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Intervista

Comini tradito dai problemi tecnici: "Altri erano messi meglio di noi, mi sono divertito di più con i fan"

Sulla pista di casa parecchia gente era venuta per acclamare il pilota ticinese nella hospitality di Race Republic, ma la sua Honda per tutto il weekend è stata afflitta da guai che lo hanno costretto ad accontentarsi di un settimo posto in Gara 1 e ad alzare bandiera bianca in Gara 2. E comunque c'erano macchine molto più veloci, per cui si è corso in difesa.

Stefano Comini, THX Racing Civic Type R TCR

TCR Media

Il weekend di Monza della TCR Europe Series doveva essere una festa per Stefano Comini, sia in pista che fuori, ma dal punto di vista sportivo il ticinese non ha certo raccolto quanto avrebbe sperato.

Dopo prove libere sofferte e una qualifica che lo ha visto terminare settimo, il pilota dell'Autodis Racing by THX si è dovuto accontentare della medesima posizione in Gara 1, affrontata comunque in salita.

"Purtroppo non era il mio weekend evidentemente, fin dalle prime prove di venerdì non ho trovato il giusto feeling e qualcosa non ha funzionato bene perché in curva non potevo mettere le marce giuste - ha raccontato lo svizzero a Motorsport.com - Abbiamo provato in tutti i modi a recuperare terreno, il settimo posto in qualifica mi avrebbe dato la possibilità di partire dalla seconda fila in Gara 2 e provare a prendermi la vittoria o almeno il podio".

Speranza sfumata già quando il Bi-Campione TCR ha acceso la sua Honda Civic Type R per uscire dalla pit-lane e raggiungere lo schieramento di partenza del secondo round.

"Nel giro di ricognizione ho capito immediatamente che c'era qualcosa che non andava, ho dovuto rallentare e provare a fare un reset della centralina, venendo superato da un paio di macchine. Sono ugualmente riuscito a schierarmi, ma allo spegnimento dei semafori l'auto era piantata e non ne voleva sapere di accelerare e cambiare nel giusto modo. Ho dovuto obbligatoriamente fermarmi. E dire che i meccanici avevano lavorato molto sulla macchina".

La Honda è comunque un mezzo competitivo (a podio sono andate quelle di Files e Tassi), ma nel weekend di Monza l'Audi è apparsa davvero superiore, addirittura a tratti imbattibile. E nella passata stagione era la stessa auto con la quale Comini doveva lottare duramente a causa di un Balance of Performance che per tutto l'anno lo ha costretto a sudare e inventarsi miracoli.

"Lo so, me ne sono accorto, ma cosa posso farci? Ormai è da tempo che si discute di BoP e non sono l'unico che già lo scorso anno aveva lanciato allarmi, infatti anche oggi c'è chi non è contento e chi invece sorride. Certamente Vernay e la RS 3 LMS a Monza hanno dimostrato di avere qualcosa in più di tutti gli avversari. Ripensando al 2017, quando avevo la sua stessa auto, feci molta più fatica a battere la Honda di Colciago".

Il 28enne, visibilmente dimagrito e provato rispetto a 12 mesi fa per il grande impegno che sta mettendo nei suoi progetti, se non altro si è goduto la vicinanza dei suoi tifosi nella hospitality di prim'ordine che Race Republic ha allestito nel paddock di Monza.

"Non posso nascondere la stanchezza, ce la sto mettendo tutta su ogni fronte e in ogni progetto che, ovviamente, richiede energie ed impegno. Anche nel 2017 avevo organizzato feste e incontri con i fan, l'hospitality che Race Republic oggi aveva allestito per me era molto più grande ed è piaciuta. Diversi addetti ai lavori hanno fatto molti complimenti ai responsabili della struttura. Il motorsport deve essere divertimento anche fuori dal tracciato, io penso sempre ai tifosi che vengono a vederci e voglio accoglierli nel migliore dei modi, mi ha fatto piacere vedere gente e stare con loro. Sicuramente a Monza è stato meglio questo che il risultato della pista".

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