vittoria in GTE PRO. "Ieri pomeriggio ero arrabbiato e deluso. Nelle prove libere del venerdi e della mattina era stato il più veloce in pista poi nelle qualifiche ho percorso un buon giro ma mi sono fermato troppo presto. Riscattarsi in corsa era obbligatorio perché sapevamo che le nostre 488 potevano vincere. Ed è quello che si è verificato. Non posso dire quale sia stato il momento più duro della corsa. Di sicuro le Aston avevano una superiorità schiacciante nella velocità di punta ed era di fatto impossibile attaccarli alla fine del rettifilo principale. Una staccata assurda avrebbe compromesso la corsa. Così ci siamo concentrati sulla tattica, giocando con i pit stop. E alla fine abbiamo vinto"

Pensi di poter rientrare nella lotta per il campionato piloti?
"La nostra stagione è iniziata dal Nürburgring. La felicità di oggi però non cancella la delusione per la sfortuna che abbiamo avuto nelle prime tre corse. Adesso dobbiamo lavorare puntando a vincere tutte le corse che restano da qui alla conclusione del campionato".

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