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Il Morbido schiaffo di Gianni ai litiganti per il titolo

Continua a cambiare il leader della classifica piloti anche dopo Oschersleben, dove uno spettacolare Morbidelli domina, il nervoso Vernay si salva, Comini pesca il jolly dell'anno e Alfa Romeo e M1RA piangono calde lacrime.

Partenza

Foto di: TCR Media

Podio: il vincitore della gara Gianni Morbidelli, West Coast Racing, Volkswagen Golf GTi TCR, il sec
Il vincitore della gara Gianni Morbidelli, West Coast Racing, Volkswagen Golf GTi TCR
Podium: Rob Huff, Leopard Racing Team WRT, Volkswagen Golf GTi TCR
Daniel Lloyd, Lukoil Craft-Bamboo Racing, SEAT León TCR
Rob Huff, Leopard Racing Team WRT, Volkswagen Golf GTi TCR
Bandiera a scacchi per Gianni Morbidelli, West Coast Racing, Volkswagen Golf GTi TCR
Giacomo Altoè, West Coast Racing, Volkswagen Golf GTi TCR
Jean-Karl Vernay, Leopard Racing Team WRT, Volkswagen Golf GTi TCR
Frédéric Vervisch, Comtoyou Racing, Audi RS3 LMS
Danny Kroes, Ferry Monster Autosport, SEAT León TCR
Stefano Comini, Comtoyou Racing, Audi RS3 LMS
Mato Homola, DG Sport Compétition, Opel Astra TCR, Stian Paulsen, Stian Paulsen Racing, SEAT León TCR
Davit Kajaia, GE-Force, Alfa Romeo Giulietta TCR
Grégoire Demoustier, DG Sport Compétition, Opel Astra TCR
Roberto Colciago, M1RA, Honda Civic TCR
Stian Paulsen, Stian Paulsen Racing, SEAT León TCR, Stefano Comini, Comtoyou Racing, Audi RS3 LMS
Ferenc Ficza, Zengo Motorsport, KIA cee’d TCR
Duncan Ende, Icarus Motorsports, SEAT León TCR
Jens Reno Møller,  Reno Racing, Honda Civic TCR
Grégoire Demoustier, DG Sport Compétition, Opel Astra TCR
Davit Kajaia, GE-Force, Alfa Romeo Giulietta TCR
Danny Kroes, Ferry Monster Autosport, SEAT León TCR
Aurélien Panis, Boutsen Ginion Racing, Honda Civic Type-R TCR
Luca Engstler, Liqui Moly Team Engstler, VW Golf GTI TCR
Dusan Borkovic, GE-Force, Alfa Romeo Giulietta TCR

Anche dopo Oschersleben le certezze vengono consolidate. O meglio, l'unica che attualmente possiamo dire di avere è che il campionato TCR International Series 2017 non ne ha, dato che ad ogni gara ci sono nuovi leader e sorprese in positivo e negativo.

Anche in Germania non sono mancate le emozioni e questa nuova analisi ha tanto di cui parlare, sia nel bene che nel male.

Gianni sa ancora andare a 100 all'ora

"Andavo a 100 all'ora..." cantava Gianni Morandi nell'Anno del Signore 1963. E il suo omonimo, Gianni Morbidelli, è obbligatoriamente il personaggio dal quale iniziare, dato che ha fatto praticamente storia a sè nei round 13&14 dell'annata numero tre del campionato di Marcello Lotti, dimostrando di saper ancora essere uno che il piede ce l'ha bello pesante.

Nessuno in questo 2017 era riuscito a tornare a casa con bottino pieno fra qualifiche e gare, quindi figuriamoci se avremmo potuto pensare che il pesarese sarebbe stato il primo a farcela, dati i problemi accusati fin da aprile con la nuova Volkswagen Golf GTI TCR acquistata dalla WestCoast Racing.

Che il "Morbido" fosse improvvisamente bollito era assolutamente da escludere, ma addirittura credere che ad Oschersleben si prendesse tutti e 55 i punti in palio, probabilmente lui stesso avrebbe dato del pazzo a chi gli avesse anche solo accennato l'ipotesi. Invece eccoci qui a raccontarvi di una prima posizione mai mollata a partire dalle Prove Libere 2, mantenuta in qualifica, confermata in Gara 1 e ripresa in Gara 2 con una cattiveria che solo un leone come Gianni sa quando utilizzare.

Senz'altro hanno fatto il loro gioco in positivo i Kg di BoP scontati alla sua Golf, resta un po' di rammarico per non aver avuto Morbidelli in lizza per il titolo fin da subito, ma c'è la soddisfazione che il pilota (dall'alto della sua grande esperienza) può ancora essere un grande protagonista e regalare emozioni come avvenuto coi sorpassi effettuati ai danni di Lloyd, Vernay ed Homola nella seconda gara domenicale.

Un leader nervoso e fortunato, l'amarezza M1RA

Un sorriso a bocca larghissima ce l'ha anche Jean-Karl Vernay, tornato a casa dalla Germania con il primo posto in classifica piloti in mano. Il francese si è detto contento e sorpreso, ammettendo una buona dose di fortuna nell'aver centrato un terzo gradino del podio in Gara 2 dopo il groviglio dal quale era scampato miracolosamente al via. Vernay ha anche citato il fatto che in Gara 1 non era andato a punti e qui, oggettivamente, gli vanno tirate le orecchie perché pare proprio che il ragazzo marchiato Leopard Racing non riesca davvero a controllare i suoi nervi se stuzzicati.

