Dieci anni fa la morte del pilota-scrittore Hans Rüesch
Deceduto a Massagno il 29 agosto 2007, l’elvetico nato a Napoli era stato un pilota di successo con Alfa Romeo, Maserati e Ferrari prima di lanciarsi nella carriera da… scrittore e dedicarsi alla lotta contro la sperimentazione animale.
Hans Rüesch all'inizio dell'Eifelrennen nel 1935 al Nürburgring: con la sua Maserati 4CS 1500 si aggiudicò il secondo posto
Negli Anni 30, la Svizzera automobilistica poteva contare su piloti del calibro di Hans Rüesch e Christian Kautz. Esattamente 10 anni fa, il 29 agosto del 2007, ci lasciava per sempre il primo, deceduto all’età di 94 anni a Massagno, vicino Lugano.
Rüesch ha gareggiato tra il 1932 e il 1953 con MG, Maserati, Alfa Romeo e Ferrari, collezionando 91 gare totali, di cui 12 nelle famose Grande Épreuves, quelle che ai giorni nostri costituirebbero il Campionato del Mondo, su circuito come il Nürburgring, Monza, l’AVUS, Tripoli, Pescara e Brno.
Monoposto, ma non soltanto. Il compianto elvetico ha preso parte anche a numerose corse per Voiturette (automobili da 1,5 litri con compressore) e alle corse di Velocità in Salita, oltre ad effettuare due partecipazione alla Mille Miglia e una sola alla Targa Florio.
Nato il 17 maggio 1913 a Napoli da una famiglia benestante, Hans debuttò nel 1932 al volante di una MG J3 750 in occasione della corsa in Salita dello Jaunpass, tracciato che collega il Canton Friburgo con Berna. A partire dall’anno successivo pilotò esclusivamente vetture italiane.
Rüesch cominciò l’avventura “tricolore” al volante dell’incantevole Alfa Romeo 8C 2300, progettata inizialmente solamente per le corse, per poi passare alla 6C 1500 e in seguito alle versioni P3 e 8C 34 3800 della Casa milanese. Le Maserati che l’elvetico ebbe il privilegio di guidare furono invece la 4CS-1500, il modello GP 8CM-3.0 e la 6C-34 3.7.
Al volante dell’8CM stabilì il record di velocità sul chilometro di Montlhéry, raggiungendo la velocità massima di 142,15 km/h. Nel 1937 vinse la Rheineck-Walzenhausen-Lachen, mentre tre anni più tardi al volante dell’Alfa Romeo 8C-35 trionfò a Helsinki, Chimay e Montlhéry. Al GP del Sud Africa di East London chiuse in quarta posizione, mentre a Città del Capo si classificò al quinto rango.
Il più grande successo, Hans lo centrò nel 1936 al GP di Donington alla guida della 8C-35 insieme al britannico Richard Seaman, poi divenuto campione del mondo. Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, tornò alle competizioni con una Ferrari 340 MM da 4,1 litri con la quale prese parte alla Vue des Alpes. La carriera da pilota fu interrotta a seguito di un incidente, dando così inizio all’attività di scrittore ed editore.
La forte passione per le competizioni automobilistiche spinse inoltre Rüesch a cimentarsi nella stesura di romanzi, tra i quali figura “The Racers”, da cui nacque l’omonimo film con protagonista Kirk Douglas nel 1955. Cinque anni prima aveva firmato il primo successo internazionale con “Top of the word”, tradotto in italiano con il titolo “Paese dalle ombre lunghe”, uscito dieci anni più tardi sugli schermi cinematografici con “Ombre bianche” con Anthony Quinn nel ruolo dell’eschimese.
Noto per la battaglia contro la sperimentazione animale, l’instancabile Hans diede vita al CIVIS (Centro Informazioni Vivisezionistiche Internazionali Scientifiche) nel 1975. L’attenzione riposta sulla letteratura lo spinse ad allontanarsi completamente dal mondo del motorsport, tant’è che rinunciò a diventare membro del “Club International des Anciens Pilotes de Grand Prix F1”. Prima di morire a Massagno, visse anche a Klosters (nel Cantone dei Grigioni) e Grasse (Francia).
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