Butti: "La pista è la mia strada, sogno un team ufficiale"
Intervista esclusiva di Motorsport.com al 16enne comasco, che nel TCR Italy si sta facendo le ossa con la Volkswagen DSG e in Coppa Italia con la Hyundai. Si lavora per il futuro, con una strizzata d'occhio ai rally, il mondo di suo padre.
Marco Butti, Elite Motorsport, Volkswagen Golf GTI TCR DSG
ACI Sport
Una stagione ricca di impegni, tra test e gare. Questo, potrebbe essere il riassunto del 2021 del giovane Marco Butti quando ormai siamo giunti al termine della pausa estiva.
Una annata che lo ha visto impegnato nel TCR Italy con la Volkswagen Golf GTI TCR DSG del team Elite Motorsport, in un campionato molto competitivo che vede il comasco in terza posizione a due eventi, quattro gare, dalla fine (secondo appuntamento ad Imola e Mugello).
Butti è presente anche nella Coppa Italia Turismo, organizzata dal Gruppo Peroni Race al volante della Hyundai del Team Next Motorsport. Il sedicenne si sta facendo le ossa a bordo di vetture turismo e Motorsport.com lo ha incontrato per fare il punto della situazione.
Sei giovanissimo, classe 2005, non hai ancora la patente, ma vai forte in macchina. Come vivi questa “avventura”?
"Per me é grande motivo di orgoglio, ed è simpatico trovarmi con i miei coetanei a parlarne, quasi non credono a quello che faccio. Ma devo rimanere concentrato e con i piedi per terra per continuare al meglio in questo fantastico mondo, cercando magari un giorno di confermarmi".
A cinque anni ti sei seduto per la prima volta su un kart, è stata quella la scintilla che ha innescato la passione?
"Quell’esperienza mi ha fatto capire che questa sarebbe stata la mia strada, ma l’interesse c’è sempre stato, vivendo in una famiglia come la mia, fin da piccolissimo mi trovavo tutti i weekend a seguire il Team di mio padre in qualche Rally in giro per l’Italia. Mi sento privilegiato e per questo sono grato a i miei familiari per quello che faccio già a 16 anni".
Il Motorsport è nel DNA della famiglia Butti, tuo padre Fabio è da sempre inserito in questo mondo, tra cui i rally. Perché la scelta della pista?
"La scelta della pista e stata “forzata” per via della mia età, ma parlandone con papà credo che rimarrò anche in futuro su questi passi perché si tratta di uno sport più facilmente praticabile e che lascia più spazio al tempo libero/lavoro. Soprattutto vediamo almeno a livello Italiano più opportunità professionistiche per un mio futuro. Non nascondo che l’ipotesi rally mi incuriosisce e non poco, vorrei appena possibile togliermi questo dubbio cimentandosi personalmente facendo una prova. Ma ora penso a questa seconda parte di stagione".
Nel 2019 hai fatto un test con una F4 e i risultati sono stati stupefacenti; perché poi il passaggio alle ruote coperte?
"Ho avuto la fortuna di poter effettuare un test nel 2019 con una F4 del Team Cram Motorsport sul circuito di Valencia, è stata una delle esperienze più belle e formative della mia vita, ma purtroppo per questioni principalmente di budget non ho potuto continuare la mia avventura. Nel mondo delle vetture a ruote coperte vedo molte più opportunità e un futuro più stabile, anche se ogni tanto, quando posso, mi diverto con le vetture Formula/Prototipi per allenamento e per affinare la mia guida".
Quanto dell’esperienza nei kart ti è servita per la tua giovane carriera?
"Il mio trascorso nei kart in questa prima parte di stagione è stato fondamentale per ambientarmi al meglio, nel minor tempo possibile e capire la macchina e alcuni suoi concetti tecnici".
In questa stagione sei passato alle vetture TCR, una Golf DSG e una Hyundai sequenziale, descrivi le sensazioni delle due vetture...
"Sono due auto fantastiche, non mi reputo ancora in grado di dare un giudizio approfondito a causa della mia poca esperienza, posso dire che mi sono fin da subito trovato a mio agio con entrambe, anche se in particolare con la Hyundai i30 ho un ottimo feeling, dato anche dal cambio X-Track e dai differenziali che agevolano la mia guida e la rendono più naturale. Con la VW Golf devo essere più preciso e cordiale, si sente di più la derivazione stradale e cercare di aiutarla dove è possibile per far trasparire al meglio questo “handicap” del cambio DSG e nella sua struttura".
Cosa c’è nel futuro di Marco Butti e quale è il tuo sogno nel cassetto?
"Spero un giorno di riuscire a lavorare per una casa ufficiale e di rimanere in questo ambiente per molto tempo, questo è in poche parole il mio sogno nel cassetto. Mentre per l’anno 2022 stiamo ancora valutando che strada intraprendere, sarà comunque tutto da decidere nei prossimi mesi".
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