In partenza una collisione "di gara" con Attila Tassi lo aveva fatto piombare nelle retrovie; con la classica "vena chiusa", JKV ha rincorso l'ungherese della M1RA finendogli contro con la sua Golf e mettendolo fuori causa. Un comportamento censurabile che i commissari hanno punito con l'inevitabile drive-through. Oltre al danno, per Tassi è arrivata pure la beffa dato che con il ritiro patito in Gara 2 per una foratura si vede superare in classifica piloti proprio da Vernay, ora in vetta con 2 lunghezze di margine sul giovane magiaro.

Dopo la gloria di Budapest, in casa M1RA si è masticato amarissimo visto lo 0 pescato anche da Roberto Colciago. Il lombardo si è ritirato in entrambe le gare, con l'episodio della carambola innescata al via della seconda in compartecipazione con James Nash. Colciago resta comunque terzo a -8 dal leader, toccherà a lui e alla sua Honda riscattarsi nelle prossime uscite.

Il jolly del Campione serva da sveglia

Al termine della Q1 nelle qualifiche di sabato, un'immagine ha fatto il giro del mondo: quella degli uomini ai box della Comtoyou Racing con lo sguardo totalmente assente, perso nel vuoto e attonito nel vedere le Audi RS 3 LMS TCR di Frédéric Vervisch e Stefano Comini terminare 16a e 18a, a distanze siderali anche solo dalla Top12. Un disastro previsto che con una buona dose di fortuna è stato scongiurato in gara, soprattutto per quanto riguarda Comini.

Vervisch ha lottato e preso 9 punti in totale, mentre il ticinese rientra a casa con un bottino di 18 che nemmeno nei più bei sogni avrebbe potuto sperare di ottenere. Fatto sta che tra guasti, ritiri, problemi e caos vari altrui, il Campione in carica riesce addirittura a guadagnarne in classifica nei confronti di tutti i suoi diretti rivali ed è quarto a -9 dalla vetta e in piena corsa per la terza corona iridata.

Resta però un fatto: stavolta l'Audi ha beneficiato dei 20kg di sconto sul suo chiacchieratissimo BoP e resta inspiegabile come la vettura dei quattro anelli continuasse ad essere totalmente instabile e scorbutica, priva anche di passo gara nei confronti dei suoi avversari. Quegli sguardi ai box Comtoyou non sono stati bellissimi da vedere (pareva che nessuno avesse idea di cosa stesse accadendo), ma stavolta è stato pescato un vero e proprio jolly che nei restanti appuntamenti potrebbe consentire a Comini di tornare in posizioni a lui più consone.

Sogni di gloria sfumati in un groviglio di lamiere

Quando c'è una carambola al via diventa dura valutare l'operato di chi vi si è trovato coinvolto. Giacomo Altoè era riuscito ad ottenere la sua migliore prestazione in qualifica e poteva ottenere qualcosa di molto bello data la competitività della sua Volkswagen. La bella partenza dalla quinta posizione in Gara 2 è svanita in pochi metri, non appena la SEAT di Nash gli è piombata nel posteriore, facendolo finire più volte in testacoda e poi contro il muretto.

A rimetterci, oltre al britannico della Lukoil Craft-Bamboo Racing e al giovane della WestCoast Racing, sono stati Pepe Oriola (che vede allontanarsi i rivali per il titolo), Luca Engstler (atteso virgulto locale già notato in TCR Middle East ad inizio anno), il già citato Colciago e due protagonisti come Stian Paulsen e Rob Huff.

Il primo ha dato grandissimo spettacolo con la sua SEAT nel corso del primo round, lottando lungamente per la zona punti prima di essere squalificato per aver oltrepassato troppe volte i famigerati track limits. Idem il britannico della Leopard Racing, capace di salire sul podio con una bella prestazione.

Opel mette il turbo, Alfa Romeo no

Dopo le polemiche per i rispettivi turbo, Opel e Alfa Romeo sono state protagoniste nel bene e nel male in Germania. L'Astra ha sfiorato la sua prima vittoria grazie ad un Mat'o Homola in grande spolvero in Gara 2, bravo a sfruttare la partenza dalla pole position della griglia invertita e battuto solo a due curve dalla fine dall'incontenibile Morbidelli. Peccato solo per l'inconsistenza di Grégoire Demoustier, il quale conferma di non essere propriamente all'altezza della situazione.

Un disastro invece le Giulietta TCR della GE-Force, lontanissime dai migliori e sfortunate in alcuni episodi, con Davit Kajaia e Dušan Borković che si sono dovuti arrendere senza colpo ferire. Peccato perché è già la seconda volta che le auto del Biscione compiono un giro a vuoto dopo il successo ottenuto a Salisburgo, pista comunque molto diversa da Hungaroring ed Oschersleben. Aspettiamo un riscatto il prima possibile.

Infine una menzione d'onore per Daniel Lloyd, finalmente competitivo con la SEAT della Lukoil Craft-Bamboo Racing, con la quale ha volato in qualifica (terzo) e in Gara 1 (secondo), concludendo a punti in Gara 2 (quarto). Il britannico è stato molto consistente e potrebbe essere una mina vagante prossimamente.

Ora una lunghissima pausa estiva per godersi le meritate vacanze. Si ricomincia a settembre dal Chang International Circuit di Buriram, Thailandia, e questo tempo servirà non solo per ricaricare le batterie, ma anche per escogitare qualcosa da parte di chi ambisce all'iride, dato che al termine della stagione mancano solo il sopracitato evento, più Cina e Abu Dhabi.

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