Università degli studi di Spa-Francorchamps: esami di maggio
Le due gare andate in scena sulle Ardenne ci hanno mostrato un quadro della situazione per certi piloti e squadre più limpido, mentre qualcun altro è bene che torni sui libri...
Foto di: TCR Media
Se Spa-Francorchamps è considerata l'università dell'automobilismo, il weekend appena concluso che ha visto i piloti della TCR International Series scendere in pista sui saliscendi delle Ardenne è stato una bella sede... d'esame!
Qualcuno ha dimostrato di essersi dato molto da fare a casa, mentre altri si sono visti rispediti a casa con l'invito di tornare sui libri e fare tanti compiti.
Il ritorno del Re fra gli accerrimi nemici
Fra i piloti promossi a pieni voti, in primis troviamo Stefano Comini e Jean-Karl Vernay. Lo svizzero si è meritato il 110 e Lode a Spa, dove un paio di settimane fa aveva avuto modo di allenarsi e vincere per la prima volta con la sua Audi RS 3 LMS TCR durante l'evento della TCR Benelux Series.
In casa Comtoyou Racing si sono fatti il cosiddetto "mazzo" per mettere a punto Trinity (alias l'Audi di Comini) e fornire al Campione in carica un mezzo competitivo nonostante il gravoso BoP di 45kg. Ma il resto lo ha compiuto il ticinese, autore di una fantastica pole position in qualifica e di una vittoria perentoria in Gara 1, condita da rimonta e terzo posto in classifica in Gara 2 che lo proietta al secondo di quella piloti.
Da sottolineare c'è anche l'ottimo debutto del suo nuovo compagno di squadra, Frédéric Vervisch, subito un fulmine e in forma per tutto il weekend; è mancato solo il podio al belga, ma come prima uscita si merita un applauso scrosciante, tenendo conto che non aveva mai corso con l'Audi RS 3, con una vettura a trazione anteriore e in questa categoria.
Comini, dal canto suo, si presenterà a Monza con una macchina ancor più pesante per via del success ballast, ma con gli occhi iniettati di sangue sapendo che davanti a sè ha il suo ex-dirimpettaio Vernay. Il francese ha lottato per il podio, sul quale è salito da vincitore in Gara 2 grazie ad un doppio sorpassone da urlo compiuto in fondo al "Kemmel" su Benjamin Lessennes e Rob Huff.
"JK" ha dimostrato di voler a tutti i costi essere protagonista, così come Leopard Racing Team WRT di avere una Volkswagen Golf GTi TCR in grado di sfornare prestazioni notevoli, se pensiamo che anche un grande "manico" come Huff si è subito trovato a proprio agio tagliando il traguardo per secondo in Gara 2.
E a proposito di Lessennes: molto interessante questo ragazzino belga della Boutsen Ginion Racing, che avevamo apprezzato in TCR Benelux Series già nel 2016. La sua giovanissima età, la spavalderia e la grinta, unite ad una Honda Civic TCR fortissima, possono consentire a "Ben" di affermarsi come uno dei migliori prospetti per il futuro di questa categoria.
Rimandati alla prossima sessione
Attila Tassi si era guadagnato la "promozione" a pieni voti in Gara 1 con una gara corsa mostrando unghie e denti aguzzi. Il tutto è venuto meno in Gara 2, dove nel finale è sprofondato nelle retrovie, commettendo anche un banale errore a "Puhon" che lo ha visto scivolare indietro. Il teenager della M1RA ha comunque i mezzi per risalire, per cui per il momento non si merita la bocciatura totale, anche se la media cala inevitabilmente.
Discorso un po' diverso per la coppia della WestCoast Racing formata da Gianni Morbidelli e Giacomo Altoè. In questo caso sembra più che altro che i guai derivino da una VW Golf non propriamente un fulmine, dato che entrambi hanno cercato di combattere e raccattare almeno un piazzamento in Top10. Ci è riuscito solamente il 17enne veneto con una mossa fantastica alla "Bus Stop" proprio all'ultimo giro di Gara 2, ma è ancora poco considerando l'esperienza (di Gianni) e i margini di crescita (di "Giacomino") su cui possono contare nel team svedese.
Non è andato male nemmeno Edouard Mondron: il belga della Delahaye Racing ha concluso per due volte a punti, finendo ai piedi del podio nella seconda gara; per lui non è meritata la bocciatura, ma bisognerebbe rivederlo anche in altre condizioni (Spa la conosceva già bene) dato che era al debutto. Cose interessanti e ha mostrate anche il suo connazionale Maxime Potty, ma lontane dall'essere considerate degne di un big.
Bocciati oggi, non per sempre
Dopo le prime trionfanti uscite in Georgia e Bahrain, sono clamorosamente mancate all'appello le Alfa Romeo Giulietta TCR. E' vero che l'aumento di peso (unito però ad una altezza da terra ridotta) avrebbe creato qualche difficoltà oggettiva alle auto della GE-Force, ma nell'arco del weekend né Davit Kajaia e né Dušan Borković sono stati in grado di lottare per posizioni di rispetto. C'è da augurarsi che a Monza, terra della Casa del Biscione, le Giulietta possano tornare dove le avevamo lasciate, altrimenti bisognerà capire cosa improvvisamente ha smesso di funzionare.
A Spa anche altre due vetture hanno sorpreso in negativo: SEAT León TCR e Opel Astra TCR. Partiamo da quelle spagnole, sorpattutto i mezzi della Craft-Bamboo Lukoil. E' incredibile vedere che nessuno dei piloti (Pepe Oriola, James Nash e Hugo Valente) sia riuscito a lottare per qualcosa che contava. D'accordo che lo spagnolo è anche stato coinvolto in un incidente alla partenza di Gara 2, ma in tre sono stati raccolti solo 4 punti (da Nash) in tutto il fine settimana; obiettivamente un po' troppo poco per chi non ha nascosto ambizioni di titolo.
In generale tutte le SEAT hanno comunque sofferto parecchio (chiedete pure a Ferenc Ficza), così come le Opel: e dire che alla DG Sport Compétition erano stati velocissimi anche due settimane fa, nelle gare del Benelux cui aveva preso parte Mat'o Homola. Ma lo slovacco dov'era? e Pierre-Yves Corthals? Anche in questo caso è un fatto oggettivo che ci si potesse aspettare di più.
Battuta d'arresto strana, invece, per Roberto Colciago, mai in grado di dire la sua, forse complice anche una Honda Civic con qualche kg in più dovuto all'ottima prova del Bahrain. Mettiamoci pure anche la partenza da dimenticare in gara, ma il veterano della M1RA probabilmente è incappato nella classica "giornata no".
Prova impalpabile per Tom Coronel con la Honda Civic della Boutsen Ginion Racing. E dire che l'olandese doveva essere la grande star, ma lo si è visto solo per il botto in partenza di Gara 2 e in qualche ruota a ruota nella prima. Eh, no. Da uno che corre nel WTCC era lecito aspettarsi qualcosa di grosso, invece...
Infine, qualcuno non lo si è proprio visto: non stiamo a fare troppi nomi, basta andare a consultare la lista dei 24 partenti per vedere chi... ha "marinato" l'esame. Mettiamoci qualche scusante per incidenti o problemi tecnici, ma scomodando il celebre Mordiroccia de "La Storia Infinta", verrebbe una sola frase in mente: "Oh no, il nulla!".
E da venerdì si ricomincia, battendo il ferro finché è caldo: Monza, il Tempio della Velocità, nella terra dei motori, è pronta ad accogliere a braccia aperte la classe di studenti TCR per un altro esame, questa volta con caratteristiche differenti.
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