Un'amarezza dopo l'altra per Paulsen: "Potrei giocarmi la vittoria, ma ho finito i soldi"
Anche in Austria è stato un weekend duro per il pilota privato norvegese, che ora dovrà lavorare duramente per raccimolare il budget per prendere parte ad almeno la gara di Monza.
Stian Paulsen, Stian Paulsen Racing Cupra TCR
TCR Media
E' dura accettare un ritiro quando sei ad un passo dal primo posto dopo una rimonta dal 19° sulla griglia, ma il weekend del TCR Europe del Red Bull Ring per Stian Paulsen si è rivelato un'altra delusione cocente.
In Austria, sia per colpa sua che per fattori indipendente dalla propria volontà, il pilota privato norvegese ha vissuto alti e bassi che lo hanno lasciato a bocca asciutta ancora una volta, cominciando la sofferenza già in qualifica.
"Dopo essere stato fra i più veloci nelle prove libere, la qualifica è andata come in molte altre volte quest'anno, purtroppo - ammette il 31enne di Fredrikstad - Sono uscito un po' tardi e nei primi quattro tentativi ho sempre beccato bandiere gialle a costringermi a rallentare. Nell'ultimo addirittura è stata esposta la bandiera rossa, proprio quando mi trovavo sull'ultima curva a 5" dal traguardo. Appena la sessione è ricominciata, mi sono rituffato dentro, ma ho sbagliato troppo e ritrovandomi 19° ho compromesso inevitabilmente le gare".
Sabato pomeriggio le cose non sono andate affatto bene perché nel primo round Paulsen ha ricevuto una ruvida sportellata alla prima frenata da parte della Renault di John Filippi a mandarlo fuori. Domenica è stato anche peggio, se così si può dire, perché dover alzare bandiera bianca per un guasto meccanico quando ti ritrovi in piazza d'onore dopo una serie di sorpassi da urlo è al limite dell'inaccettabile.
"Nella prima già alla prima curva mi hanno buttato fuori, la collisione ha danneggiato una gomma e un cerchio, e non ho potuto proseguire, ma sono cose che capitano quando parti così indietro".
"Prima di Gara 2 è scesa una lieve pioggerellina, che naturalmente ha dato fastidio a tutti coloro che montavano gomme da asciutto. Rimontando con grinta sono riuscito a raggiungere il 4° posto, che poi sarebbe stato il 3° dato che Tom Coronel doveva scontare una penalità".
"A due tornate dalla fine mi sono ritrovato dietro a Luca Engstler, in seconda posizione, cioè colui che poi ha vinto. Arrivato alla frenata della curva 3, si è spaccato l'ammortizzatore anteriore sinistro e mi sono dovuto ritirare. Chiaramente potete capire la seccatura, avevo bisogno di questo podio e della vittoria, sono in una stagione dove non avevo mai avuto così tanta sfortuna".
A questo punto Paulsen rientrerà a casa e nei mesi estivi, più che alle vacanze, dovrà pensare a risistemare la sua Cupra e a dedicarsi al proprio lavoro di meccanico per raccimolare il budget in vista dei prossimi impegni in pista. Per uno che svolge tutto il lavoro da solo sulla sua macchina da corsa, non è sicuramente il massimo dover rinunciare alla passione da sfogare in pista, ma il 2019 sarebbe stato un anno di sacrifici, come lo stesso Stian aveva ammesso ad inizio stagione.
"Partire così indietro e arrivare a giocarsi il successo penso sia incredibile, abbiamo dimostrato di avere tutto per riuscirci, ma ogni qual volta nelle qualifiche succede sempre qualcosa che ti mette fuori dai giochi in partenza".
"Ora dovrò lavorare moltissimo, l'unica cosa che mi serve è il denaro perché l'ho finito! Prima di ottobre non sarò in pista, proverò a correre a Monza nell'ultimo weekend della stagione, ma ad Oschersleben e Barcellona non credo di poter andare. Intanto ringrazio i miei sponsor, particolarmente 'anton.no' per avermi affiancato al Red Bull Ring. Spero sia una buona estate per tutti".
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