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Paulsen: "E' dura lottare con chi fa molti test, ma io sono qui"

Il norvegese torna a casa da Spa con qualche punto nonostante le due gare in Belgio non siano andate come sperava; ora c'è comunque tempo per rimettere a posto la Cupra TCR in vista del prossimo round in Ungheria.

Stian Paulsen, Stian Paulsen Racing Cupra TCR

Stian Paulsen, Stian Paulsen Racing Cupra TCR

TCR Media

Stian Paulsen, Stian Paulsen Racing Cupra TCR
Stian Paulsen, Stian Paulsen Racing Cupra TCR
Julien Briché, JSB Compétition Peugeot 308 TCR, Stian Paulsen, Stian Paulsen Racing Cupra TCR
Stian Paulsen, Stian Paulsen Racing Cupra TCR
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Stian Paulsen, Stian Paulsen Racing Cupra TCR
Stian Paulsen, Stian Paulsen Racing Cupra TCR

Stian Paulsen torna a casa da Spa-Francorchamps con qualche punto che fa morale in vista del prosieguo di stagione in TCR Europe Series.

Arrivato in Belgio in fretta e furia dopo che era stato costretto ad andare a recuperare in aeroporto alcuni membri del suo team, rimasti bloccati dalla cancellazione dei voli (cosa accaduta anche ad Attila Tassi), il norvegese si è presentato sulla pista delle Ardenne pronto a dare il massimo con la sua Cupra TCR, rimessa a posto dopo gli incidenti di Zandvoort.

"Il weekend è andato bene, anche se non ho ottenuto i risultati che speravo - ha detto Paulsen - In qualifica ho chiuso al quinto posto, una buona prestazione che mi ha consentito di partire in terza fila in Gara 1 e dal sesto in Gara 2 nella griglia invertita".

Il 30enne ha poi affrontato la gara di sabato con grande grinta, ma al via non tutto è andato bene e alla fine nemmeno la grande rimonta lo ha premiato.

"In Gara 1 ho rilasciato la frizione troppo presto e il motore ha cominciato a singhiozzare, rischiando di spegnersi; al primo giro mi sono ritrovato 13°, un erroraccio, lo ammetto. Sfruttando le buone velocità, ho rimontato fino al sesto posto, il che non è male se consideriamo la partenza da incubo che ho fatto. Purtroppo ho ricevuto 30" di penalità per aver spinto un altro pilota fuori pista. Da un certo punto di vista può essere giusta, ma dall'altro bisogna anche dire che lui non ha deciso da che parte andare, girando a zig-zag davanti a me rallentandomi e aprendomi più volte la porta per passare. Avendogli fatto perdere quattro posizioni hanno considerato me come colpevole".

Il secondo round è stata l'occasione per riscattarsi parzialmente, ma contro avversari dotati di pneumatici nuovi non si è riuscito a fare molto di più.

"In Gara 2 sono partito molto meglio ed ero terzo dopo il via, ma gli altri avevano montato gomme nuove, mentre io non ne avevo più. Purtroppo ho iniziato a perdere terreno e mi sono dovuto accontentare del quinto posto, un risultato non male, ma nemmeno il migliore. Però ho recuperato tre posizioni anche per via dei ritiri altrui".

Dopo la corsa contro il tempo per essere in pista a Spa, ora Paulsen ha un po' di tempo per sistemare le proprie cose dato che il prossimo round si terrà in Ungheria il mese prossimo. Un appuntamento nel quale sarà comunque dura combattere, dato che - ricordiamo ancora una volta - il ragazzo di Fredrikstad fa tutto da solo, con budget ristrettissimo, senza avere una Casa e un team vero e proprio alle sue spalle.

"Non è facile lottare con piloti molto forti e bravi che hanno la possibilità di svolgere test, vedremo come andrà a Budapest a luglio. Al momento sono tornato in Germania per lavorare sulla macchina, ho dovuto togliere la scatola del cambio dal motore per ricostruirla, c'è parecchio da fare".

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