6 Ore Cota, prove libere 1: tra Jarvis e Jani una questione di millesimi
Oliver Jarvis e Nell Jani sono stati i più veloci nella sessione inaugurale della gara texana del WEC su una pista molto scivolosa. Con il BoP cambiato tornano a sorridere in GTE PRO Ford e Ferrari
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18 e-tron quattro: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
XPB Images
Effetto doppia J nelle prime prove libere della 6 Ore del Circuito delle Americhe ad Austin: il primo e il secondo posto sono stati conquistati da Oliver Jarvis e da Nell Jani alla conclusione di 90' caratterizzati dal caldo torrido presente sulla pista texana. Con 45 gradi sull'asfalto e 34 nell'aria non è stato facile per nessuno trovare il giro ideale, anche perché prima delle vetture del WEC in pista erano scese sia quelle dell'Imsa sia del Continental GT, lasciando gomma in traiettoria che soprattutto nei primi 30' ha creato non pochi problemi di aderenza a molti. Anche i tempi, se confrontati alla pole position ottenuta l'anno passato dalla Porsche 919 Hybrid di Nell Jani, il cui miglior rilevamento era stato di 1'46"018, sono stati più alti con il britannico dell'Audi R18 che a poco dalla conclusione della sessione ha girato in 1'48"453 di pochissimo davanti allo svizzero della Porsche, 1'48"500. Terza la seconda Audi R18 di Treluyer, finalmente tornato a pilotare dopo l'assenza nella corsa del Messico, Lotterer e Faessler davanti alla Porsche di Bernhard-Hartley-Webber e alle due Toyota 050 Hybrid, tutte queste racchiuse in un fazzoletto. È quindi confermato che anche negli Usa la battaglia per la vittoria riguarderà le due Case tedesche con la Toyota, più vicina, che avrà qualche possibilità in corsa di intromettersi per il discorso del podio.
Le prime libere di Austin hanno ricalcato quasi in fotocopia ciò che era accaduto in Messico quindici giorni orsono. Le Audi sono subito partite a spron battuto mentre le Porsche hanno lavorato parecchio sull'assetto, apparendo almeno all'inizio, in leggera crisi con un accentuato sottosterzo. C'è da considerare che le mescole portate dalla Michelin ad Austin sono due: le squadre della LMP1 hanno la possibilità di girare con le soft per temperature calde e con le plus, che sono particolarmente adatte quando il clima è come in questo caso torrido. Stasera nella seconda sessione che si svolgerà dalle 20 alle 21,30 locali, con conclusione alle 3,30 italiane di venerdi mattina, si cercheranno i long run in condizioni più probanti e simili alla corsa.
Un briefing straordinario per rispettare il track limit
In LMP2 il dominio, fin dalle prime battute, è stato della Oreca della G Drive di Rast-Rusinov e Brundle che alla fine ha preceduto l'Alpine del team Baxi di Panciatici-Tung-Cheng, restati però a 6 decimi, l'Oreca della Manor, l'Alpine dei leader iridati Menezes-Richelmi-Lapierre e la Ligier gommata Michelin di Derani-Dalziel-Cumming, con le due BR01 che hanno sofferto il gran caldo e che hanno chiuso la lista dei tempi della classe. È cambiata, come previsto, la geografia in GTE PRO. Ford e Ferrari infatti subito mostrato di essere le favorite della corsa con la GT statunitense di Muecke e Pla di poco davanti alle 488 di Bruni e Calado e di Rigon-Bird, con l'Aston Martin Vantage di Darren Turner qui affiancato dal rientrante Fernando Rees-Stanaway è impegnato in una corsa del V8 australiano-che ha subìto un distacco pesante. Sul fronte britannico il problema non è dovuto soltanto al cambiamento del BoP ma anche alle gomme. Con questo gran caldo, infatti, le Dunlop non sono sembrate irresistibili. Buone nuove, infine, per la Corvette del Larbre Competition in GTE AM. La vettura ha ottenuto il miglior tempo-con il nuovo BoP ha goduto di un notevole alleggerimento- davanti alle Porsche dell'Abu Dhabi Racing e del Gulf Racing, e con la Ferrari 458 di Collard-Aguas e Perrodo al quarto posto di classe.
Come accade sempre a Austin, pioggia di penalizzazioni e stop and go- anche Bruni vi è incappato ma è in buona compagnia- per sfruttamento di ogni centimetro della pista da parte di parecchi piloti. Per questo motivo proprio alla fine delle prove si è svolto un briefing straordinario per catechizzare tutti quanti. Il problema è che la conformazione di Austin si presta parecchio al superamento dei cordoli, visto che ai loro lati ci sono porzioni abbondanti di asfalto. In Imsa i piloti sono liberi di utilizzare ogni centimetro. Nel WEC la filosofia è diversa e la tendenza è stata, dopo le libere, di avvertire gli equipaggi della 6 Ore che questo tipo di infrazione sarà punito con severità.
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